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CONCESSIONI DI VALORIZZAZIONE: A GIUGNO PRONTI I BANDI

Dovrebbero essere pubblicati a giugno i primi bandi di gara per le concessioni di valorizzazione, il nuovo strumento introdotto dal Governo nella Finanziaria...

04/06/2007
Dovrebbero essere pubblicati a giugno i primi bandi di gara per le concessioni di valorizzazione, il nuovo strumento introdotto dal Governo nella Finanziaria 2007, che permetteranno a soggetti pubblici e privati di ottenere in affitto fino a 50 anni beni immobili dello Stato.

Ad annunciarlo è il Direttore dell'Agenzia del Demanio, Elisabetta Spitz, durante il workshop "EIRE 2007", la Fiera internazionale del settore immobiliare Expo Italia Real Estate. In particolare la Spitz ha illustrato le caratteristiche e le potenzialità di questo strumento di gestione immobiliare, precisando che “Le scelte dello Stato relative al patrimonio pubblico riflettono il determinato momento storico. In passato era necessario far cassa e quindi veniva privilegiata la dismissione; ora la priorità è favorire e sostenere lo sviluppo, per cui si punta al mantenimento e alla valorizzazione del patrimonio. Fra 50 anni l'amministrazione statale potrà scegliere se dismettere o trovare un'altra forma di utilizzo per gli immobili”.

L’iter previsto per ogni singolo immobile parte dalla individuazione da parte dell’Agenzia del bene da valorizzare, prosegue con la scelta di utilizzo dell’immobile, scelta che viene presa insieme agli enti territoriali al fine di rispondere a necessità di natura economica o sociale, ed infine viene indetta la gara d’appalto (le domande dovranno pervenire entro 37 giorni) seguendo il criterio della massima trasparenza ed in collaborazione con un comitato tecnico-scientifico, le cui caratteristiche saranno funzione dell’intervento da realizzare e quindi del bene da valorizzare.

Come afferma il Presidente del Tar lombardo, Piermaria Piacentini, il concessionario deve:
  • garantire di svolgere attività economica, ossia assicurare che i costi per la riconversione dell’immobile non superino i ricavi derivanti dalla nuova attività;
  • essere in grado di sostenere un canone di affitto, determinato sulla base del valore nominale del bene ed in funzione del suo rendimento.
Stipulato l’atto di concessione, lo Stato rimane titolare dell’immobile e si fa carico di controllarne l’effettivo utilizzo ed il rendimento economico. Il bene potrà essere rivalutato durante il periodo di concessione ed addirittura potrà essere revocata la concessione stessa, a fronte di un indennizzo. Il bene non potrà, dunque, essere venduto, ma la normativa non ostacola cambiamenti soggettivi del concessionario attraverso fusioni, acquisizioni o scorpori.

I bandi previsti per giugno non riguarderanno gli immobili ex Difesa ma uffici, casali, magazzini. "La dismissione dei beni della Difesa – ha sottolineato la Spitz – arriveranno quando saranno conclusi i tavoli di concertazione con gli enti locali". Per questo appuntamento tuttavia non si attenderà molto, ha annunciato il Direttore dell'Agenzia del Demanio, perchè " nella seconda parte dell'anno verranno avviate le prime procedure di riqualificazione anche per le caserme", riferendosi al progetto "Valore Paese", per la valorizzazione degli immobili ex Difesa, avviato a maggio scorso con la firma del protocollo di intesa con il Comune di Bologna.

A cura di Gianluca Oreto
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