CONTRATTI DI QUARTIERE, VIA ALLA FASE 2
Via alla fase 2 del programma per i Contratti di Quartiere con uno stanziamento di 67 milioni di euro, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'asse...
Via alla fase 2 del programma per i Contratti di Quartiere con uno
stanziamento di 67 milioni di euro, approvato dalla Giunta
regionale su proposta dell'assessore alla Casa e Opere Pubbliche,
Mario Scotti, di concerto con gli assessori interessati, per
il recupero urbanistico e la rivitalizzazione economica e sociale
di agglomerati urbani degradati.
Per quartiere si intende un ambito, anche a carattere sovra comunale, territorialmente e socialmente definito e rilevante per il contesto urbano. Deve anche essere caratterizzato da degrado delle costruzioni e dell'ambiente urbano, da un'accentuazione, rispetto alla media cittadina, di specifiche problematiche sociali e/o di sicurezza.
Si tratta della fase cosiddetta concorsuale, in base alla quale vengono individuate le proposte che meglio rispondono agli obiettivi (già dichiarati e individuati in 4 "assi di intervento") di:
Già con la scorsa edizione di questa iniziativa (22 contratti attivati in 16 Comuni per un investimento di oltre 520 milioni di euro) - sottolinea Scotti - abbiamo ottenuto risultati molto soddisfacenti, trovando lo strumento migliore per dare nuova vita e credibilità a zone malfamate. Non ci accontentiamo: abbiamo deciso di fare di più e per questo sono stati coinvolti anche altri assessorati.
Il provvedimento stabilisce con precisione che si possono presentare proposte esclusivamente di partenariato pubblico-privato (nella forma dell'Associazione Temporanea di Scopo - ATS).
Rientrano in questa categoria quindi Enti pubblici e privati come Cooperative, Organizzazioni di volontariato, Associazioni senza scopo di lucro, Associazioni di promozione sociale e Associazioni di solidarietà familiare, Fondazioni, Enti di patronato, Enti ecclesiastici ed altri Enti di diritto pubblico e privato che operano in ambito sociale, Enti accreditati in ambito sanitario o socio-sanitario, Organizzazioni sindacali, Associazioni di categoria, Associazioni di inquilini, Enti non profit, Camere di Commercio e/o Unioncamere, grandi, medie, piccole e micro imprese, singole o associate, appartenenti al settore del commercio, nonché imprese artigiane singole o associate.
Fonte: Regione Lombardia
Per quartiere si intende un ambito, anche a carattere sovra comunale, territorialmente e socialmente definito e rilevante per il contesto urbano. Deve anche essere caratterizzato da degrado delle costruzioni e dell'ambiente urbano, da un'accentuazione, rispetto alla media cittadina, di specifiche problematiche sociali e/o di sicurezza.
Si tratta della fase cosiddetta concorsuale, in base alla quale vengono individuate le proposte che meglio rispondono agli obiettivi (già dichiarati e individuati in 4 "assi di intervento") di:
- risparmiare risorse energetiche e naturali,
- attivare le energie già presenti sul territorio e nella comunità per realizzare una maggiore coesione sociale,
- accrescere le potenzialità dei quartieri delle aree urbane a rischio di esclusione sociale, garantendo allo stesso tempo maggior sicurezza ai quartieri stessi e incentivando iniziative di rivitalizzazione economica per le imprese artigiane e di servizio per i commercianti al dettaglio.
Già con la scorsa edizione di questa iniziativa (22 contratti attivati in 16 Comuni per un investimento di oltre 520 milioni di euro) - sottolinea Scotti - abbiamo ottenuto risultati molto soddisfacenti, trovando lo strumento migliore per dare nuova vita e credibilità a zone malfamate. Non ci accontentiamo: abbiamo deciso di fare di più e per questo sono stati coinvolti anche altri assessorati.
Il provvedimento stabilisce con precisione che si possono presentare proposte esclusivamente di partenariato pubblico-privato (nella forma dell'Associazione Temporanea di Scopo - ATS).
Rientrano in questa categoria quindi Enti pubblici e privati come Cooperative, Organizzazioni di volontariato, Associazioni senza scopo di lucro, Associazioni di promozione sociale e Associazioni di solidarietà familiare, Fondazioni, Enti di patronato, Enti ecclesiastici ed altri Enti di diritto pubblico e privato che operano in ambito sociale, Enti accreditati in ambito sanitario o socio-sanitario, Organizzazioni sindacali, Associazioni di categoria, Associazioni di inquilini, Enti non profit, Camere di Commercio e/o Unioncamere, grandi, medie, piccole e micro imprese, singole o associate, appartenenti al settore del commercio, nonché imprese artigiane singole o associate.
Fonte: Regione Lombardia
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