Co-working in Toscana: un albo e voucher per giovani professionisti che condividono spazi e servizi
Condividere attrezzature, connessioni, spazi fisici per ottimizzare risorse e usufruire di utili opportunità di scambio di conoscenze, contatti, professional...
Per sostenere questa opportunità l'assessore alle attività produttive credito e lavoro proporrà nella prossima giunta una delibera che detta gli indirizzi per la costruzione di un elenco qualificato di soggetti fornitori di co-working in Toscana e per l'assegnazione di voucher a favore di giovani toscani che desiderano entrare in uno dei co-working presenti nell'elenco.
La misura verrà quindi inserita fra le attività del progetto
Giovanisì.
L'obiettivo di questa innovativa organizzazione del lavoro, spiega
l'assessore, è quello di consentire l'inserimento nel mercato del
lavoro e l'avvio di attività autoimprenditoriali e professionali,
in particolare dei giovani, fornendo loro strumenti per
fronteggiare i cambiamenti del mercato.
La Regione riconosce formalmente il co-working come modalità di
organizzazione del lavoro, agevola attraverso voucher i giovani che
vogliono inserirsi in una realtà di co-working in Toscana.
Per ora si parte in via sperimentale, con un'operazione in due
fasi, che saranno avviate grazie a due bandi. Con il primo si
costituisce l'elenco qualificato dei soggetti fornitori di servizi
co-working in Toscana.
Nella seconda fase, attraverso un secondo avviso pubblico
finanziato con circa 200 mila euro complessivi (di risorse che la
Regione ha anticipato sul Fse) vengono messi a disposizione i
voucher individuali, cioè contributi in denaro, a favore di giovani
toscani che intendono entrare in una delle realtà inserite
nell'elenco. Il contributo coprirà i costi dell'affitto della
postazione di lavoro all'interno del co-working. L'importo del
voucher individuale è pari a 2000 euro.
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