Codice Appalti e Direttive Europee: Oggi in Aula con osservazioni e condizioni delle Commissioni
Oggi alle ore 15:00 il testo del disegno di legge delega relativo alla “Delega al Governo per l'attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/U...
Oggi alle ore 15:00 il testo del disegno di legge delega relativo
alla “Delega al Governo per l'attuazione delle direttive
2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/U in materia di appalti pubblici
nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi
postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia
di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”
approda in Aula; è previsto che eventuali emendamenti siano
presentati entro le ore 10:30 di oggi ed è lecito pensare che il
testo che uscirà dalla Camera per tornare al Senato in seconda
lettura non sarà lo stesso di quello approvato dalla Commissione
Lavori Pubblici.
L’ultimo testo approvato dall’VIII Commissione il 30 settembre è tornato in commissione stessa l’8 ottobre per alcune correzioni di forma ed in particolare per differenziare i due distinti decreti legislativi definendoli il primo “decreto di recepimento delle direttive” ed il secondo “decreto di riordino” ma oggi la Camera dei Deputati troverà un testo che pur essendo stato approvato dall’VIII Commissione stessa troverà nei pareri delle altre commissioni una notevole quantità di approvazioni con osservazioni e con condizioni.
Tra l’altro anche nel Dossier predisposto dal Servizio Bilancio dello Stato datato 7 ottobre 2015 vengono evidenziati “alcuni profili inerenti i principi e criteri di delega illustrati, rispetto ai quali si ritiene necessario acquisire elementi di informazione e valutazione dal Governo per una verifica dei potenziali effetti finanziari derivanti dall’esercizio della delega.
Leggendo i pareri delle Commissioni permanenti è semplice notare come quello della I Commissione (Affari Costituzionali) sia veramente pesante ed infatti nello stesso viene espresso un parere favorevole con molti dubbi sui nuovi poteri attribuiti all'Anac, che l'Autorità dovrà gestire senza appesantire il suo budget e sulle linee guida che dovranno sostituire il regolamento di attuazione; nel dettaglio le osservazioni sono le seguenti:
Nel documento della I Commissione viene osservato che andrebbe valutata l’opportunità di specificare lo strumento giuridico con il quale verranno adottate le linee guida, anche ai fini dell’applicazione dei rimedi giurisdizionali, nonché l’opportunità di fare riferimento ad un istituto diverso dal “concerto” – tra il Ministro delle infrastrutture e l’ANAC – che riguarda le procedure tra più soggetti appartenenti allo stesso ente e viene segnalato che la medesima norma non indica i termini per l’adozione delle linee guida, che dovrebbero sostituire il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010.
Altri osservazioni anche nei pareri (tutti allegati alla presente notizia) della Commissione Giustizia (II Commissione), della Commissione Difesa (IV), della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione (V), della Commissione Finanze (VI), della Commissione Cultura (VII), della Commissione Trasporti (IX), della Commissione attività produttive (X), della Commissione Lavoro (XI), della Commissione Affari sociali (XII), della Commissione Agricoltura (XIII), della Commissione Politiche dell’Unione Europea (XIV) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
In allegato il testo a fronte del ddl con la precisazione che nella colonna di sinistra è riportato il testo approvato dal Senato nel mese di giugno e nella colonna di destra il testo che va in Aula della Camera oggi.
L’ultimo testo approvato dall’VIII Commissione il 30 settembre è tornato in commissione stessa l’8 ottobre per alcune correzioni di forma ed in particolare per differenziare i due distinti decreti legislativi definendoli il primo “decreto di recepimento delle direttive” ed il secondo “decreto di riordino” ma oggi la Camera dei Deputati troverà un testo che pur essendo stato approvato dall’VIII Commissione stessa troverà nei pareri delle altre commissioni una notevole quantità di approvazioni con osservazioni e con condizioni.
Tra l’altro anche nel Dossier predisposto dal Servizio Bilancio dello Stato datato 7 ottobre 2015 vengono evidenziati “alcuni profili inerenti i principi e criteri di delega illustrati, rispetto ai quali si ritiene necessario acquisire elementi di informazione e valutazione dal Governo per una verifica dei potenziali effetti finanziari derivanti dall’esercizio della delega.
Leggendo i pareri delle Commissioni permanenti è semplice notare come quello della I Commissione (Affari Costituzionali) sia veramente pesante ed infatti nello stesso viene espresso un parere favorevole con molti dubbi sui nuovi poteri attribuiti all'Anac, che l'Autorità dovrà gestire senza appesantire il suo budget e sulle linee guida che dovranno sostituire il regolamento di attuazione; nel dettaglio le osservazioni sono le seguenti:
- al comma 1, valuti la Commissione di merito l’opportunità di coordinare i princìpi e criteri direttivi alla luce della nuova impostazione della delega che prevede l’emanazione di due decreti;
- al comma 3, valuti la Commissione di merito l’opportunità di prevedere che le Commissioni parlamentari competenti per materia esprimano il loro parere sugli schemi di decreto in oggetto dopo l’acquisizione degli altri pareri eventualmente prescritti;
- al medesimo comma 3, valuti la Commissione di merito l’opportunità di specificare lo strumento giuridico con il quale saranno adottate le linee guida di carattere generale, anche ai fini dell’applicazione dei rimedi giurisdizionali, nonché l’opportunità di fare riferimento ad un istituto diverso dal “concerto” tra il Ministro delle infrastrutture e l’ANAC;
- al medesimo comma 3, valuti la Commissione di merito l’opportunità di indicare i termini per l’adozione delle predette linee guida;
- valuti la Commissione di merito l’opportunità di introdurre una disposizione finalizzata a prevedere che gli organi costituzionali stabiliscano nei propri ordinamenti modalità attuative dei princìpi e criteri direttivi stabiliti dal provvedimento in oggetto compatibili con l’autonomia costituzionalmente riconosciuta a tali organi.
Nel documento della I Commissione viene osservato che andrebbe valutata l’opportunità di specificare lo strumento giuridico con il quale verranno adottate le linee guida, anche ai fini dell’applicazione dei rimedi giurisdizionali, nonché l’opportunità di fare riferimento ad un istituto diverso dal “concerto” – tra il Ministro delle infrastrutture e l’ANAC – che riguarda le procedure tra più soggetti appartenenti allo stesso ente e viene segnalato che la medesima norma non indica i termini per l’adozione delle linee guida, che dovrebbero sostituire il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 207 del 2010.
Altri osservazioni anche nei pareri (tutti allegati alla presente notizia) della Commissione Giustizia (II Commissione), della Commissione Difesa (IV), della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione (V), della Commissione Finanze (VI), della Commissione Cultura (VII), della Commissione Trasporti (IX), della Commissione attività produttive (X), della Commissione Lavoro (XI), della Commissione Affari sociali (XII), della Commissione Agricoltura (XIII), della Commissione Politiche dell’Unione Europea (XIV) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
In allegato il testo a fronte del ddl con la precisazione che nella colonna di sinistra è riportato il testo approvato dal Senato nel mese di giugno e nella colonna di destra il testo che va in Aula della Camera oggi.
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