Codice dei contratti: Dagli ingegneri giudizio in chiaroscuro sul correttivo del dlgs 50/2016
Sullo schema di decreto correttivo al Codice dei contratti di cui al decreto legislativo 18 aprile 2017, n. 50 riceviamo un comunicato stampa del Consiglio N...
Sullo schema di decreto correttivo al Codice dei contratti di cui al decreto legislativo 18 aprile 2017, n. 50 riceviamo un comunicato stampa del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) con un giudizio in chiaroscuro.
“Di questo testo - commenta Armando
Zambrano Presidente del CNI - ci soddisfa la modifica
del comma 8 dell'articolo 24 del Codice che finalmente ribadisce
l’obbligatorietà della determinazione della base di gara attraverso
i parametri di cui al dm 143/2013, successivamente confermati con
il dm 17 giugno 2016. Con tale modifica finisce, con esito
positivo, la lunga battaglia intrapresa dal CNI dopo l'abolizione
delle tariffe prodotta nel 2012 dal governo Monti. Gli ingegneri si
sono battuti fortemente, nel corso di questi anni, per
l'applicazione del ‘decreto parametri’, ritenendo questa una norma
di fondamentale importanza per la trasparenza e la corretta
applicazione della procedura da porre a base di gara. La definitiva
consacrazione della obbligatorietà dei parametri per la
determinazione del base d'asta apre anche la possibilità della
reintroduzione della tariffa per le prestazioni rese nei confronti
del privato. Sul tema, molto sentito dagli Ingegneri Italiani, il
CNI sta lavorando per superare il provvedimento di abolizione delle
tariffe professionali e la reintroduzione di parametri di
riferimento abbinate a definiti standard delle prestazioni
professionali”.
“Per contro - prosegue Zambrano - dobbiamo evidenziare
che le modifiche apportate all'articolo 59 del Codice di fatto
riaprono le porte all'Appalto Integrato, in palese contrasto con la
delega attribuita dal Parlamento al Governo. Se fosse confermato il
testo dell'articolo 24 del Correttivo di fatto sparirebbe uno dei
principi cardine del Nuovo Codice e cioè la distinzione tra
progettazione ed esecuzione. Naturalmente su questo secondo aspetto
esprimeremo nelle consultazioni previste la nostra forte
avversità”.
Sull’argomento si esprime anche Michele Lapenna, Consigliere tesoriere del CNI con delega ai LL.PP. “Il grande numero di modifiche apportate al Dlgs 50/2016 – afferma - più di duecento su un testo di soli 220 articoli, sottolinea un transitorio assolutamente non rispettoso della delega. Di positivo, oltre alla modifica della norma primaria per l’obbligatorietà della base d'asta, ci sono l'armonizzazione del testo agli atti attuativi emanati o emanandi di ANAC e Ministero per quanto attiene al RUP, ai livelli di progettazione e alle commissioni giudicatrici, oltre alla previsione dell'obbligatorietà del collaudo per opere di importo superiore al milione di euro. Di negativo c’è il rischio di aprire alla reintroduzione dell'Appalto Integrato e la mancanza nel testo di un riferimento, previsto nel 163/2006, all'obbligatorietà del contributo integrativo per le Società di Ingegneria che rischia di creare una disparità tra gli operatori del mercato dei SIA”.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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