Codice dei contratti: Per la legge delega passato già un anno senza che venga approvato il testo definitivo
Il ritardo nell’approvazione della legge delega condiziona l’approvazione di un nuovo Codice dei contratti
Dall’ultima seduta della VIII (Ambiente) Commissione della Camera dei Deputati tutto tace sulla legge "Delega al Governo in materia di contratti pubblici" già approvata dal Senato il 9 marzo 2022 e sono tascorsi già due mesi senza che ci siano novità nella speranza che la Camera dei deputati non utilizzi lo stesso tempo utilizzato dal Senato (quasi 8 mesi) per l’approvazione e sempre nell’incertezza che non sia necessario un secondo passaggio parlamentare.
VIII Commissione Camera dei deputati
In pratica, nell’ultima seduta del 20 aprile 2022, l’VIII Commissione della Camera ha deciso, dopo, una preliminare seduta del 29 marzo 2022, ha deciso di adottare come testo base quello approvato dal Senato fissando per il 21 aprile 2022 il termine per la prsentazione degli emendamenti.
Non sappiamo, però, se gi emendamenti siano stati presentati o meno in quanto alla pagina dell’Atto della Camera dei Deputati 3514 l’unica notizia rilevabile sugli emendamenti è quelal disarmante che “Non ci sono emendamenti per l'atto richiesto.”
Seduta di ieri
Sulla questione della legge delega in materia di contratti pubblici era prevista per ieri alle ore 14:00 una seduta dell’VIII Commissione in cui erano previste non meglio precisate votazioni ma sino a stamattina non è disponibile il resoconto della seduta di ieri.
Certo è difficile comprendere come in un Parlamento che funzioni una legge delega presentata dal Governo l’ormai lontano 21 luglio 2021 non abbia ancora compiuto il primo passaggio nelle due Aule del Parlamento.
Problemi nella legge delega?
Viene da pensare che il provvedimento abbia qualche problema e sembra che la confusione normativa scaturente da un Codice dei contratti mal progettato e dai numerosi altri provvedimenti legislativi, successivamente approvati, a partire dal decreto legislativo n. 56 del 2017, continuando con il cosiddetto “decreto sblocca cantieri”, i due decreti-legge di semplificazione, n. 76 del 2020 e n. 77 del 2021, continui in una confusione delle Commissioni parlamentari che, a distanza di quasi un anno non sono risucite ad approvare una legge delega.
Sono forse i problemi sottolineati dai parlamentari che ritengono la legge una delega in bianco? O ci sono altri problemi che non conosciamo?
Il PNRR e la revisione del Codice dei contratti
Di certo la revisione del Codice dei contratti prevista è in bella mostra tra le Riforme abilitanti:Semplificazione e Concorrenza” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con l’obiettivo dell’efficiente realizzazione delle infrastrutture e del rilancio dell’attività edilizia: entrambi aspetti essenziali per la ripresa a seguito della diffusione del contagio da Covid-19 con la precisazione che la semplificazione deve avere a oggetto non solo la fase di affidamento, ma anche quelle di pianificazione programmazione e progettazione.
I tempi previsti dal PNRR
Tutti i tempi previsti el PNRR sono stati rispettati dalla normativa speciale sui contratti pubblici che ha rafforzato le semplificazioni già varate con il decreto-legge n. 76/2020 e ne ha prorogato l’efficacia fino al 2023,ad i provvedimenti legislativi su alcune misure dettagliatamente previste nel PNRR ma sino ad oggi mamca il punto più qualificate ed importante che è quello di un nuovo Codice dei contratti per il quale l’unica scadenza prevista era quella della presentazione entro il 31 dicembre 2021 da parte del Governo di una legge delega con successivi decreti legislativi che devono essere adottati entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge delega.
Scadenza senza scadenza
E qui casca l’asino con una scadenza che, di fatto, deve far i conti con un Parlamento che dopo quasi un anno non ha ancora approvato la legge delega.
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