Codice dei contratti e nuovo Regolamento unico: Confartigianato lamenta la carenza di confronto sulla definizione delle nuove norme
Nonostante un'audizione all'insegna del "politically correct", l'incontro tra i soggetti interessati al nuovo Regolamento Unico del Codice dei contratti e la...
Nonostante un'audizione all'insegna del "politically correct", l'incontro tra i soggetti interessati al nuovo Regolamento Unico del Codice dei contratti e la Commissione di esperti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non poteva che avere esito negativo.
Negativo nei contenuti di uno schema di Regolamento che è stato definito senza il necessario concerto con i principali attori che dovranno applicare queste regole (professionisti, costruttori ed enti pubblici) e che ha già ricevuto le prime critiche dall'OICE e dalla Rete delle Professioni Tecniche. Pronto è arrivato anche il commento di Confartigianato che ha definito la legislazione sugli appalti pubblici una "storia infinita" che continua "con il nuovo Regolamento Unico del Codice dei Contratti pubblici predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti".
Entrando nel dettaglio, la delegazione di Confartigianato ha espresso numerose perplessità, lamentando "la carenza di confronto sulla definizione delle nuove norme. I contributi di proposte forniti in questi anni non hanno trovato adeguato riscontro e la necessaria attenzione alle istanze delle micro e piccole imprese sulle quali si era invece rivolta l’attenzione del legislatore e europeo e delle relative Direttive emanate in materia. Risultato: il testo non sembra fornire un quadro certo di regolamentazione del perimetro applicativo definito dal Codice dei contratti pubblici e, in alcuni casi, appare addirittura in contrasto con lo stesso codice".
Ciò che è più grave per Confartigianato è che, come accaduto nel processo di definizione del correttivo del Codice (il D.Lgs. n. 56/2017), "anche il testo del Regolamento sembra ancora una volta scritto sulla scorta dell’emergenza e non coglie compiutamente l’esigenza di semplificazione, così come previsto dal Decreto cosiddetto Sblocca Cantieri".
Come da noi segnalato, nonostante l'approvazione della Legge di conversione dello Sblocca Cantieri sia arrivata a metà giugno 2019 e benché la consultazione pubblica on-line avviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si sia conclusa il 2 settembre 2019 "il testo appare incompleto e non sufficientemente esplicativo in merito alle diverse questioni e procedure che avrebbero dovuto essere sciolte a fronte della stasi applicativa del codice. A giudizio della Confederazione, inoltre, la proposta di Regolamento sembra sottovalutare gli appalti di servizi e fornitura che invece rappresentano la maggioranza, in termini economici, del valore degli appalti".
Per questo motivo Confartigianato ha ribadito "la disponibilità a contribuire a migliorare il testo del Regolamento proponendo la costituzione di una sede di confronto che coinvolga tutti i Ministeri interessati, Regioni e Comuni, stazioni appaltanti e operatori economici. Ciò con l’obiettivo di impostare un’azione rapida, incisiva e sistematica di intervento e senza procedere per tentativi, in grado di portare finalmente alla definizione di un sistema di regole capaci di governare il mercato degli appalti pubblici nei prossimi anni".
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A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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