Codice dei contratti e sblocca cantieri: Per la Corte dei Conti positivo il ritorno al Regolamento unico
“Può valutarsi positivamente l’ipotesi del ritorno alla concentrazione in un unico testo regolamentare di tutte le disposizioni attuative del Codice, al fine...
“Può valutarsi positivamente l’ipotesi del ritorno alla concentrazione in un unico testo regolamentare di tutte le disposizioni attuative del Codice, al fine di restituire chiarezza ed omogeneità di regole all’interprete ed all’operatore. Se, da un lato, i provvedimenti di soft law si caratterizzano per un maggior grado di flessibilità e di capacità di adattamento all’evoluzione delle fattispecie operative, dall’altro lato, rischiano di generare maggiore incertezza sia in termini di dettaglio delle regole, sia in merito alla relativa portata prescrittiva. È sempre più avvertita dalle amministrazioni controllate dalla Corte l’esigenza di certezza e stabilità delle situazioni giuridiche in tale materia. Per tali motivi è da auspicare la tempestiva adozione del citato regolamento.”.
È quanto si legge nel documento presentato dalla Corte dei Conti nel corso dell’Audizione di ieri alle Commissioni riunite 8a e 13a del Senato.
In allegato il documento presentato che, in 4 paragrafi, tratta:
- la recente evoluzione normativa;
- regolamento unico di attuazione ed esecuzione delle disposizioni del Codice dei contratti
- le altre modifiche contenute nel decreto-legge n. 32 del 2019;
- tutte le modifiche introdotte ai vari articoli del Codice dei contratti pubblici dal decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32.
Nelle conclusioni del documento si richiama l’esigenza di procedere all’aggregazione delle stazioni appaltanti (attualmente sono oltre 32.000) e di accrescerne, oltre alla dimensione, anche la competenza tecnica, per favorire rapporti di forza paritaria tra funzionari delle stazioni appaltanti e operatori economici. Si segnala, in particolare, la difficile situazione dei piccoli comuni che non sono dotati dei responsabili delle strutture tecniche idonee a gestire le procedure di affidamento dei contratti. A tal fine, peraltro, si auspica la celere attuazione di quanto previsto all’art. 1, commi 162 e 163 della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
Il documento contuene, poi, un allegato che riporta i decreti attutivi di competenza del Ministero delle infrastrutture e trasporti con il relativo grado di attuazione.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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