Compensi professionali: Il CNAPPC sospende l'utilizzo degli applicativi per il calcolo
Avevano promesso di rispondere all'Antitrust sul procedimento che era stato aperto nei confronti degli Ordini di Roma, Firenze e Torino, "colpevoli" di aver ...
Avevano promesso di rispondere all'Antitrust sul procedimento che
era stato aperto nei confronti degli Ordini di Roma, Firenze e
Torino, "colpevoli" di aver pubblicizzato sul proprio portale
istituzionale un metodo di calcolo dei compensi professionali,
nonostante la liberalizzazione cominciata con Bersani e ribadita da
Monti. Dopo mesi di silenzio ecco che arriva la risposta del
Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C, che, nell'attesa
del corso degli eventi dinanzi al garante della concorrenza, ha
inviato una nota a tutti i consiglieri provinciali sospendendo
l'accesso a questi applicativi.
La vicenda trae le sue origini quando l'Autorità Garante della Concorrenza del Mercato (AGCM) ha avviato un procedimento nei confronti degli Ordini degli Architetti di Roma, Firenze e Torino, richiamandoli in merito agli strumenti presenti nelle aree riservate all'interno dei loro siti che servivano a calcolare i compensi professionali. L'AGM aveva affermato che i compensi risultanti da tali strumenti erano "idonei a rappresentare per i professionisti un focal point in relazione al comportamento di prezzo da tenere sul mercato" determinando un effetto di distorsione della concorrenza anche in riferimento al D.L. n. 1/12 che aveva deciso di abrogare definitivamente le tariffe professionali già rese non vincolanti a seguito della riforma Bersani.
Il un primo commento, il CNAPPC rispose che la decisione dell'Antitrust fosse "l'ennesima dimostrazione che la bizantina applicazione delle norme in Italia nasconde la consueta politica (e pratica) di essere deboli con i forti, forti con i deboli". Il Consiglio Nazionale degli Architetti affermò che sarebbe stato il caso di "informare l'Antitrust sul fatto che gli Ordini hanno pubblicato "fogli" che calcolano gli emolumenti sulla base di un Decreto del Ministero che li vigila (pubblicato in Gazzetta nel caso qualcuno lo cercasse) ed il suggerimento a trascorrere un paio di giornate in uno Studio di architettura di un qualunque luogo italiano per essere meglio a conoscenza della realtà del mercato e della concorrenza, prima di prendere decisioni incongrue".
Nelle more, l'AGCM ha pubblicato un nuovo procedimento con il quale si prende atto degli impegni presi dai tre Ordini di rimozione del servizio oggetto della contestazione dai siti internet e invita:
Nell'attesa di nuovi sviluppi che non conosciamo e di sapere come si sarà comportato per tutelare i 3 Ordini e più in generale la categoria che rappresenta, il CNAPPC ha inviato la circolare n. 133 del 28 ottobre 2014 che, prendendo atto del procedimento in corso, sospende la possibilità di accedere a strumenti di calcolo online delle prestazioni professionali, finché l'AGCM non si sarà pronunziata definitivamente sulla questione.
Risposta un po' tiepidina se pensiamo al primo comunicato battagliero. Attendiamo fiduciosi nuovi sviluppi.
La vicenda trae le sue origini quando l'Autorità Garante della Concorrenza del Mercato (AGCM) ha avviato un procedimento nei confronti degli Ordini degli Architetti di Roma, Firenze e Torino, richiamandoli in merito agli strumenti presenti nelle aree riservate all'interno dei loro siti che servivano a calcolare i compensi professionali. L'AGM aveva affermato che i compensi risultanti da tali strumenti erano "idonei a rappresentare per i professionisti un focal point in relazione al comportamento di prezzo da tenere sul mercato" determinando un effetto di distorsione della concorrenza anche in riferimento al D.L. n. 1/12 che aveva deciso di abrogare definitivamente le tariffe professionali già rese non vincolanti a seguito della riforma Bersani.
Il un primo commento, il CNAPPC rispose che la decisione dell'Antitrust fosse "l'ennesima dimostrazione che la bizantina applicazione delle norme in Italia nasconde la consueta politica (e pratica) di essere deboli con i forti, forti con i deboli". Il Consiglio Nazionale degli Architetti affermò che sarebbe stato il caso di "informare l'Antitrust sul fatto che gli Ordini hanno pubblicato "fogli" che calcolano gli emolumenti sulla base di un Decreto del Ministero che li vigila (pubblicato in Gazzetta nel caso qualcuno lo cercasse) ed il suggerimento a trascorrere un paio di giornate in uno Studio di architettura di un qualunque luogo italiano per essere meglio a conoscenza della realtà del mercato e della concorrenza, prima di prendere decisioni incongrue".
Nelle more, l'AGCM ha pubblicato un nuovo procedimento con il quale si prende atto degli impegni presi dai tre Ordini di rimozione del servizio oggetto della contestazione dai siti internet e invita:
- ad inviare eventuali osservazioni sugli impegni degli Ordini entro e non oltre il 30 ottobre 2014;
- gli Ordini degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Roma, Firenze e Torino, ad inviare una relazione sui loro impegni entro e non oltre il 29 novembre 2014;
Nell'attesa di nuovi sviluppi che non conosciamo e di sapere come si sarà comportato per tutelare i 3 Ordini e più in generale la categoria che rappresenta, il CNAPPC ha inviato la circolare n. 133 del 28 ottobre 2014 che, prendendo atto del procedimento in corso, sospende la possibilità di accedere a strumenti di calcolo online delle prestazioni professionali, finché l'AGCM non si sarà pronunziata definitivamente sulla questione.
Risposta un po' tiepidina se pensiamo al primo comunicato battagliero. Attendiamo fiduciosi nuovi sviluppi.
A cura di Ilenia
Cicirello
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