Condono edilizio: Annullata la discussione di oggi in Senato
Con il sì di Pd, Idv, Udc e Lega, il Senato ha approvato la proposta di togliere dal calendario d'Aula la discussione del ddl 3134 presentato da Nitto Palma ...
Con il sì di Pd, Idv, Udc e Lega, il Senato ha approvato la
proposta di togliere dal calendario d'Aula la discussione del
ddl 3134 presentato da Nitto Palma che proponeva di riaprire
i termini dell'ultimo condono edilizio del 2003 fino al 31
dicembre 2012 al fine di sanare gli abusi commessi in Campania ed
evitare la demolizione di migliaia di edifici. E'stata
annullata, dunque, la discussione prevista per oggi 31
ottobre, in Commissione Territorio, ambiente e beni ambientali
del Senato.
Legambiente che nei giorni scorsi aveva avviato una raccolta firme per fermare l'iter del disegno di legge, ha, quindi annullato il sit-in di protesta davanti al Senato organizzato per questa mattina.
"Vittoria di civiltà e di buon senso - ha commentato il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza -. Siamo molto soddisfatti per l'esito di questa vicenda e ringraziamo tutti coloro che hanno aderito al nostro appello e sostenuto le motivazioni della legalità e della sicurezza per il bene di tutto il Paese. Certo noi continueremo a vigilare, nella speranza però che nessuno abbia il coraggio di riproporre un condono tombale per la diciassettesima volta in questa legislatura".
Ecco alcune dichiarazioni dei giorni passati
"L'ipotesi di un nuovo condono edilizio è una scelta miope e contro il bene del Paese". Questo il commento del presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, alla vigilia della presentazione al Senato del disegno di legge che prevede la riapertura dei termini della sanatoria edilizia.
"L'Ance da sempre si oppone ai condoni che premiano l'abusivismo a discapito delle imprese che operano correttamente e nella legalità - continua il presidente dell'Associazione nazionale costruttori - per questo motivo appoggiamo incondizionatamente l'appello di Legambiente contro il ddl. Al contrario, ciò di cui il Paese ha veramente bisogno è un serio piano di riqualificazione delle nostre città e di messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e idrogeologico, a partire dalle scuole, dagli ospedali e dagli edifici pubblici, che devono essere i primi luoghi in grado di garantire la salvaguardia dei cittadini. Progetti utili sotto il profilo sociale e da un punto di vista economico in grado in questo momento di crisi di dare una spinta alla ripresa del Paese".
"Appare semplicemente scellerata – veniva dichiarato in una nota del CNAPPC - anche la sola ipotesi di ricorrere ad un nuovo condono edilizio, provvedimento che ha dimostrato tutta la pericolosità riguardo alla sicurezza dei cittadini e all'equilibrio del territorio, scempiato e devastato, nel corso degli anni, da provvedimenti assolutamente irresponsabili. La strada da intraprendere è invece quella di realizzare un vero e proprio progetto di salvaguardia ambientale e paesaggistica, basato sul principio imprescindibile che la cultura ed il paesaggio sono delle risorse fondamentali, anche di tipo economico, che vanno valorizzate attraverso progetti di sviluppo assolutamente non invasivi".
"Questo disegno di legge - commentava il presidente di Legambiente, prima della cancellazione del condono, - può fare quello che fino ad oggi nessuno aveva avuto il coraggio di proporre: sanare tutto il cemento illegale anche nei luoghi più belli e delicati d'Italia cancellando anche le sentenze di demolizione già passate in giudicato e inaugurando una nuova colata di cemento, favorita dalla riapertura dei termini del condono. Come se non bastassero gli scempi consumati finora, le vittime del dissesto idrogeologico alimentato dall'abusivismo edilizio, gli affari sporchi consumati dalle ecomafie o le oltre 258mila abitazioni illegali costruite dal 2003 a oggi, per un fatturato in nero di 1,8 miliardi di euro".
Legambiente che nei giorni scorsi aveva avviato una raccolta firme per fermare l'iter del disegno di legge, ha, quindi annullato il sit-in di protesta davanti al Senato organizzato per questa mattina.
"Vittoria di civiltà e di buon senso - ha commentato il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza -. Siamo molto soddisfatti per l'esito di questa vicenda e ringraziamo tutti coloro che hanno aderito al nostro appello e sostenuto le motivazioni della legalità e della sicurezza per il bene di tutto il Paese. Certo noi continueremo a vigilare, nella speranza però che nessuno abbia il coraggio di riproporre un condono tombale per la diciassettesima volta in questa legislatura".
Ecco alcune dichiarazioni dei giorni passati
"L'ipotesi di un nuovo condono edilizio è una scelta miope e contro il bene del Paese". Questo il commento del presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, alla vigilia della presentazione al Senato del disegno di legge che prevede la riapertura dei termini della sanatoria edilizia.
"L'Ance da sempre si oppone ai condoni che premiano l'abusivismo a discapito delle imprese che operano correttamente e nella legalità - continua il presidente dell'Associazione nazionale costruttori - per questo motivo appoggiamo incondizionatamente l'appello di Legambiente contro il ddl. Al contrario, ciò di cui il Paese ha veramente bisogno è un serio piano di riqualificazione delle nostre città e di messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e idrogeologico, a partire dalle scuole, dagli ospedali e dagli edifici pubblici, che devono essere i primi luoghi in grado di garantire la salvaguardia dei cittadini. Progetti utili sotto il profilo sociale e da un punto di vista economico in grado in questo momento di crisi di dare una spinta alla ripresa del Paese".
"Appare semplicemente scellerata – veniva dichiarato in una nota del CNAPPC - anche la sola ipotesi di ricorrere ad un nuovo condono edilizio, provvedimento che ha dimostrato tutta la pericolosità riguardo alla sicurezza dei cittadini e all'equilibrio del territorio, scempiato e devastato, nel corso degli anni, da provvedimenti assolutamente irresponsabili. La strada da intraprendere è invece quella di realizzare un vero e proprio progetto di salvaguardia ambientale e paesaggistica, basato sul principio imprescindibile che la cultura ed il paesaggio sono delle risorse fondamentali, anche di tipo economico, che vanno valorizzate attraverso progetti di sviluppo assolutamente non invasivi".
"Questo disegno di legge - commentava il presidente di Legambiente, prima della cancellazione del condono, - può fare quello che fino ad oggi nessuno aveva avuto il coraggio di proporre: sanare tutto il cemento illegale anche nei luoghi più belli e delicati d'Italia cancellando anche le sentenze di demolizione già passate in giudicato e inaugurando una nuova colata di cemento, favorita dalla riapertura dei termini del condono. Come se non bastassero gli scempi consumati finora, le vittime del dissesto idrogeologico alimentato dall'abusivismo edilizio, gli affari sporchi consumati dalle ecomafie o le oltre 258mila abitazioni illegali costruite dal 2003 a oggi, per un fatturato in nero di 1,8 miliardi di euro".
A cura di Gabriele
Bivona
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