Costruzioni, con la Legge di Stabilità ulteriori tagli per nuove infrastrutture

Il presente è nero e il futuro non promette nulla di buono. Mentre l'Italia che lavora è in trepida attesa delle nuove mosse che il Governo si appresta a var...

03/11/2011
Il presente è nero e il futuro non promette nulla di buono. Mentre l'Italia che lavora è in trepida attesa delle nuove mosse che il Governo si appresta a varare per cercare di evitare il rischio di default che ha già colpito l'economia greca, il settore delle costruzioni vede nuovamente pesanti tagli che certamente non porteranno nulla di buono a chi gravita nel settore.

Un analisi dell'ANCE sul Disegno di stabilità per il 2012 (approvato dal Consiglio dei Ministri del 14 ottobre 2011) non lascia presagire, infatti, niente di buono per il settore delle costruzioni che avranno un ulteriore calo del 13,6% rispetto al 2011 in termini di risorse per nuove infrastrutture e dopo i pesanti tagli già avuti nel precedente triennio (-10,4% nel 2009, -9,5% nel 2010 e -18,4% nel 2011).

L'Associazione Nazionale dei Costruttori Edili ha evidenziato come la contrazione delle risorse per le nuove infrastrutture è dovuta al recepimento delle misure di contenimento della spesa pubblica, previste nelle manovre d'estate (Decreto Legge n. 98/2011 e Decreto Legge n. 138/2011) secondo l'articolazione stabilita dal DPCM del 23 settembre 2011, che, come già avvenuto in passato, impongono alla spesa in conto capitale il sacrificio maggiore.

Con il taglio agli stanziamenti dei Ministeri si è andati, ancora una volta, a colpire la spesa in conto capitale. Infatti, circa il 69% della riduzione delle spese finali previste per il 2012, riguarda la componente più virtuosa della spesa che, tra l'altro, registra rispetto al 2011 una contrazione del 17,8% a fronte di un ulteriore incremento della spesa corrente (+2,2%).

Tra le spese in conto capitale, inoltre, il taglio maggiore è quello subito dagli stanziamenti per nuove infrastrutture. Da una prima analisi del Disegno di Legge di stabilità 2012 emerge, infatti, una riduzione delle risorse per nuove opere pubbliche nel 2012 del 20,8% in termini reali rispetto all'anno precedente.

A cura di Gabriele Bivona
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