Costruzioni: emorragia di 37.000 lavoratori nel primo semestre 2011

Cinque milioni di ore di lavoro andate perse. Una contrazione occupazionale che ha coinvolto 37 mila lavoratori. Oltre 7.200 società costrette a uscire dal...

27/09/2011
Cinque milioni di ore di lavoro andate perse. Una contrazione occupazionale che ha coinvolto 37 mila lavoratori. Oltre 7.200 società costrette a uscire dal mercato. è un andamento negativo quello che il settore italiano delle costruzioni ha registrato nei primi sei mesi del 2011. A descriverlo sono la Cnce (Commissione nazionale delle casse edili) e il Formedil (Ente Nazionale per la formazione e l'addestramento professionale nell'edilizia).

Secondo i dati dell'Osservatorio nazionale delle Casse Edili della Cncepresentati questa mattina a Milano in una conferenza congiunta, al calo del 10% che l'attività del comparto ha registrato a giugno del 2010, si è aggiunto quest'anno un'ulteriore riduzione del 9%, per una perdita complessiva di ore lavorate che dall'autunno del 2008 è stata del 25%.

"Dalle nostre rilevazioni - sottolinea Franco Osenga, imprenditore piemontese e Presidente della CNCE - emerge un quadro drammatico. Solo nel sistema rappresentato dalle Casse Edili dove si concentrano oltre 150.000 aziende, dall'inizio della crisi abbiamo perduto più di 100.000 lavoratori. Tenendo conto che si tratta delle aziende più strutturate e attente al valore del lavoro e delle competenze professionali delle proprie maestranze, possiamo ipotizzare che, considerando anche l'indotto, la riduzione occupazionale dalla seconda metà del 2008 ad oggi si aggiri intorno a 300.000 lavoratori in meno".

Ad essere più colpite dalla crisi sono le regioni del Centro Sud. La contrazione più rilevante di attività si è registrata in Sardegna con un -16% in un solo anno. Rilevante anche il calo a due cifre (-12%) di Umbria e Puglia. Ed è proprio in questa regione che si registra la percentuale più elevata di riduzione del numero dei lavoratori, con un -14%; seguono con un 12% in meno l'Abruzzo e da un -10% in Umbria e Lazio. Puglia, Abruzzo e Umbria sono le regioni in cui si riscontra la maggiore incidenza negativa per quanto riguarda il calo delle imprese iscritte in Cassa Edile (-10/11%). Tra le regioni del Nord le maggiori difficoltà si riscontrano nel Veneto (-9%).

"Oltre alla drammatica situazione occupazionale - evidenzia il vicepresidente della CNCE Franco Turri - la crisi costituisce un fattore pericoloso sul fronte della regolarità del lavoro. Tenere sotto controllo le dinamiche del mercato vuol dire saper individuare gli ambiti di rischio e intervenire. Le Casse edili e l'intero sistema degli enti bilaterali ribadiscono il loro impegno contro una recrudescenza di fenomeni di lavoro nero, agendo con decisione sia rispetto alle imprese che sul mercato del lavoro."

Formazione e infortuni: il monitoraggio del Formedil sulle 16ore
Con la formazione obbligatoria di ingresso si riducono gli infortuni sul lavoro
Da gennaio 2009 formati 42.000 nuovi assunti
Campagna informativa sull'attività delle scuole edili

Il calo di attività e di occupazione rilevato dal sistema bilaterale delle costruzioni attraverso l'Osservatorio nazionale delle Casse Edili (-25% dall'autunno 2008 ad oggi) ha avuto ripercussioni anche sui programmi di formazione di ingresso. Come rileva il monitoraggio del Formedil, nel primo semestre del 2011 il numero dei lavoratori che hanno partecipato alle 16ore, i corsi di formazione obbligatoria di accesso all'attività edilizia si è attestato intorno a 7.000 con una riduzione di circa un quarto rispetto allo stesso periodo del 2010. Avviata nel 2009, l'iniziativa è entrata a regime coinvolgendo ogni anno mediamente oltre 15.000 lavoratori al loro primo ingresso nel settore. Il tasso di diminuzione dei partecipanti ai corsi 16 ore resta comunque, seppur di poco, inferiore al tasso di diminuzione dell'assunzione di nuovi lavoratori senza esperienza nel settore (destinatari dei corsi 16 ore).

I nuovi lavoratori formati dal sistema Formedil attraverso i corsi 16ore sono stati, nel periodo compreso tra  gennaio 2009 e giugno 2011, circa 42.000, ovvero oltre il 10% di tutti i 412.000 lavoratori attivi nel mese di giugno. Ciò significa che una parte consistente dei nuovi ingressi nel settore dopo il 2009 è passata per la formazione iniziale - professionale e alla sicurezza - prima dell'ingresso in cantiere. Forse per la prima volta la formazione è uscita dalla marginalità per assumere un'inedita rilevanza quantitativa.

 

"L'immissione di un numero così rilevante di nuovi assunti con una formazione di ingresso finalizzata in gran parte anche alla sicurezza - sottolinea Massimo Calzoni Presidente del Formedil - non può non aver inciso sul calo di oltre il 12% degli infortuni riscontrato dall'Inail nel biennio 2009-2010. Un lavoratore che, prima di entrare in cantiere, ha appreso a riconoscere i rischi e ad applicare le misure di prevenzione è infatti sicuramente più attrezzato ad affrontare il proprio lavoro anche rispetto al rischio di infortuni."

"In un settore ad elevato turn over e ad elevato rischio di precarietà - aggiunge il Vicepresidente del Formedil Franco Gullo - il progetto 16 ore, in fase di un ulteriore sviluppo, si è affermato come uno strumento di stabilizzazione e di miglioramento concreto della qualità del lavoro nonché come un'esperienza preziosa al fine di favorire tra i lavoratori una maggiore consapevolezza rispetto alle condizioni di lavoro e sul piano della sicurezza".

Forte di questi risultati il Formedil si propone come riferimento principale del settore per una crescita professionale e culturale delle costruzioni nel nostro Paese, lanciando la campagna di comunicazione "INSIEME COSTRUIAMO IL FUTURO" volta a sottolineare l'eccezionalità del sistema formativo che fa riferimento alle Scuole Edili paritetiche, e rivolta sia chi fa già parte del settore sia a chi ancora non lo conosce per comunicare a tutti le iniziative messe in atto negli ultimi anni a favore della professionalità e della sicurezza di lavoratori e imprese di costruzione.
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