Covid-19: La Corte costituzionale sulla legge Valle d’Aosta
La Corte costituzionale ha accolto, il ricorso del Governo sulla legge della regione Valle d’Aosta 9 dicembre 2020, n. 11
La Corte Costituzionale con l’Ordinanza n. 4 depositata il 14 gennaio 2021 e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 3 del 20 gennaio 2021 aveva sospeso l'efficacia della legge regionale Valle d'Aosta n. 11 del 2020, nel giudizio di legittimità costituzionale - promosso dal Governo - dell'intera legge regionale, nonché, in particolare, degli artt. 2, commi 4, 6, 7, 9, da 11 a 15, 18 e da 20 a 25, e 3, comma 1, lett. a), che avevano, tra l'altro, selezionato attività sociali ed economiche il cui svolgimento era consentito, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, anche in deroga a quanto contrariamente stabilito dalla normativa statale recante misure di contrasto alla pandemia da COVID-19.
La Corte sul ricorso del Governo
La Corte ha esaminato, ieri nel merito il ricorso del Governo contro la legge della regione Valle d’Aosta 9 dicembre 2020, n. 11 che avrebbe consentito misure di contenimento della diffusione del contagio da COVID-19 diverse da quelle statali, legge sospesa in via cautelare con l’ordinanza della Corte costituzionale n. 4/2021.
Accolto il ricorso del Governo
In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della Corte costituzionale ha fatto sapere che il ricorso è stato accolto, limitatamente alle disposizioni con le quali la legge impugnata ha introdotto misure di contrasto all’epidemia differenti da quelle previste dalla normativa statale.
Le Regioni non possono invadere una materia ad oggetto la pandemia
La Corte ha ritenuto che il legislatore regionale, anche se dotato di autonomia speciale, non può invadere con una sua propria disciplina una materia avente ad oggetto la pandemia da COVID-19, diffusa a livello globale e perciò affidata interamente alla competenza legislativa esclusiva dello Stato, a titolo di profilassi internazionale.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate nelle prossime settimane.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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