Cronaca di un Ingegnere Indignato
Dopo averla pubblicata su Facebook e aver letto i commenti di molti fan, desideriamo proporre una nota pubblicata da un nostro lettore che si firma "Ingegner...
Dopo averla pubblicata su Facebook e aver letto i commenti di molti
fan, desideriamo proporre una nota pubblicata da un nostro lettore
che si firma "Ingegnere Indignato" e che rappresenta in pieno la
situazione del professionista italiano.
"Lavoravo a temp. ind. per un grosso studio con filiali estere (930 Euro netti!) : si è cominciato a costringere i dipendenti a diventare P.Iva. Per paura e bisogno hanno "accettato" tutti. Quando si è arrivati a me (ormai noto accanito oppositore di questa politica), eravamo già sotto i 15 dipendenti. Mi è arrivata direttamente la lettera di licenziamento. Fare causa? Qui in Italia? Spese sicure, tempi incerti e legislazione contraria. Ma lo studio ora ha decine e decine di professionisti schiavi (senza ferie, malattie, orari, diritti, eternamente precari e ricattabili e sottopagati) che in questo paese si chiamano consulenti.
Aperta la P.iva, dopo essermi nauseato per le schifezze della P.A. (non ho "amici" e non tollero le viscide richieste di mazzette da parte di "intermediari" delle municipalizzate) ma anche di molti privati vogliono solo un copia-incolla a basso costo per un F.V. giusto per avere l'incentivo, ho lavorato in uno dei mille subappalti per il Ponte. Dal general contractor fin giù al cantiere il fiume di soldi si perde in mille rivoli. Chi è sul campo vede solo le gocce. Anche qui, o ti adegui allo sfruttamento o ce ne sono altri mille pronti al posto tuo. Cerco di far rispettare le specifiche e le norme di sicurezza, insomma di essere professionale e corretto, mi si accusa di rallentare la produttività. Non si vogliono spendere soldi per il minimo di attrezzature adeguate e d.p.i.; si deve andare al risparmio spinto ma bisogna rispettare il crono-programma perché Eurolink, Stretto di M. e Parsons stanno col fiato sul collo. Mi adeguo : devo chiudere più di un occhio su molte cose, troppe cose e che Dio ci protegga. POS e PSC & C. servono solo per i controlli istituzionali, a portata di mano come pezzi di carta di appoggio. Gli operai non aspettavano altro. Libertinaggio quasi totale con la scusa della produttività, peraltro quasi mai raggiunta vista l'inadeguatezza tecnologica dei mezzi (e dei lavoratori). La qualità dei risultati ve la lascio immaginare, ma bisogna riempire le tabelle dei report comunque con numeri plausibili o partono penali. Dalla qualità di questo "prodotto" dipendono le scelte future dell'opera (!). Quando arrivano i controlli sul campo e giustamente vengono rilevate varie irregolarità, secondo voi a chi danno la colpa? E chi è che fa queste magre figure di m..... in mezzo alla strada dopo tanti anni di studi e sacrifici? Lo scarica barile arriva su di me, responsabile ma senza poteri, capro espiatorio se le cose vanno male. Io, che non posso neanche obbligare a mettere il casco perché tanto gli operai ascoltano solo le "minacce" di chi li paga. Io posso essere sostituito in qualunque momento, mentre gli operai sono specializzati ed hanno il coltello dalla parte del manico. La loro busta paga arriva regolare ogni mese e vengo pure preso in giro perché ancora dopo mesi non ho visto una lira. "Ingegnere" è diventato uno scherno, anche in pubblico.
Dopo aver assistito ad un gravissimo incidente fortunatamente senza gravi conseguenze, la misura è colma. Al diavolo il curriculum, l'esperienza, ecc., voglio rimanere vivo e magari non menomato o ridotto ad un vegetale. Assicurazione? Argomento tabù, non si sa a carico di chi, sono un "consulente". La legge stabilisce come stanno le cose, ma anche volendo io tutelarmi indipendentemente, come faccio se non mi pagano da mesi? E poi a che se serve, quale assicurazione ti paga se non lavori in sicurezza? Com'è finita: mai preso un euro dopo mesi e mesi di lavoro, spese per fare causa, tempo perso fra avvocati e commercialista, tasse&contributi da pagare comunque su un reddito dichiarato ma non percepito, benzina e pranzi che ho pagato io, Inarcassa, Equitalia, un anno di età in più sul C.V., nervosismo, depressione, rabbia e disperazione. Per il semplice fatto di aver aperto la P.Iva e cercato lavoro, mi trovo sommerso di debiti e il fegato trasudante di bile.
Quindi, per non impazzire, mi sono tirato fuori ; rientro in tutte le statistiche che leggete sui giornali: nel 29% di disocc. giovanile al Sud, nei milioni che non studiano e non lavorano, in quelli che dopo i trenta vivono ancora con i genitori, in quelli che non si sposano, che non fanno figli, che non vanno in vacanza, che chiedono un mutuo e non glielo danno. Come provi a muoverti, ti arrivano solo tasse, spese, bollettini, adempimenti, certificati. E' sbagliato, lo so. Non si può ragionare così, lo so. Ma da ingegnere ci si deve porre sempre nelle peggiori condizioni per progettare, forse anche la propria vita. In questo momento ed in questo paese, le condizioni sono queste : se vuoi essere onesto, corretto, scrupoloso, responsabile, ligio ai doveri ed alla propria coscienza, non puoi fare questo lavoro da libero professionista. Oppure fai il nero, usi programmi pirata, copia-incolla di progetti e D.V.R., prezzi da fame, giochi con la sicurezza delle persone e delle cose e calpesti la tua dignità ogni giorno. Non c'è indennità di disoccupazione, non c'è malattia, maternità, cure parentali, non c'è nessuna tutela dei crediti e dei diritti. Solo doveri, infinite responsabilità, adempimenti e certificazioni e obblighi. E pagare, pagare sempre. Pagare per formarti, per iscriverti, per cancellarti, per sospendere, per riprendere, per certificare, per assicurare il lavoro, la vita, il reddito. Su un anno, fino a giugno inoltrato lavori per lo stato. Oltre la metà del tempo. E con il resto ci dovresti vivere senza la sicurezza di una tariffa professionale? Con lo stato che ti paga quando vuole lui, dopo averti chiesto il ribasso, e che quando vuole i soldi ti da scadenze strettissime e che non gli frega niente se ti hanno pagato o meno? Io non ci sto. Aspetto a mie spese che passi la nottata. Almeno ci guadagno in salute. L'europa ci dissanguerà, con gli interessi dello spread già ci siamo mangiati le recenti manovre. Le equazioni di stato di universitaria memoria pare che non funzionino in questo sistema economico. Pur essendo il pianeta Terra un sistema chiuso ci continuano a dire che dobbiamo crescere all'infinito. Siamo in pieno asintoto secondo me. Dobbiamo lavorare sempre e sempre di più per ottenere un piccolo, sempre più piccolo risultato. Chiudo qui. Scusate lo sfogo, mi sono dilungato ed ho divagato. Il fatto è che sono inferocito. Probabilmente parlano per me le emozioni di cui sono preda mentre vedo le terribili immagini dell'alluvione in Liguria. E mentre penso che ancora nel 2011 in Italia per la pioggia c'è troppa, troppa gente che muore, mi martellano nella testa le parole di quei ministri che continuano a dire fermi come muli che opere come il ponte o peggio la Tav, siano di "interesse strategico nazionale". Delle frane e delle alluvioni ormai ricorrenti, dell'erosione delle coste, del dissesto idrogeologico, delle criticità sismiche e dei morti continua, strategicamente e nazionalmente, a non interessare niente a nessuno di loro."
Delle varie risposte dei fan Facebook, ne segnaliamo qualcuna.
Alessandro : Anche io ho lavorato in uno studio tecnico per 11 anni, di cui il primo, ho lavorato gratis. Contratto a tempo indeterminato. Busta paga rimasta bloccata per tutti quegli anni, a 1.100 euro. Dopo i primi 4 anni, il Kapo mi costrinse alle dimissioni per poi riassumermi dopo 15 giorni, in modo da azzerare, scatti di anzianità e quant'altro. (Il Kapo è un ingegnere dirigente del partito comunista e poi diessino a Manfredonia. Lui ha iniziato la carriera come professore delle superiori, andando a firmare la presenza a scuola per poi andare subito dopo, in Comune o sui cantieri, a svolgere la libera professione. Per nn avere seccature, promuoveva tutti gli alunni. A 40 anni ovviamente và in pensione. . . quella che gli stiamo versando noi ). I lavori più importanti sono arrivati dal partito....uno di certo da un' Onorevole. Mi consegnava ogni mese, l'assegno dello stipendio; lo dovevo riscuotere e poi dovevo restituirgli 400 euro in mano. In pratica mi pagava 700 euro al mese. In studio c'era un solo collega; entrambi abbiamo lavorato sui cantieri piu importanti della provincia. L'ing ora è plurimilionario.Tre anni fà, la figlia del Kapo si è laureata in ingegneria ed è entrata nello studio. Lo stesso anno, sono stato licenziato.....nonostante l'animale sapesse che sono padre di una bimba piccola la cui mamma non lavora. ......ho 43 anni.
Valeria: Condivido in pieno lo sfogo......la situazione è veramente brutta....le responsabilità sono tante....tutele nessuna....sacrifici non commisurati al guadagno....paghe misere......ma chi ce lo fa fare????Me lo chiedo sempre più spesso......e noi saremmo la casta dei privilegiati da demolire????Ma complimenti......complimenti veramente....
Bettina: confermo tutto in pieno....mi sono licenziata da uno studio in preda allo schifo e ora insegno....addio architettura!
Giuli: è tutto così vero che mi fa rabbia. Mi sembra di leggere una pagina del mio diario....e la cosa è deprimente.....perchè vuol dire che quello che ho sempre pensato è la realtà: ci hanno consegnato un mondo dove chi vuole solo essere PROFESSIONALE non trova posto....e non solo.....viene deriso per questo. Purtroppo io,in sintonia con mio marito e collega , nella mia ingenuità, non ho optato nemmeno per l'insegnamento perchè pensavo che avrei mal praticato sia l'una che l'altra professione. CHE STUPIDI!!!
Lasciamo come sempre a voi ogni commento.
"Lavoravo a temp. ind. per un grosso studio con filiali estere (930 Euro netti!) : si è cominciato a costringere i dipendenti a diventare P.Iva. Per paura e bisogno hanno "accettato" tutti. Quando si è arrivati a me (ormai noto accanito oppositore di questa politica), eravamo già sotto i 15 dipendenti. Mi è arrivata direttamente la lettera di licenziamento. Fare causa? Qui in Italia? Spese sicure, tempi incerti e legislazione contraria. Ma lo studio ora ha decine e decine di professionisti schiavi (senza ferie, malattie, orari, diritti, eternamente precari e ricattabili e sottopagati) che in questo paese si chiamano consulenti.
Aperta la P.iva, dopo essermi nauseato per le schifezze della P.A. (non ho "amici" e non tollero le viscide richieste di mazzette da parte di "intermediari" delle municipalizzate) ma anche di molti privati vogliono solo un copia-incolla a basso costo per un F.V. giusto per avere l'incentivo, ho lavorato in uno dei mille subappalti per il Ponte. Dal general contractor fin giù al cantiere il fiume di soldi si perde in mille rivoli. Chi è sul campo vede solo le gocce. Anche qui, o ti adegui allo sfruttamento o ce ne sono altri mille pronti al posto tuo. Cerco di far rispettare le specifiche e le norme di sicurezza, insomma di essere professionale e corretto, mi si accusa di rallentare la produttività. Non si vogliono spendere soldi per il minimo di attrezzature adeguate e d.p.i.; si deve andare al risparmio spinto ma bisogna rispettare il crono-programma perché Eurolink, Stretto di M. e Parsons stanno col fiato sul collo. Mi adeguo : devo chiudere più di un occhio su molte cose, troppe cose e che Dio ci protegga. POS e PSC & C. servono solo per i controlli istituzionali, a portata di mano come pezzi di carta di appoggio. Gli operai non aspettavano altro. Libertinaggio quasi totale con la scusa della produttività, peraltro quasi mai raggiunta vista l'inadeguatezza tecnologica dei mezzi (e dei lavoratori). La qualità dei risultati ve la lascio immaginare, ma bisogna riempire le tabelle dei report comunque con numeri plausibili o partono penali. Dalla qualità di questo "prodotto" dipendono le scelte future dell'opera (!). Quando arrivano i controlli sul campo e giustamente vengono rilevate varie irregolarità, secondo voi a chi danno la colpa? E chi è che fa queste magre figure di m..... in mezzo alla strada dopo tanti anni di studi e sacrifici? Lo scarica barile arriva su di me, responsabile ma senza poteri, capro espiatorio se le cose vanno male. Io, che non posso neanche obbligare a mettere il casco perché tanto gli operai ascoltano solo le "minacce" di chi li paga. Io posso essere sostituito in qualunque momento, mentre gli operai sono specializzati ed hanno il coltello dalla parte del manico. La loro busta paga arriva regolare ogni mese e vengo pure preso in giro perché ancora dopo mesi non ho visto una lira. "Ingegnere" è diventato uno scherno, anche in pubblico.
Dopo aver assistito ad un gravissimo incidente fortunatamente senza gravi conseguenze, la misura è colma. Al diavolo il curriculum, l'esperienza, ecc., voglio rimanere vivo e magari non menomato o ridotto ad un vegetale. Assicurazione? Argomento tabù, non si sa a carico di chi, sono un "consulente". La legge stabilisce come stanno le cose, ma anche volendo io tutelarmi indipendentemente, come faccio se non mi pagano da mesi? E poi a che se serve, quale assicurazione ti paga se non lavori in sicurezza? Com'è finita: mai preso un euro dopo mesi e mesi di lavoro, spese per fare causa, tempo perso fra avvocati e commercialista, tasse&contributi da pagare comunque su un reddito dichiarato ma non percepito, benzina e pranzi che ho pagato io, Inarcassa, Equitalia, un anno di età in più sul C.V., nervosismo, depressione, rabbia e disperazione. Per il semplice fatto di aver aperto la P.Iva e cercato lavoro, mi trovo sommerso di debiti e il fegato trasudante di bile.
Quindi, per non impazzire, mi sono tirato fuori ; rientro in tutte le statistiche che leggete sui giornali: nel 29% di disocc. giovanile al Sud, nei milioni che non studiano e non lavorano, in quelli che dopo i trenta vivono ancora con i genitori, in quelli che non si sposano, che non fanno figli, che non vanno in vacanza, che chiedono un mutuo e non glielo danno. Come provi a muoverti, ti arrivano solo tasse, spese, bollettini, adempimenti, certificati. E' sbagliato, lo so. Non si può ragionare così, lo so. Ma da ingegnere ci si deve porre sempre nelle peggiori condizioni per progettare, forse anche la propria vita. In questo momento ed in questo paese, le condizioni sono queste : se vuoi essere onesto, corretto, scrupoloso, responsabile, ligio ai doveri ed alla propria coscienza, non puoi fare questo lavoro da libero professionista. Oppure fai il nero, usi programmi pirata, copia-incolla di progetti e D.V.R., prezzi da fame, giochi con la sicurezza delle persone e delle cose e calpesti la tua dignità ogni giorno. Non c'è indennità di disoccupazione, non c'è malattia, maternità, cure parentali, non c'è nessuna tutela dei crediti e dei diritti. Solo doveri, infinite responsabilità, adempimenti e certificazioni e obblighi. E pagare, pagare sempre. Pagare per formarti, per iscriverti, per cancellarti, per sospendere, per riprendere, per certificare, per assicurare il lavoro, la vita, il reddito. Su un anno, fino a giugno inoltrato lavori per lo stato. Oltre la metà del tempo. E con il resto ci dovresti vivere senza la sicurezza di una tariffa professionale? Con lo stato che ti paga quando vuole lui, dopo averti chiesto il ribasso, e che quando vuole i soldi ti da scadenze strettissime e che non gli frega niente se ti hanno pagato o meno? Io non ci sto. Aspetto a mie spese che passi la nottata. Almeno ci guadagno in salute. L'europa ci dissanguerà, con gli interessi dello spread già ci siamo mangiati le recenti manovre. Le equazioni di stato di universitaria memoria pare che non funzionino in questo sistema economico. Pur essendo il pianeta Terra un sistema chiuso ci continuano a dire che dobbiamo crescere all'infinito. Siamo in pieno asintoto secondo me. Dobbiamo lavorare sempre e sempre di più per ottenere un piccolo, sempre più piccolo risultato. Chiudo qui. Scusate lo sfogo, mi sono dilungato ed ho divagato. Il fatto è che sono inferocito. Probabilmente parlano per me le emozioni di cui sono preda mentre vedo le terribili immagini dell'alluvione in Liguria. E mentre penso che ancora nel 2011 in Italia per la pioggia c'è troppa, troppa gente che muore, mi martellano nella testa le parole di quei ministri che continuano a dire fermi come muli che opere come il ponte o peggio la Tav, siano di "interesse strategico nazionale". Delle frane e delle alluvioni ormai ricorrenti, dell'erosione delle coste, del dissesto idrogeologico, delle criticità sismiche e dei morti continua, strategicamente e nazionalmente, a non interessare niente a nessuno di loro."
Delle varie risposte dei fan Facebook, ne segnaliamo qualcuna.
Alessandro : Anche io ho lavorato in uno studio tecnico per 11 anni, di cui il primo, ho lavorato gratis. Contratto a tempo indeterminato. Busta paga rimasta bloccata per tutti quegli anni, a 1.100 euro. Dopo i primi 4 anni, il Kapo mi costrinse alle dimissioni per poi riassumermi dopo 15 giorni, in modo da azzerare, scatti di anzianità e quant'altro. (Il Kapo è un ingegnere dirigente del partito comunista e poi diessino a Manfredonia. Lui ha iniziato la carriera come professore delle superiori, andando a firmare la presenza a scuola per poi andare subito dopo, in Comune o sui cantieri, a svolgere la libera professione. Per nn avere seccature, promuoveva tutti gli alunni. A 40 anni ovviamente và in pensione. . . quella che gli stiamo versando noi ). I lavori più importanti sono arrivati dal partito....uno di certo da un' Onorevole. Mi consegnava ogni mese, l'assegno dello stipendio; lo dovevo riscuotere e poi dovevo restituirgli 400 euro in mano. In pratica mi pagava 700 euro al mese. In studio c'era un solo collega; entrambi abbiamo lavorato sui cantieri piu importanti della provincia. L'ing ora è plurimilionario.Tre anni fà, la figlia del Kapo si è laureata in ingegneria ed è entrata nello studio. Lo stesso anno, sono stato licenziato.....nonostante l'animale sapesse che sono padre di una bimba piccola la cui mamma non lavora. ......ho 43 anni.
Valeria: Condivido in pieno lo sfogo......la situazione è veramente brutta....le responsabilità sono tante....tutele nessuna....sacrifici non commisurati al guadagno....paghe misere......ma chi ce lo fa fare????Me lo chiedo sempre più spesso......e noi saremmo la casta dei privilegiati da demolire????Ma complimenti......complimenti veramente....
Bettina: confermo tutto in pieno....mi sono licenziata da uno studio in preda allo schifo e ora insegno....addio architettura!
Giuli: è tutto così vero che mi fa rabbia. Mi sembra di leggere una pagina del mio diario....e la cosa è deprimente.....perchè vuol dire che quello che ho sempre pensato è la realtà: ci hanno consegnato un mondo dove chi vuole solo essere PROFESSIONALE non trova posto....e non solo.....viene deriso per questo. Purtroppo io,in sintonia con mio marito e collega , nella mia ingenuità, non ho optato nemmeno per l'insegnamento perchè pensavo che avrei mal praticato sia l'una che l'altra professione. CHE STUPIDI!!!
Lasciamo come sempre a voi ogni commento.
A cura di Ilenia
Cicirello
© Riproduzione riservata
Tag:
IL NOTIZIOMETRO