DISEGNO DI LEGGE SUL RILANCIO DELLA RICERCA INDUSTRIALE
Il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso 22 settembre ha approvato un disegno di legge dal nome “Industria 2015” predisposto dal Ministro per lo Sviluppo ...
Il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso 22 settembre ha
approvato un disegno di legge dal nome “Industria 2015” predisposto
dal Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani per il
rilancio delle politiche per la competitività industriale.
Il piano di interventi messo a punto dal governo intende affiancare al tradizionale sistema automatico di sostegno alle imprese un secondo pilastro, fondato sulla previa individuazione di linee strategiche per la competitività e lo sviluppo e sul sostegno selettivo ai progetti di innovazione industriale. Fondamentale a tal fine sarà la cooperazione fra ricerca pubblica e privata, imprese e sistema finanziario, con il sostegno del Ministero dello sviluppo economico e dei Ministeri dell’università e della ricerca e per le riforme e l’innovazione.
L’intervento, in particolare, prevede tre tipi di misure: per la competitività, per la crisi d’impresa e in materia di brevetti.
Per la prima volta vengono previsti strumenti di intervento selettivo attraverso l’individuazione di linee strategiche per la competitività e lo sviluppo (approvate dal Cipe) e la definizione di Progetti di innovazione industriale che vi daranno attuazione (finanziati con il Fondo per la competitività e lo sviluppo, la cui istituzione viene appositamente prevista dal disegno di legge). Tali interventi, che saranno stabiliti attraverso il concorso del sistema imprenditoriale e del mondo della ricerca, saranno monitorati tramite forme stabili di cooperazione che coinvolgeranno i Ministeri competenti e le Regioni. Contestualmente, al fine di garantire la massima efficacia agli interventi nel settore, viene prevista l’istituzione del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), nel quale confluiscono tre fondi preesistenti; il coordinamento degli interventi in questo settore, a cui il Governo annette particolare importanza, viene garantito dalla Consulta permanente per la ricerca, organismo di nuova istituzione composto da rappresentanti di tutti i Ministeri, delle Regioni e delle parti economiche e sociali maggiormente rappresentative.
Sempre nell’ambito degli interventi per la competitività, il disegno di legge conferisce al Governo due deleghe per riordinare il sistema delle agevolazioni, adeguandolo ai nuovi parametri di politica industriale, nonché per disciplinare, promuovendola, la nuova figura delle reti d’impresa allo scopo di valorizzare significative sinergie produttive. Con l’obiettivo di salvaguardare l’occupazione e recuperare gli asset industriali, anche in conformità con i nuovi orientamenti europei, il disegno di legge detta inoltre una nuova disciplina delle crisi d’impresa (istituendo presso il Ministero un’apposita Unità operativa).
Con riferimento ai brevetti, infine, viene conferita al Governo delega a rivedere la disciplina secondo i principi comunitari e i criteri di semplificazione, intervenendo sul codice della proprietà industriale (decreto legislativo n. 30 del 2005).
Il disegno di legge verrà inviato alla Conferenza Stato-Regioni per il parere e successivamente al Parlamento per la completa definizione dell’iter legislativo.
Il piano di interventi messo a punto dal governo intende affiancare al tradizionale sistema automatico di sostegno alle imprese un secondo pilastro, fondato sulla previa individuazione di linee strategiche per la competitività e lo sviluppo e sul sostegno selettivo ai progetti di innovazione industriale. Fondamentale a tal fine sarà la cooperazione fra ricerca pubblica e privata, imprese e sistema finanziario, con il sostegno del Ministero dello sviluppo economico e dei Ministeri dell’università e della ricerca e per le riforme e l’innovazione.
L’intervento, in particolare, prevede tre tipi di misure: per la competitività, per la crisi d’impresa e in materia di brevetti.
Per la prima volta vengono previsti strumenti di intervento selettivo attraverso l’individuazione di linee strategiche per la competitività e lo sviluppo (approvate dal Cipe) e la definizione di Progetti di innovazione industriale che vi daranno attuazione (finanziati con il Fondo per la competitività e lo sviluppo, la cui istituzione viene appositamente prevista dal disegno di legge). Tali interventi, che saranno stabiliti attraverso il concorso del sistema imprenditoriale e del mondo della ricerca, saranno monitorati tramite forme stabili di cooperazione che coinvolgeranno i Ministeri competenti e le Regioni. Contestualmente, al fine di garantire la massima efficacia agli interventi nel settore, viene prevista l’istituzione del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), nel quale confluiscono tre fondi preesistenti; il coordinamento degli interventi in questo settore, a cui il Governo annette particolare importanza, viene garantito dalla Consulta permanente per la ricerca, organismo di nuova istituzione composto da rappresentanti di tutti i Ministeri, delle Regioni e delle parti economiche e sociali maggiormente rappresentative.
Sempre nell’ambito degli interventi per la competitività, il disegno di legge conferisce al Governo due deleghe per riordinare il sistema delle agevolazioni, adeguandolo ai nuovi parametri di politica industriale, nonché per disciplinare, promuovendola, la nuova figura delle reti d’impresa allo scopo di valorizzare significative sinergie produttive. Con l’obiettivo di salvaguardare l’occupazione e recuperare gli asset industriali, anche in conformità con i nuovi orientamenti europei, il disegno di legge detta inoltre una nuova disciplina delle crisi d’impresa (istituendo presso il Ministero un’apposita Unità operativa).
Con riferimento ai brevetti, infine, viene conferita al Governo delega a rivedere la disciplina secondo i principi comunitari e i criteri di semplificazione, intervenendo sul codice della proprietà industriale (decreto legislativo n. 30 del 2005).
Il disegno di legge verrà inviato alla Conferenza Stato-Regioni per il parere e successivamente al Parlamento per la completa definizione dell’iter legislativo.
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