Detrazioni 55%, nessuna proroga nella Legge di Stabilità

Terminerà il 31 dicembre 2011 il credito d'imposta del 55% previsto per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. La proroga della detrazi...

15/11/2011
Terminerà il 31 dicembre 2011 il credito d'imposta del 55% previsto per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. La proroga della detrazione non è stata, infatti, inserita all'interno della Legge di Stabilità che molto probabilmente sarà pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale dopo l'iter accelerato degli ultimi giorni.

A meno di mosse a sorpresa, decreti dell'ultima ora e, dunque, ripensamenti sembrerebbe che, nonostante le rassicurazioni del Governo e le ipotesi iniziali di riduzione delle detrazioni, il bonus del 55% non verrà riconfermato e dal 2013 non sarà più possibile portare in detrazione le spese per gli interventi finalizzati al risparmio energetico. Ricordiamo che la detrazione dalle imposte sui redditi (Irpef o Ires) pari al 55% delle spese sostenute prevedeva una ripartizione delle spese in dieci rate annuali di pari importo per gli interventi eseguiti nel 2011 (nel 2009 e 2010 la detrazione andava ripartita in 5 rate annuali di pari importo). Le spese che era possibile portare in detrazione riguardavano (parliamo già al passato):
  • la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
  • il miglioramento termico dell'edificio (finestre, comprensive di infissi, coibentazioni, pavimenti);
  • l'installazione di pannelli solari;
  • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

I limiti d'importo sui quali calcolare la detrazione variano in funzione del tipo di intervento.

A nulla sono servite le richieste di FederlegnoArredo e Uncsaal, che nei giorni scorsi avevano espresso al Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani forte preoccupazione per la normativa contenuta nella Bozza del DL Sviluppo, relativa agli incentivi fiscali del 55% destinati a porte, finestre e vetrine comprensive di infissi, normative gravemente lesiva per la tenuta del comparto italiano dei serramenti nel 2012.

Non avendo avuto riscontro con l'attuale Governo, il Consiglio Nazionale degli Architetti si è rivolto al Governo Monti. "Il rifinanziamento del bonus del 55% per le ristrutturazioni edilizie eco compatibili che, senza alcun intervento, terminerà a fine dicembre, sia uno dei primi atti del Governo che verrà. Il credito d'imposta per la riqualificazione energetica degli edifici è stata una misura importante sia sotto il profilo ambientale che economico, e lo sarà ancora di più in futuro poiché il nostro Paese è ogni giorno alle prese con le drammatiche conseguenze del grave degrado del patrimonio edilizio e - come dimostrano le tragedie avvenute nelle scorse settimane - con l'assenza di un coerente progetto di manutenzione territoriale".

Con questa richiesta, il CNAPPC si è rivolto all'ormai Governo Monti spiegando l'utilità della detrazione.
"L'utilizzo del bonus ha contribuito a sostenere il settore dell'edilizia che - come è noto - è quello che risente maggiormente della crisi e che si trova in condizioni di grandissima difficoltà con un consistente calo dei volumi di attività, dei fatturati e - soprattutto - delle future prospettive lavorative".
"Contestualmente - ha continuato il CNAPPC - il bonus del 55% ha inciso profondamente sul contenimento dei consumi energetici e, permettendo a soggetti privati di detrarre parzialmente i costi degli interventi, ha contribuito in modo rilevante all'emersione di molte attività altrimenti destinate ad alimentare il sommerso costituendo, di fatto, un efficace strumento di contrasto dell'evasione fiscale".

"La politica - conclude il CNAPPC - dia la prova di voler investire concretamente per il futuro del Paese e di voler far fronte alla tutela del territorio e del patrimonio edilizio introducendo o mantenendo - come nel caso dell'eco bonus - misure concrete per lo sviluppo qualitativo dell'intero comparto edilizio".

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