Dissesto idrogeologico e sciacallaggio mediatico
Ancora una volta l'Italia si inginocchia a quella che è divenuta ormai la normalità. Come il sole che sorge al mattino, il politico che ruba e l'italiano che...
Ancora una volta l'Italia si inginocchia a quella che è divenuta
ormai la normalità. Come il sole che sorge al mattino, il politico
che ruba e l'italiano che sbrocca per una partita di pallone, alla
prima pioggia il nostro Paese si inonda. Ultimo evento in ordine
cronologico è quello che sta sconvolgendo Genova con l'esondazione
dei tre torrenti (Bisagno, Rio Feregiano e Sturla) che hanno già
causato ingenti danni, con mezza città al buio e la nuova conta dei
morti.
Lo sanno tutti, dalla protezione civile all'ultimo dei nostri amministratori che, con una ciclicità quasi disarmante dalla puntualità, commentano l'ultimo degli eventi catastrofici che sta martoriando il territorio genovese: l'Italia è un Paese con forti problemi idrogeologici che andrebbero risolti prima ancora di qualsiasi altro progetto più o meno utile.
Ma nonostante l'evidenza, l'unica cosa che accomuna questi eventi è il politico di turno che commenta l'emergenza. Matteo Renzi: "Non vi lasceremo soli". Il governatore della Liguria Claudio Burlando: "Chiederemo lo stato d'emergenza". Il sindaco di Genova Marco Doria: "Inefficienze di sistema che sono uno scandalo hanno causato ritardi". Il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti: "Alluvione fotocopia di quello del 2011". Il capo di #italiasicura, struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche, Erasmo D'Angelis: "Messa in sicurezza si scontra con un'alluvione di burocrazia". Il responsabile di Arpa Liguria, Stefano Gallino: "E' il momento di agire, non di far polemiche". Potrei continuare ancora, ma mi fermo qui.
Non voglio documentare l'evento perché troverete quotidiani specializzati che faranno le pulci al nuovo disastro e vi racconteranno storie di ogni natura pur di fare audience. Voglio solo dire che a ogni disastro trovo sempre qualcuno pronto a parlare di piani di recupero, cambi di regia, strutture di missione, ma mai nessuno pronto a prendersi la responsabilità di stanziare, far partire e controllare dei cantieri che possano definitivamente risolvere i problemi del nostro Paese.
Venerdì, guardano SKY TG24 alle 7.00 del mattino, già immaginavo che nel breve mi sarebbero arrivati i comunicati stampa dei nostri Consigli Nazionali, sempre attenti e pronti a commentare nuovi disastri. Oggi ho il voltastomaco e non ho neanche la voglia di dare spazio a nessuno di questi comunicati stampa che mai come oggi mi sembrano inutili, privi di significato, oltre che assolutamente fuori luogo.
Pace e bene a tutti quanti.
Lo sanno tutti, dalla protezione civile all'ultimo dei nostri amministratori che, con una ciclicità quasi disarmante dalla puntualità, commentano l'ultimo degli eventi catastrofici che sta martoriando il territorio genovese: l'Italia è un Paese con forti problemi idrogeologici che andrebbero risolti prima ancora di qualsiasi altro progetto più o meno utile.
Ma nonostante l'evidenza, l'unica cosa che accomuna questi eventi è il politico di turno che commenta l'emergenza. Matteo Renzi: "Non vi lasceremo soli". Il governatore della Liguria Claudio Burlando: "Chiederemo lo stato d'emergenza". Il sindaco di Genova Marco Doria: "Inefficienze di sistema che sono uno scandalo hanno causato ritardi". Il ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti: "Alluvione fotocopia di quello del 2011". Il capo di #italiasicura, struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche, Erasmo D'Angelis: "Messa in sicurezza si scontra con un'alluvione di burocrazia". Il responsabile di Arpa Liguria, Stefano Gallino: "E' il momento di agire, non di far polemiche". Potrei continuare ancora, ma mi fermo qui.
Non voglio documentare l'evento perché troverete quotidiani specializzati che faranno le pulci al nuovo disastro e vi racconteranno storie di ogni natura pur di fare audience. Voglio solo dire che a ogni disastro trovo sempre qualcuno pronto a parlare di piani di recupero, cambi di regia, strutture di missione, ma mai nessuno pronto a prendersi la responsabilità di stanziare, far partire e controllare dei cantieri che possano definitivamente risolvere i problemi del nostro Paese.
Venerdì, guardano SKY TG24 alle 7.00 del mattino, già immaginavo che nel breve mi sarebbero arrivati i comunicati stampa dei nostri Consigli Nazionali, sempre attenti e pronti a commentare nuovi disastri. Oggi ho il voltastomaco e non ho neanche la voglia di dare spazio a nessuno di questi comunicati stampa che mai come oggi mi sembrano inutili, privi di significato, oltre che assolutamente fuori luogo.
Pace e bene a tutti quanti.
A cura di Gianluca
Oreto - @lucaoreto
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