Dissesto idrogeologico: firmato protocollo d'intesa tra Cantone, Galletti, Delrio e D'Angelis

Quando in Italia si parla di alcuni argomenti, le prime frasi che mi vengono sono "individuazione delle criticità", "potenziamento della rete di monitoraggio...

05/06/2015
Quando in Italia si parla di alcuni argomenti, le prime frasi che mi vengono sono "individuazione delle criticità", "potenziamento della rete di monitoraggio e prevenzione" ma soprattutto "firmato protocollo d'intesa". Uno di questi argomenti è senz'altro quello relativo al dissesto idrogeologico.

Ogni qual volta in Italia si parla di dissesto idrogeologico o eventi calamitosi, non si riesce a far a meno di stipulare nuovi protocolli d'intesa o collaborazioni tra le strutture che più di tutte dovrebbero impegnare il loro tempo e le loro risorse nella risoluzione dei "problemi strutturali" del nostro Paese. Ultimo in ordine temporale, ma probabilmente non ultimo in assoluto, è il protocollo d'intesa firmato il 20 maggio 2015 a Palazzo Chigi tra le massime autorità dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), del Ministero dell'Ambiente e di quello delle Infrastrutture e dell'ultima arrivata Struttura di Missione #ItaliaSicura. I Presidente (rispettivamente ) Raffaele Cantone, Gian Luca Galletti, Graziano Delrio e Erasmo D'Angelis hanno, infatti, firmato l'accordo "Monitoraggio e vigilanza collaborativa sugli interventi contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche" con il quale le parti si impegnano a "collaborare per l'espletamento delle attività di vigilanza collaborativa attraverso verifiche preventive da effettuarsi sugli atti connessi alle procedure di gara relative agli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, nonché per agevolare il monitoraggio da parte di tutti i contraenti sugli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico da realizzare con estrema urgenza".

"Il governo - ha affermato il Ministro dell'Ambiente Galletti - ha messo in campo contro il dissesto idrogeologico un impegno senza precedenti. In questo percorso priorità assoluta va alla trasparenza, all'azione di monitoraggio e alla legalità nelle procedure: tutti requisiti essenziali per garantire la qualità e la realizzazione stessa delle opere, come per rafforzare la credibilità delle istituzioni".

Il Ministro Galletti, riconoscendo le criticità incorse negli interventi strategici e relative principalmente a "difetti di regolarità nell'assegnazione degli appalti", ha auspicato ad un cambiamento "Oggi la nostra attenzione è alta a tutti i livelli: l'obiettivo di porre al sicuro il nostro suolo non verrà in alcun modo ostacolato dalle organizzazioni criminali che vorrebbero mettere le loro mani sporche sui lavori, arricchendosi alle spalle dei cittadini e dei territori a rischio". Perché "agire sulla legalità e sulla trasparenza degli interventi" vuol dire anche "spendere in fretta e bene le risorse che ci sono".

Nel frattempo, rileviamo l'attivazione del portale http://mappa.italiasicura.gov.it che contiene la mappa aggiornata dei cantieri antidissesto, i nuovi dati aperti con le opere contro frane e alluvioni comune per comune e lo stato delle emergenze regione per regione. Ogni azione è rappresentata geograficamente nel contesto della pericolosità del luogo, anche con gli indici di rischio per aumentare la coscienza e la conoscenza dei fenomeni. 1.772 sono i primi cantieri aperti per opere di prevenzione del rischio idrogeologico in tutta Italia, per 2.301 milioni di euro. Di tutti i cantieri è possibile conoscere costi, tempi, e tipologia di intervento che si sta realizzando. La nuova sezione web riporta anche il quadro delle emergenze idrogeologiche per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale.

La mappa entra nel dettaglio riportando anche la scheda di riepilogo di ogni cantiere con quadro economico e stato di attuazione dell'opera.

Se il nuovo protocollo e la mappa interattiva saranno un incentivo alla legalità, alla trasparenza e quindi renderanno più immediate e controllabili le procedure, sarà da verificare. La speranza è che in Italia si cominci a parlare meno di teoria e si cominci ad agire per risolvere problemi ciclici che ogni anno offrono solo spunti giornalistici e tristi passerelle politiche.

A cura di Gianluca Oreto
   
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