Dissesto idrogeologico: la manutenzione costa meno della riparazione
Non poteva passare inosservata la recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di alcune dichiarazioni di stato di emergenza per i danni connessi...
Non poteva passare inosservata la recente approvazione da parte del
Consiglio dei Ministri di alcune dichiarazioni di stato di
emergenza per i danni connessi al dissesto idrogeologico e per
quelli relativi agli eccezionali eventi meteorologici che si sono
verificati negli ultimi mesi.
In particolare, il CdM ha stanziato 800 milioni di euro circa:
Non tutte le Regioni sono rimaste soddisfatte dalla scelta del Governo. Tra queste la Basilicata.
"Ancora una volta è sempre la Basilicata a pagare le scelte sbagliate del Governo Renzi; nei giorni scorsi sono stati stanziati 800 milioni di euro, destinati al dissesto idrogeologico, e ovviamente neanche uno alla nostra Regione". Queste le parole del segretario della Fillea Cgil di Basilicata, Enzo Iacovino, che ha aggiunto: "saranno le dimensioni ridotte o l'esiguo numero degli abitanti a condizionare le scelte del Governo, ma ogni volte che si programmano investimenti o direttamente o tramite le maggiori stazioni Appaltante noi siamo sempre esclusi. Le tragedie del Metapontino o quanto accaduto, poco più di un anno fa a Montescaglioso, non hanno insegnato niente a nessuno".
Iacovino ha sottolineato un concetto già chiaro a tutti i professionisti dell'area tecnica, per il quale la manutenzione costa meno che la riparazione ex post. "Tutti gli istituti di ricerca certificano che manutentare il territorio costa molto meno che riparare i danni degli eventi meteorologici, per non considerare la perdita di vite umane. Tutte le forze politiche e i parlamentari lucani - conclude Iacovino - devono far fronte comune quando vengono varati questi provvedimenti, altrimenti dobbiamo sapere che il destino di questa Regione sarà sempre più segnato".
In particolare, il CdM ha stanziato 800 milioni di euro circa:
- per contrastare i danni causati dal grave movimento franoso che si è verificato nel Comune di Calatabiano (Ct) lo scorso 24 ottobre e il danneggiamento dell'acquedotto Fiumefreddo, principale fonte idrica del Comune di Messina;
- per fare fronte ai danni causati dagli eccezionali eventi
meteorologici che si sono verificati:
- nel territorio della provincia di Siena nei giorni 24 e 25 agosto 2015;
- nel territorio della provincia di Genova nei giorni 13 e 14 settembre 2015;
- nel territorio della regione Campania (Provincia di Benevento e zone limitrofe) dal 14 al 20 ottobre 2015.
Non tutte le Regioni sono rimaste soddisfatte dalla scelta del Governo. Tra queste la Basilicata.
"Ancora una volta è sempre la Basilicata a pagare le scelte sbagliate del Governo Renzi; nei giorni scorsi sono stati stanziati 800 milioni di euro, destinati al dissesto idrogeologico, e ovviamente neanche uno alla nostra Regione". Queste le parole del segretario della Fillea Cgil di Basilicata, Enzo Iacovino, che ha aggiunto: "saranno le dimensioni ridotte o l'esiguo numero degli abitanti a condizionare le scelte del Governo, ma ogni volte che si programmano investimenti o direttamente o tramite le maggiori stazioni Appaltante noi siamo sempre esclusi. Le tragedie del Metapontino o quanto accaduto, poco più di un anno fa a Montescaglioso, non hanno insegnato niente a nessuno".
Iacovino ha sottolineato un concetto già chiaro a tutti i professionisti dell'area tecnica, per il quale la manutenzione costa meno che la riparazione ex post. "Tutti gli istituti di ricerca certificano che manutentare il territorio costa molto meno che riparare i danni degli eventi meteorologici, per non considerare la perdita di vite umane. Tutte le forze politiche e i parlamentari lucani - conclude Iacovino - devono far fronte comune quando vengono varati questi provvedimenti, altrimenti dobbiamo sapere che il destino di questa Regione sarà sempre più segnato".
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