Edifici a energia quasi zero e Proroga detrazioni risparmio energetico: via libera del Consiglio dei Ministri
Il Consiglio dei Ministri n. 5 del 24 maggio 2013 ha avviato l'esame sulle questioni inerenti la proroga degli incentivi fiscali in materia di risparmio ener...
Il Consiglio dei Ministri n. 5 del 24 maggio 2013 ha avviato
l'esame sulle questioni inerenti la proroga degli incentivi fiscali
in materia di risparmio energetico e le ristrutturazioni edilizie e
la definizione di "edifici a energia quasi zero".
In riferimento agli incentivi fiscali per il risparmio energetico e le ristrutturazioni edilizie, avevamo già anticipato (leggi news) l'impegno del Governo ad assumere le opportune iniziative normative, volte a prorogare, quantomeno di un ulteriore anno (sino al 30 giugno 2014), la possibilità di applicare la detrazione Irpef per il recupero delle abitazioni nella misura potenziata al 50 per cento (anziché 36 per cento) delle spese sostenute sino ad un massimo di 96.000 euro (anziché 48.000 euro) incentivando interventi di ristrutturazione, di consolidamento statico, miglioramento sismico e di messa in sicurezza degli edifici esistenti anche con l'impiego di materiali sostenibili ed ecocompatibili. Il CdM n. 5 ha però rinviato tutto alla prossima settimana in modo da poter mettere a punto le questioni tecniche e finanziarie per consentire la proroga degli incentivi fiscali.
Il decreto che sarà definito dovrà prevedere il recepimento della Direttiva 2010/31 in materia di prestazione energetica nell'edilizia in relazione alla quale è in corso una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia avviata dalla Commissione europea. Il decreto completa altresì il recepimento della Direttiva 2002/91/CE, che la Direttiva 2010/31/UE rifonde e contestualmente abroga. Viene, tra l'altro, così integrata la normativa di recepimento già in vigore:
Per quanto concerne, in particolare, la definizione di edifici a energia quasi zero, il CdM ha stabilito che entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno possedere i criteri previsti per tale definizione. Anche le P.A. dovranno adeguare gli edifici di nuova costruzione di proprietà, che dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.
Viene, infine, previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell'attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un'unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.
In riferimento agli incentivi fiscali per il risparmio energetico e le ristrutturazioni edilizie, avevamo già anticipato (leggi news) l'impegno del Governo ad assumere le opportune iniziative normative, volte a prorogare, quantomeno di un ulteriore anno (sino al 30 giugno 2014), la possibilità di applicare la detrazione Irpef per il recupero delle abitazioni nella misura potenziata al 50 per cento (anziché 36 per cento) delle spese sostenute sino ad un massimo di 96.000 euro (anziché 48.000 euro) incentivando interventi di ristrutturazione, di consolidamento statico, miglioramento sismico e di messa in sicurezza degli edifici esistenti anche con l'impiego di materiali sostenibili ed ecocompatibili. Il CdM n. 5 ha però rinviato tutto alla prossima settimana in modo da poter mettere a punto le questioni tecniche e finanziarie per consentire la proroga degli incentivi fiscali.
Il decreto che sarà definito dovrà prevedere il recepimento della Direttiva 2010/31 in materia di prestazione energetica nell'edilizia in relazione alla quale è in corso una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia avviata dalla Commissione europea. Il decreto completa altresì il recepimento della Direttiva 2002/91/CE, che la Direttiva 2010/31/UE rifonde e contestualmente abroga. Viene, tra l'altro, così integrata la normativa di recepimento già in vigore:
- viene adottata a livello nazionale una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l'altro, delle caratteristiche termiche dell'edificio, nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda;
- vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti minimi di prestazione energetica, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni 5 anni;
- nasce la definizione di "edifici a energia quasi zero" e viene redatta una strategia per il loro incremento tramite l'attuazione di un Piano nazionale che comprenda l'indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici.
Per quanto concerne, in particolare, la definizione di edifici a energia quasi zero, il CdM ha stabilito che entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno possedere i criteri previsti per tale definizione. Anche le P.A. dovranno adeguare gli edifici di nuova costruzione di proprietà, che dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.
Viene, infine, previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell'attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un'unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.
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