Edilizia scolastica: Le nuove linee guida varate dal Ministero
La Conferenza unificata dell'11 aprile scorso ha approvato, le nuove linee guida contenenti indirizzi progettuali di riferimento per la costruzione di nuove ...
La Conferenza unificata dell'11 aprile scorso ha approvato, le
nuove linee guida contenenti indirizzi progettuali di
riferimento per la costruzione di nuove scuole, anche in linea
con l'innovazione introdotta nell'organizzazione della didattica
con la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione predisposte dal Ministro dell'istruzione,
dell'Università e della ricerca, di concerto con il Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti e con il Ministro dell'ambiente e
della tutela del territorio e del mare.
Tra gli obiettivi di fondo delle nuove linee guida, garantire edifici scolastici sicuri, sostenibili, accoglienti e adeguati alle più recenti concezioni della didattica, sostenute dal percorso di innovazione metodologica intrapreso grazie alla progressiva diffusione delle ICT nella pratica educativa.
In un comunicato stampa del MIUR, viene precisato che le Linee Guida rinnovano i criteri per la progettazione dello spazio e delle dotazioni per la scuola del nuovo millennio. Per questo motivo si discostano dallo stile prescrittivo delle precedenti, risalenti al 1975. La nuova logica, infatti, è di tipo "prestazionale", e rende i criteri di progettazione più agevolmente adattabili alle esigenze didattiche e organizzative di una scuola in continuo mutamento. Vengono dunque riconfigurate la architetture interne, proponendo una concezione dello spazio differente da un modello di organizzazione della didattica rimasto ancorato alla centralità della lezione frontale.
Ed il MIUR continua precisando che le Linee Guida propongono spazi modulari, facilmente configurabili e in grado di rispondere a contesti educativi sempre diversi, ambienti plastici e flessibili, funzionali ai sistemi di insegnamento e apprendimento più avanzati. Se infatti cambiano le metodologie della didattica, superando l'impostazione frontale, anche la realizzazione degli edifici scolastici dovrà rispondere a parametri e criteri architettonici e dell'organizzazione dello spazio del tutto nuovi.
Le nuove linee guida recanti "Norme tecniche-quadro, contenenti gli indici minimi e massimi di funzionalità urbanistica, edilizia, anche con riferimento alle tecnologie in materia di efficienza e risparmio energetico e produzione da fonti energetiche rinnovabili, e didattica indispensabili a garantire indirizzi progettuali di riferimento adeguati e omogenei sul territorio nazionale" contengono interessanti premesse relative:
Per quanto concerne gli aspetti urbanistici nelle linee guida viene precisato che le devono essere scelte in modo da diventare elementi di connessione per la loro naturale possibilità di diventare "civic center" e contribuire alla qualità del tessuto urbano circostante.
Devono essere individuate in zone salubri, poco rumorose, lontane da strade importanti, in situazioni orografiche favorevoli, possibilmente pianeggianti per consentire l'organizzazione di attrezzature di gioco e sportive e, se le condizioni sono difficili, le aree dovranno essere adeguatamente ingrandite.
Eventuali deroghe devono essere riservate alle zone ad alta densità urbana o in ambienti collinosi o montani.
In particolari condizioni il plesso scolastico può essere costituito da edifici situati in aree tra loro vicine, a condizione che siano a una distanza ragionevole, come un tempo di percorrenza di massimo 4-5 minuti o poste a metri 250-300 e collegate da un percorso sicuro.
Molto dettagliato, poi, il paragrafo relativo agli spazi per le attività scolastiche che dà puntuali indicazioni su Atrio, Spogliatoi e servizi igienici, Segreteria e Amministrazione, ambienti insegnanti, personale, Piazza - Agorà, Cucina e mensa, Sezione - spazio base (home base), Atelier - laboratori e laboratori specialistici, Spazi di apprendimento informale, Spazi aggiuntivi per civic center, Impianti sportivi, Spazi a cielo aperto, Magazzini e archivi.
Le linee guida precisano, poi, come la scelta dei materiali sia fondamentale per la qualità di una architettura, ma in particolare i materiali di finitura, cioè la pelle interna ed esterna dell’edificio ne qualificano l’aspetto e le modalità di uso.
I bambini più piccoli, nella scuola d'infanzia, hanno processi cognitivi caratterizzati da una forte sinestesia, in cui un senso attiva gli altri sensi. Per questo motivo hanno un approccio alla conoscenza che utilizza tutti e cinque i sensi: sono un laboratorio sensoriale e meritano un ambiente che sia ricco, variegato e interessante da un punto di vista sensoriale, Il paesaggio materico, cromatico, luminoso si devono quindi caratterizzare per una marcata complessità e varietà, per supportare il bambino nel suo percorso di crescita. La dimensione sensoriale nella conoscenza perde importanza man mano che i bambini crescono, ma rimane un importante sistema di esperienza, cognitiva e ambientale. Si ritiene quindi importante mantenere un buon livello di qualità sensoriale nel progetto, allontanandosi dal paesaggio ‘anemico’ dal punto di vista sensoriale che caratterizza le scuole italiane.
Tra breve le linee guida dovrebbero essere pubblicate sulla Gazzetta ufficiale e sostituire il Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975 recante "Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica".
Tra gli obiettivi di fondo delle nuove linee guida, garantire edifici scolastici sicuri, sostenibili, accoglienti e adeguati alle più recenti concezioni della didattica, sostenute dal percorso di innovazione metodologica intrapreso grazie alla progressiva diffusione delle ICT nella pratica educativa.
In un comunicato stampa del MIUR, viene precisato che le Linee Guida rinnovano i criteri per la progettazione dello spazio e delle dotazioni per la scuola del nuovo millennio. Per questo motivo si discostano dallo stile prescrittivo delle precedenti, risalenti al 1975. La nuova logica, infatti, è di tipo "prestazionale", e rende i criteri di progettazione più agevolmente adattabili alle esigenze didattiche e organizzative di una scuola in continuo mutamento. Vengono dunque riconfigurate la architetture interne, proponendo una concezione dello spazio differente da un modello di organizzazione della didattica rimasto ancorato alla centralità della lezione frontale.
Ed il MIUR continua precisando che le Linee Guida propongono spazi modulari, facilmente configurabili e in grado di rispondere a contesti educativi sempre diversi, ambienti plastici e flessibili, funzionali ai sistemi di insegnamento e apprendimento più avanzati. Se infatti cambiano le metodologie della didattica, superando l'impostazione frontale, anche la realizzazione degli edifici scolastici dovrà rispondere a parametri e criteri architettonici e dell'organizzazione dello spazio del tutto nuovi.
Le nuove linee guida recanti "Norme tecniche-quadro, contenenti gli indici minimi e massimi di funzionalità urbanistica, edilizia, anche con riferimento alle tecnologie in materia di efficienza e risparmio energetico e produzione da fonti energetiche rinnovabili, e didattica indispensabili a garantire indirizzi progettuali di riferimento adeguati e omogenei sul territorio nazionale" contengono interessanti premesse relative:
- all'aula
- allo spazio di gruppo
- allo spazio laboratoriale
- allo spazio individuale
- allo spazio informale e di relax
- sugli aspetti urbanistici
- sugli spazi per le attività scolastiche
- sugli impianti tecnologici
- sui materiali
- sulla sicurezza
- sugli arredi
Per quanto concerne gli aspetti urbanistici nelle linee guida viene precisato che le devono essere scelte in modo da diventare elementi di connessione per la loro naturale possibilità di diventare "civic center" e contribuire alla qualità del tessuto urbano circostante.
Devono essere individuate in zone salubri, poco rumorose, lontane da strade importanti, in situazioni orografiche favorevoli, possibilmente pianeggianti per consentire l'organizzazione di attrezzature di gioco e sportive e, se le condizioni sono difficili, le aree dovranno essere adeguatamente ingrandite.
Eventuali deroghe devono essere riservate alle zone ad alta densità urbana o in ambienti collinosi o montani.
In particolari condizioni il plesso scolastico può essere costituito da edifici situati in aree tra loro vicine, a condizione che siano a una distanza ragionevole, come un tempo di percorrenza di massimo 4-5 minuti o poste a metri 250-300 e collegate da un percorso sicuro.
Molto dettagliato, poi, il paragrafo relativo agli spazi per le attività scolastiche che dà puntuali indicazioni su Atrio, Spogliatoi e servizi igienici, Segreteria e Amministrazione, ambienti insegnanti, personale, Piazza - Agorà, Cucina e mensa, Sezione - spazio base (home base), Atelier - laboratori e laboratori specialistici, Spazi di apprendimento informale, Spazi aggiuntivi per civic center, Impianti sportivi, Spazi a cielo aperto, Magazzini e archivi.
Le linee guida precisano, poi, come la scelta dei materiali sia fondamentale per la qualità di una architettura, ma in particolare i materiali di finitura, cioè la pelle interna ed esterna dell’edificio ne qualificano l’aspetto e le modalità di uso.
I bambini più piccoli, nella scuola d'infanzia, hanno processi cognitivi caratterizzati da una forte sinestesia, in cui un senso attiva gli altri sensi. Per questo motivo hanno un approccio alla conoscenza che utilizza tutti e cinque i sensi: sono un laboratorio sensoriale e meritano un ambiente che sia ricco, variegato e interessante da un punto di vista sensoriale, Il paesaggio materico, cromatico, luminoso si devono quindi caratterizzare per una marcata complessità e varietà, per supportare il bambino nel suo percorso di crescita. La dimensione sensoriale nella conoscenza perde importanza man mano che i bambini crescono, ma rimane un importante sistema di esperienza, cognitiva e ambientale. Si ritiene quindi importante mantenere un buon livello di qualità sensoriale nel progetto, allontanandosi dal paesaggio ‘anemico’ dal punto di vista sensoriale che caratterizza le scuole italiane.
Tra breve le linee guida dovrebbero essere pubblicate sulla Gazzetta ufficiale e sostituire il Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975 recante "Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica".
© Riproduzione riservata
Tag:
Documenti Allegati
Linee guidaIL NOTIZIOMETRO