Elezioni Consiglio Nazionale Ingegneri: il punto di vista dell'Ing. Simone Bistolfi di Cambiamo davvero CNI

A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo delle cariche di vertice del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (votazioni il 14 novembre 2016), dopo aver lett...

10/11/2016

A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo delle cariche di vertice del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (votazioni il 14 novembre 2016), dopo aver letto le dichiarazioni dell'ing. Carla Cappiello, Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Roma e candidata con la lista "Ingegneri Protagonisti del Futuro" (leggi articolo), ho avuto modo di intervistare l'ing. Simone Bistolfi di "Cambiamo davvero CNI", un candidato anomalo perché diversamente da molti suoi concorrenti non ha ritenuto di presentarsi insieme ad una lista che, come sappiamo, consente maggiori probabilità di vittoria attraverso un apposito "lavoro pre-elettorale".
Riporto di seguito le domande.

1. Nell'ultimo decennio i professionisti dell'area tecnica hanno visto diminuire le loro "tutele", crollare i fatturati e contestualmente aumentare gli obblighi a loro carico. La prima conseguenza ha riguardato la crisi d'identità della professione che ha visto decadere la qualità delle prestazioni professionali. Come pensa sia potuta accadere questa vera e propria "debacle"?

I fatturati sono crollati per la crisi economica mondiale iniziata nel 2007, come per altre categorie. Ma il diminuire delle tutele e l’aumentare gli obblighi a nostro carico sono dovuti al fatto che non siamo più visti dalla Politica come “un elemento essenziale” della nostra Società come ai tempi di Leonardo da Vinci (chiamato da una miriade di governatori), ma come una “lobby” da eliminare (inclusi gli Ordini). Mi aspetto un CNI che invece sottolinei alla Politica l’importanza degli ingegneri (e degli Ordini) per la crescita di un Paese. Un paese senza ingegneri non ha futuro!

2. Minimi tariffari, formazione continua e assicurazione professionale. Sono solo alcuni dei temi più scottanti che hanno interessato i professionisti dell'area tecnica. Qual è il suo punto di vista?

Minimi tariffari: necessario individuare standard professionali minimi per i vari servizi di progettazione, collegati a compensi minimi da quantificare basandosi sui tempi necessari per svolgere la prestazione. Sono 5 anni che l’attuale CNI sventola tale posizione ma ahimè senza risultati. Serve una comunicazione penetrante su tutti i media a riguardo ed un pressing “politico” più efficace con riunione costanti e periodiche con i parlamentari ingegneri.
Formazione continua: bisogna al più presto creare una piattaforma informatica nazionale (a carico del CNI) che permetta di formarsi “online” e non lasciare questo servizio solo ai privati o a qualche Ordine virtuoso. Deve essere un servizio erogato dal CNI a favore di tutti gli Ordini territoriali. Inoltre è necessario intensificare gli accordi con aziende private e pubbliche che permettono di dare CFP ai dipendenti in maniera flessibile.
Assicurazione professionale: stipulare accordi nazionali che permettono ai nostri iscritti dei prezzi agevolati.

3. Parliamo del potere di rappresentanza. Nonostante la normativa non lo preveda, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha ritenuto opportuno occuparsi della tutela dei propri iscritti. Quali risultati sono stati raggiunti e su quale direzione volete indirizzare il prossimo esecutivo nel caso in cui sarete eletti?

Tutelare i nostri iscritti è corretto farlo, perché in modo indiretto tutela anche la sicurezza dei cittadini (motivo per cui esistono gli Ordini). Sicuramente solo molto dubbioso quando sento dire che gli Ordini rappresentano l’ingegneria italiana. Purtroppo non è così: rappresentiamo 240.000 iscritti su 700.000 laureati in ingegneria, quelli che mancano sono principalmente i dipendenti che non esercitano attività riservata, ma che potrebbero iscriversi se dagli Ordini e dal CNI ricevono dei servizi, uno ad esempio è il CCNL degli ingegneri (che non esiste oggi mentre lo hanno i medici) che da uno studio del Centro Studi del CNI del 2014 è richiesto dal 84% percento degli ingegneri dipendenti. Si potrebbe iniziare con l’inserimento negli attuali CCNL di livelli minimi contrattuali per gli ingegneri. Riflettiamoci: tariffe minime per liberi professionisti e CCNL per i dipendenti sono le due facce della stessa medaglia, la medaglia della dignità professionale! Riuscire poi a garantire questo CCNL agli ingegneri dipendenti che sono iscritti all’Ordine permette di diventare una Categoria che conta: 700.000 ingegneri danno un potere di rappresentanza maggiore dei 240.000 attuali, a vantaggio anche dei liberi professionisti e dei bilanci degli Ordini e del CNI.

4. Tornando al potere di rappresentanza: le sembra corretto il modus operandi dell'attuale direttivo che rapportandosi al mondo della politica ha portato avanti idee proponendole a nome "di tutti gli Ingegneri italiani" senza alcuna consultazione con la base degli iscritti (mi riferisco in particolare alle proposte per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma)?

Non mi sembra corretto, in parte ho risposto sopra ma aggiungo che per certi temi strategici è necessario avviare dei “referendum online” per rendere partecipi tutti gli iscritti. Le nuove tecnologie ci permettono facilmente di avviare questo nuovo modo di comunicare con i nostri iscritti.

5. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha creato insieme agli altri Consigli Nazionali una struttura (Rete delle Professioni Tecniche) che si è unita ed in alcuni casi sovrapposta nel rapporto con la politica. Qual è il vostro punto di vista su questo argomento?

Non è sufficiente. Certi temi, come ad esempio lo Statuto delle Partite IVA è da portare avanti come CUP perché si ha un altro peso “politico”. Lo Statuto non è riservato solo ai tecnici ma anche agli avvocati, commercialisti,… Poi, ma il Presidente RPT è anche il Presidente degli Ingegneri? Perché sul tema della “competenze” degli ingegneri mi sembra che si è stati poco chiari. Bisogna dire con forza che “certe cose” le fanno solo gli ingegneri, ma non perché lo dice la legge, ma perché “le sanno fare solo gli ingegneri” per la loro formazione universitaria.

6. Nonostante il crollo dei fatturati, il costo della struttura facente capo al Consiglio Nazionale degli Ingegneri e a tutte le strutture collegate sono aumentate negli anni in spregio di qualsiasi logica di spending review. Come pensa sia stato possibile e qual è il vostro modello per il futuro?

Aver speso quasi 600.000 € nel 2015 per le spese di trasporto/vitto/alloggio (e gli anni precedenti hanno andamenti simili) mi sembra eccessivo. Molte attività si possono portare avanti “online”, lo stesso Consiglio Nazionale, per esempio, si può fare in teleconferenza con Skype. Ma anche l’Assemblea dei Presidenti è possibile farla in teleconferenza, qui è necessario Webex che permette teleconferenze stabili anche con 100 utenti. Naturalmente non deve essere la normalità, è necessario trovarsi anche, ma alternare incontri virtuali ad incontri reali permette un forte risparmio.

7. Entrando nel dettaglio. Dal 2012 al 2015 sono stati spesi

  • 141.186,35 euro per "Ristrutturazione e/o riadeguamento sicurezza sede" (media annua 35.296,59 euro)
  • 195.127,54 euro per "Mobili e Attrezzature d'ufficio" (media annua 48.781,89 euro)
  • 151.683,48 euro per "Impianti Interni" (media annua di 37.920,87 euro)
  • 403.064,04 euro per " Progetto sito Web e servizi correlati" (media annua 100.766,01 euro)
  • 694.868,75 euro per "Iniziative strutturali a favore della categoria" (media annua 173.717,19 euro)

Intendete porre un freno a talune voci di bilancio?

Assolutamente si, è necessario un freno. Ma soprattutto è necessario comportarsi come un Ente Pubblico virtuoso, per alcune delle voci citate da lei è difficile capire dalla sezione “amministrazione trasparente” se c’è stato un allineamento tecnico-economico tra più offerte. Credo allo stesso tempo che sia necessaria una riduzione delle indennità dei Consiglieri Nazionali pensando che i Consiglieri territoriali esercitano un’attività che richiede minimo lo stesso tempo a titolo gratuito. Volontari al servizio della Nostra Categoria. Infine bisogna anche dire che non si dovrà aumentare la quota versata dagli Ordini!

8. Quale ruolo dovrebbero assumere Ordini professionali e Consigli Nazionali? Crede sia necessario riformare il loro ruolo? Se si, in che modo?

Iniziamo a “riformare” la nostra rappresentanza e diamo l’opportunità ad un giovane 35enne come me di essere “responsabile del proprio futuro”. Forse la struttura degli Ordini attuali è ben strutturata (scusi il gioco di parole), servono solo nuovi piloti.

9. A breve si rinnoverà il direttivo del CNI, come giudica il sistema di elezione dei Consigli Nazionali?

Il sistema di elezioni “nazionale” è ben formulato, siamo noi ingegneri a renderlo poco democratico e meritocratico. Creare liste blindate sottoscritte a volte in bianco, cioè senza conoscere neanche i nomi dei candidati, credo che non sia esempio di una Repubblica democratica come la Nostra. Le liste non sono previste dalla normativa. La normativa ci permette di conoscere i candidati 20 giorni prima delle elezioni: bene diamo l’opportunità a tutti i candidati di esporre le proprie proposte in 5 minuti in un’Assemblea dei Presidenti: sarebbero necessarie poi solo 2 giornate quest’anno visto il numero dei candidati. Mi creda: si sono perse molte più giornate in vari incontri ufficiosi, riservati e ufficiali e spesso poco meritocratici, a carico degli Ordini naturalmente.

10. Quali obiettivi dovrebbe portare avanti il direttivo del CNI che sarà in carica nel prossimo quinquennio?

#trasparenza,#spending_review, servizi innovativi per Ordini e iscritti come uno Sportello Bandi UE (ad esempio), internazionalizzazione e politica UE (es. entrare nella commissione tecniche UE dove spesso mancano gli ingegneri italiani), rivendicare le competenze del settore C, portare avanti le richieste degli ingegneri dipendenti (quali ad esempio CCNL), standard prestazionali minimi per i liberi professionisti, operare per gli ingegneri iuniores (difesa degli iuniores anche in vista dell’ingresso nel mercato dei Geometri Laureati), difesa dei 106 Ordini territoriali, piattaforma nazionale informatica per la formazione, eventi in teleconferenza (AdP, GdL,…).

Ringrazio l'ing. Simone Bistolfi per la pronta collaborazione e lascio come sempre a voi l'ultima parola.

A cura di Ing. Gianluca Oreto
         

© Riproduzione riservata