Elezioni dei Consigli degli Ordini, richieste modifiche al DPR n. 169/2005
La tornata 2013 delle Elezioni per il rinnovo dei Consigli degli ordini provinciali degli ingegneri ha avuto maggiore partecipazione da parte della base risp...
La tornata 2013 delle Elezioni per il rinnovo dei Consigli degli
ordini provinciali degli ingegneri ha avuto maggiore partecipazione
da parte della base rispetto alla precedente del 2009. Il dato non
è rimasto inosservato e ha condotto il Centro Sudi del Consiglio
Nazionale degli Ingegneri ad un monitoraggio complessivo che ha
portato risultati interessanti.
Innanzitutto il dato principale che emerge è rappresentato proprio dall'aumento del numero di partecipanti al voto con quasi 7.000 ingegneri in più rispetto alla precedente tornata. Il dato decisamente in controtendenza se pensiamo alle "innovazioni" degli ultimi anni e che hanno aumentato il livello di insoddisfazione dei professionisti nei confronti della libera professione. Lo studio del Centro Sudi ha evidenziato come la partecipazione maggiore si sia registrata negli Ordini meridionali dove ha votato oltre il 40% degli iscritti, mentre si è attestata al 21,7% in quelli del Nord-Est.
Interessante è il dato riguardante il presidente eletto che nel 58,3% dei casi ha premiato il presidente uscente con il rinnovo dell'incarico, mentre il restante 41,7% degli Ordini ha visto la nomina di un nuovo presidente. Un dato che merita sicuramente di essere sottolineato è il sensibile incremento registrato dalla componente femminile all'interno dei consigli provinciali: 16,9% laddove quattro anni prima arrivava a malapena al 10%. Delle 224 donne elette, 4 sono state nominate Presidente.
Oltre all'analisi numerica dei risultati, è significativo il commento del Presidente del CNI Armando Zambrano che ha rilevato diverse criticità nella norma che regola le elezioni degli ordini professionali. "Le elezioni hanno seguito le disposizioni contenute nel D.P.R. 8 luglio 2005, n. 169. Il Decreto in questione - ha commentato Zambrano - tuttavia, presenta diversi profili che non si sottraggono a puntuali rilievi critici. Tali profili già in passato hanno dato origine a disfunzionalità e inefficienze, confermatesi in occasione dell'ultima tornata elettorale. Alcuni di essi potrebbero essere superati mediante l'intervento del Ministero vigilante. Altri richiedono, invece, una complessiva rivisitazione del dispositivo, anche al fine di renderlo compatibile con il mutato quadro normativo che sovrintende agli ordinamenti professionali per effetto dell'entrata in vigore del DPR n. 137/2012. Una delle modifiche più urgenti è quella relativa alla concorrenza delle schede votate per il raggiungimento del quorum".
Entrando nel dettaglio, il CNI ha rilevato come il D.P.R. n. 169/2005 disponga che nel caso non sia stato raggiunto il quorum della prima votazione, le schede votate non possano concorrere "ai fini del calcolo del quorum della successiva votazione". Secondo il CNI tale disposizione non appare sorretta da alcuna valida giustificazione e considerate le maggioranze richieste per il raggiungimento del quorum, tale previsione appare ingiustificatamente limitativa e contraria ai canoni di efficienza ed economicità, in quanto impedisce di prendere in considerazione voti validamente effettuati, con pregiudizio dello stesso diritto di elettorato attivo.
In definitiva, il CNI ha auspicato si possa avere una modifica normativa in modo che il testo risultante affermi che "Le schede archiviate nel plico concorrono ai fini del calcolo del quorum della successiva votazione".
Innanzitutto il dato principale che emerge è rappresentato proprio dall'aumento del numero di partecipanti al voto con quasi 7.000 ingegneri in più rispetto alla precedente tornata. Il dato decisamente in controtendenza se pensiamo alle "innovazioni" degli ultimi anni e che hanno aumentato il livello di insoddisfazione dei professionisti nei confronti della libera professione. Lo studio del Centro Sudi ha evidenziato come la partecipazione maggiore si sia registrata negli Ordini meridionali dove ha votato oltre il 40% degli iscritti, mentre si è attestata al 21,7% in quelli del Nord-Est.
Interessante è il dato riguardante il presidente eletto che nel 58,3% dei casi ha premiato il presidente uscente con il rinnovo dell'incarico, mentre il restante 41,7% degli Ordini ha visto la nomina di un nuovo presidente. Un dato che merita sicuramente di essere sottolineato è il sensibile incremento registrato dalla componente femminile all'interno dei consigli provinciali: 16,9% laddove quattro anni prima arrivava a malapena al 10%. Delle 224 donne elette, 4 sono state nominate Presidente.
Oltre all'analisi numerica dei risultati, è significativo il commento del Presidente del CNI Armando Zambrano che ha rilevato diverse criticità nella norma che regola le elezioni degli ordini professionali. "Le elezioni hanno seguito le disposizioni contenute nel D.P.R. 8 luglio 2005, n. 169. Il Decreto in questione - ha commentato Zambrano - tuttavia, presenta diversi profili che non si sottraggono a puntuali rilievi critici. Tali profili già in passato hanno dato origine a disfunzionalità e inefficienze, confermatesi in occasione dell'ultima tornata elettorale. Alcuni di essi potrebbero essere superati mediante l'intervento del Ministero vigilante. Altri richiedono, invece, una complessiva rivisitazione del dispositivo, anche al fine di renderlo compatibile con il mutato quadro normativo che sovrintende agli ordinamenti professionali per effetto dell'entrata in vigore del DPR n. 137/2012. Una delle modifiche più urgenti è quella relativa alla concorrenza delle schede votate per il raggiungimento del quorum".
Entrando nel dettaglio, il CNI ha rilevato come il D.P.R. n. 169/2005 disponga che nel caso non sia stato raggiunto il quorum della prima votazione, le schede votate non possano concorrere "ai fini del calcolo del quorum della successiva votazione". Secondo il CNI tale disposizione non appare sorretta da alcuna valida giustificazione e considerate le maggioranze richieste per il raggiungimento del quorum, tale previsione appare ingiustificatamente limitativa e contraria ai canoni di efficienza ed economicità, in quanto impedisce di prendere in considerazione voti validamente effettuati, con pregiudizio dello stesso diritto di elettorato attivo.
In definitiva, il CNI ha auspicato si possa avere una modifica normativa in modo che il testo risultante affermi che "Le schede archiviate nel plico concorrono ai fini del calcolo del quorum della successiva votazione".
A cura di Ilenia
Cicirello
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