Energie Rinnovabili, Obiettivo 30% entro il 2014
A poche settimane dall'entrata in vigore del V Conto Energia e del DM sull'incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabi...
A poche settimane dall'entrata in vigore del V Conto Energia e del
DM sull'incentivazione della produzione di energia elettrica da
impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici, il Ministro
dell'Ambiente Clini è uscito allo scoperto affermando che
l'obiettivo è riuscire a produrre il 30% di elettricità da fonti
rinnovabili entro i prossimi due anni, rispetto al 24% del 2011 e
27% del 2012. Il Ministro Clini, a margine del convegno "La
sfida verde: come finanziarla", organizzato dall'ambasciata
britannica a Roma ha riconosciuto che "tutte le imprese
italiane che stanno operando nel framework della green economy
stanno ottenendo risultati positivi e sono caratterizzate da molte
esportazioni. Sono la parte sana dell'economia italiana e in parte
stanno crescendo grazie agli aiuti delle politiche
nazionali".
Il Ministro dell'Ambiente ha, inoltre, sottolineato che le imprese che lavorano nella green economy ''Stanno crescendo nonostante la rimodulazione degli incentivi. A regime gli aiuti saranno di 12 miliardi di euro l'anno per 20 anni. Tra il 2009 e il 2011 nelle rinnovabili in Italia si sono registrati oltre 120 mila nuovi posti di lavoro''. Clini ha però ribadito il freno posto dal Patto di stabilità europeo che ''determina vincoli molto importanti negli investimenti pubblici per le infrastrutture verdi. Ma le misure adottate per lo sviluppo hanno come obiettivo quello di muovere risorse verso l'efficienza''.
In riferimento agli incentivi agli impianti di produzione di energia rinnovabile, Clini ha sottolineato che si parla di "12 miliardi di euro all'anno per 20 anni, riconoscendo che il settore tra il 2009 e il 2011 ha creato oltre 120 mila nuovi posti di lavoro.
Il Ministro Clini ha, infine, anticipato che all'interno dei provvedimenti per la crescita in esame al Consiglio dei Ministri, si esaminerà il Tax Credit, ossia il credito d'imposta agli investimenti nelle infrastrutture e nell'innovazione. Il Tax Credit sarà lo strumento per l'attuazione dello spostamento della tassazione dal lavoro all'uso delle risorse previsto dall'articolo 15 della delega fiscale. "Il nostro sistema fiscale è molto concentrato sulla tassazione del lavoro e poco sull'uso delle risorse. L'articolo 15 prevede la messa a punto di tasse e incentivi per l'ambiente". Si tratta "di una delle riforme strutturali che mira a rendere il sistema fiscale funzionale alla crescita e non solo al pareggio di bilancio".
Le dichiarazioni del Ministro sono state accolte positivamente da parte del responsabile Green Economy del Pd, Ermete Realacci che ha affermato come "Già oggi, come testimonia un'indagine di Symbola e Unioncamere, un quarto delle imprese italiane ha investito in tecnologie e prodotti green, sono quelle che meglio competono sui mercati globali e che creano più occupazione. La Green Economy, infatti, è una chiave straordinaria per affrontare la crisi e le sfide che abbiamo davanti, mobilitando le energie migliori del Paese".
"Per rilanciare l'economia del Paese, senza lasciare nessuno indietro - ha continuato Realacci - bisogna investire con più forza su innovazione, ricerca e qualità, sulla green economy che si lega al made in Italy. Ci auguriamo che alle parole del ministro seguano i fatti perché troppe volte sono rimaste lettera morta''.
Il Ministro dell'Ambiente ha, inoltre, sottolineato che le imprese che lavorano nella green economy ''Stanno crescendo nonostante la rimodulazione degli incentivi. A regime gli aiuti saranno di 12 miliardi di euro l'anno per 20 anni. Tra il 2009 e il 2011 nelle rinnovabili in Italia si sono registrati oltre 120 mila nuovi posti di lavoro''. Clini ha però ribadito il freno posto dal Patto di stabilità europeo che ''determina vincoli molto importanti negli investimenti pubblici per le infrastrutture verdi. Ma le misure adottate per lo sviluppo hanno come obiettivo quello di muovere risorse verso l'efficienza''.
In riferimento agli incentivi agli impianti di produzione di energia rinnovabile, Clini ha sottolineato che si parla di "12 miliardi di euro all'anno per 20 anni, riconoscendo che il settore tra il 2009 e il 2011 ha creato oltre 120 mila nuovi posti di lavoro.
Il Ministro Clini ha, infine, anticipato che all'interno dei provvedimenti per la crescita in esame al Consiglio dei Ministri, si esaminerà il Tax Credit, ossia il credito d'imposta agli investimenti nelle infrastrutture e nell'innovazione. Il Tax Credit sarà lo strumento per l'attuazione dello spostamento della tassazione dal lavoro all'uso delle risorse previsto dall'articolo 15 della delega fiscale. "Il nostro sistema fiscale è molto concentrato sulla tassazione del lavoro e poco sull'uso delle risorse. L'articolo 15 prevede la messa a punto di tasse e incentivi per l'ambiente". Si tratta "di una delle riforme strutturali che mira a rendere il sistema fiscale funzionale alla crescita e non solo al pareggio di bilancio".
Le dichiarazioni del Ministro sono state accolte positivamente da parte del responsabile Green Economy del Pd, Ermete Realacci che ha affermato come "Già oggi, come testimonia un'indagine di Symbola e Unioncamere, un quarto delle imprese italiane ha investito in tecnologie e prodotti green, sono quelle che meglio competono sui mercati globali e che creano più occupazione. La Green Economy, infatti, è una chiave straordinaria per affrontare la crisi e le sfide che abbiamo davanti, mobilitando le energie migliori del Paese".
"Per rilanciare l'economia del Paese, senza lasciare nessuno indietro - ha continuato Realacci - bisogna investire con più forza su innovazione, ricerca e qualità, sulla green economy che si lega al made in Italy. Ci auguriamo che alle parole del ministro seguano i fatti perché troppe volte sono rimaste lettera morta''.
A cura di Ilenia
Cicirello
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