Energie rinnovabili, le Associazioni di categoria contro le scelte del Governo

"Molto gravi, se fossero confermate, sono le indiscrezioni di queste ore, provenienti per altro da fonti autorevoli, circa il mancato accoglimento, da parte ...

21/06/2012
"Molto gravi, se fossero confermate, sono le indiscrezioni di queste ore, provenienti per altro da fonti autorevoli, circa il mancato accoglimento, da parte del Governo, delle modifiche "imprescindibili" richieste dalle Regioni in materia di fotovoltaico". Con queste parole, le associazioni del settore, APER, Anie-GIFI e Assosolare, hanno voluto manifestare il proprio dissenso verso le scelte del Governo che sembrerebbe siano indirizzata verso le fonti energetiche fossili.

"Si tratterebbe dell'ennesima posizione ideologica sulla quale si arrocca il Ministero dello Sviluppo Economico - afferma un comunicato congiunto delle associazioni - per il quale, a questo punto è d'obbligo dirlo, le uniche fonti energetiche plausibili sono quelle fossili".

Le Associazioni hanno voluto evidenziare il possibile contributo delle rinnovabili non solo per ciò che riguarda l'ambiente e la salute, ma anche il ruolo fondamentale per uscire dalla crisi. Nella contabilità complessiva delle rinnovabili non si devono considerare solo i costi degli incentivi, ma anche le voci quali "la riduzione della dipendenza dall'estero in materia d'energia, la protezione dalla volatilità del prezzo dei combustibili fossili, l'ormai dimostrata riduzione del prezzo dell'energia elettrica e la creazione di nuovi posti di lavoro. Voci che, secondo anche quanto dimostrato dallo studio OIR, valgono 76 miliardi di euro da qui al 2030, senza tenere conto dei benefici per l'ambiente e la salute".

La nota congiunta ha sottolineato che non dar seguito alle richieste avanzate dalle Regioni (se non per alcuni aspetti marginali) significa non voler tener conto dell'economia reale e di ciò che i territori esprimono. "Il mancato innalzamento del tetto per i piccoli impianti fotovoltaici fuori registro - hanno affermato le associazioni - non consente un adeguato sviluppo di impianti medio piccoli destinati all'autoconsumo nelle PMI. Analogamente sia il mancato innalzamento della soglia massima di spesa annua per gli incentivi a 7 miliardi di euro che il mancato spostamento a ottobre dell'entrata in vigore del V Conto Energia comporterà da un lato un prematuro termine degli incentivi stessi prima che venga raggiunta l'effettiva competitività del fotovoltaico e dall'altro creerà dei danni irreparabili a chi sta legittimamente realizzando gli impianti in questi giorni. Non vorremmo che quest'irrigidimento fosse figlio della crisi delle energie fossili, che si vogliono mantenere artificialmente in vita, impedendo lo sviluppo delle fonti rinnovabili".

Se queste voci fossero confermate sarebbe l'ennesimo duro colpo da parte del Governo ai danni degli operatori del mercato delle energie rinnovabili. Pertanto APER, Anie-GIFI e Assosolare chiedono a gran voce al Governo di rispettare almeno il patto stretto con le Regioni, apportando le modifiche alle bozze richieste dalla Conferenza Unificata.

A cura di Gabriele Bivona
© Riproduzione riservata