Etica, competenza, trasparenza, separazione dei ruoli: la ricetta degli ingegneri contro la corruzione negli appalti
Etica, competenza, trasparenza, separazione dei ruoli: sono questi gli ingredienti indicati dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri per far cambiare passo al...
Etica, competenza, trasparenza, separazione dei ruoli: sono
questi gli ingredienti indicati dal Consiglio Nazionale degli
Ingegneri per far cambiare passo al Paese dopo gli ultimi
preoccupanti casi di corruzione che hanno facendo emergere un
sistema di criminalità all'interno della cabina di comando delle
pubbliche amministrazioni.
Intervenendo sugli recenti casi di corruzione legati alle opere pubbliche, il Presidente del CNI Armando Zambrano ha affermato "Rimettere al centro l'importanza delle competenze, affidando incarichi dirigenziali in una logica di trasparenza e di rotazione dei manager, aprendo sempre di più l'ambito pubblico a giovani preparati e determinati". Affermazioni semplice quanto assolutamente condivisibile che mette in luce la voglia del settore professionale di intervenire efficacemente sul vero problema che nell'ultimo decennio ha mortificato il nostro Paese. Se è pur vero che la crisi mondiale ha mortificato il tessuto economico del Paese, bisogna, infatti, riconoscere che quello della corruzione è uno dei problemi principi che chi ci governa dovrebbe affrettarsi a risolvere, perché la corruzione l'Italia non se la può più permettere.
Il Presidente Zambrano è, inoltre, intervenuto sui casi di Ingegneri iscritti all'Albo arrestati "La recente riforma, che ha introdotto i Consigli di disciplina terzi rispetto agli organi amministrativi degli Ordini, consente di sanzionare con maggiore tempestività i comportamenti scorretti dei nostri iscritti. Se si reintroducesse l'obbligo per i tecnici che svolgono attività professionale nell'ambito della pubblica amministrazione di essere iscritti all'albo, si consentirebbe agli Ordini di poter concorrere con il proprio controllo deontologico, svolto ora da organi terzi composti da soggetti anche esterni all'Ordine, nominati dal Presidente del Tribunale competente territorialmente, di poter affiancare e supportare l'azione della magistratura a tutela del corretto realizzarsi dell'azione amministrativa".
Il Presidente del CNI è andato oltre parlando del problema della regolamentazione delle società di ingegneria "Vi è un altro vulnus etico nel sistema e riguarda le società di ingegneria. Anche per loro non vige l'obbligo di iscrizione all'albo. Quelle coinvolte in casi di corruzione possono continuare ad operare indisturbate, semplicemente sostituendo il proprio Direttore tecnico sottoposto a giudizio o arrestato. Ciò comporta anche una disparità di trattamento con i professionisti e le società tra professionisti che invece hanno l'obbligo di iscrizione all'albo ed in caso di arresto dei propri titolari o dei propri soci, sono immediatamente e automaticamente sospese dall'albo, con la conseguente impossibilità di continuare ad operare sul mercato".
Aldilà però dei casi particolari, il Presidente Zambrano ha suggerito una chiave di lettura più generale "Aldilà delle responsabilità personali questi eventi sono originati da un sistema che si fonda su un quadro normativo complesso, reso di fatto inapplicabile dalle centinaia di interventi di modifica che il legislatore ha introdotto e continua a introdurre senza soluzione di continuità. Questo determina la necessità, nell'emergenza, di derogare ad un quadro normativo inapplicabile, concentrando i poteri decisionali sempre sulle stesse persone".
Le possibili soluzioni
Esiste una soluzione ai problemi di corruzione del Paese?secondo il Presidente Zambrano sì e suggerisce anche alcuni possibili accorgimenti, semplici e immediatamente applicabili. "Rotazione e ridefinizione delle competenze delle figure dirigenziali che operano nella PA. Gli eventi delle ultime settimane provano la quasi totale mancanza di rotazione delle funzioni dirigenziali, ciò anche a causa del blocco del turn over nelle amministrazioni pubbliche per tagli alle risorse. Si parla oggi di riforma e di rinnovamento della Pubblica Amministrazione, iniziamo a dare sostanza a questa riforma anche attraverso figure professionali appropriate e processi di selezione e valutazione delle competenze che siano corretti e trasparenti".
Separazione dei ruoli
"Bisogna, inoltre - ha continuato il presidente Zambrano - ripristinare una rigida separazione dei ruoli, che consenta di tagliare alla radice la possibilità di quella commistione di interessi che sta alla basa del fenomeno corruttivo nel settore dei lavori pubblici. Ci significa ricondurre l'appalto integrato di progettazione e costruzione ai limitati casi che la normativa prescrive. Reintrodurre la regola aurea della prima Merloni, con una separazione netta tra attività di progettazione e quella di costruzione, il cui affidamento deve essere reso possibile solo sulla base di un progetto esecutivo. Occorre abrogare la disposizione che consente al concessionario di nominare il direttore dei lavori, il quale ultimo che essere indicato esclusivamente dalla stazione appaltante. L'attività di verifica del progetto, nel caso quest'ultimo sia stato predisposto dagli uffici tecnici interni alla pubblica amministrazione, non deve poter essere svolta dagli stessi uffici ma essere affidata a professionisti esterni".
Trasparenza
Secondo il Presidente Zambrano "E' evidente che il settore degli appalti pubblici sia un comparto chiuso, dove a vincere gli appalti sono sempre i soliti soggetti e dove incarichi milionari possono essere affidati senza gara a pochissimi soggetti, sempre gli stessi. E' necessario rendere trasparenti questi dati, con l'istituzione di una anagrafe nazionale degli affidamenti che possa consentire di evidenziare l'eventuale presenza di posizioni oligopolistiche. Oltre all'azione meritoria dell'Anac, vorremmo vedere anche in questo settore gli interventi dell'Autorità garante della concorrenza che finora è rimasta immotivatamente silente".
Intervenendo sugli recenti casi di corruzione legati alle opere pubbliche, il Presidente del CNI Armando Zambrano ha affermato "Rimettere al centro l'importanza delle competenze, affidando incarichi dirigenziali in una logica di trasparenza e di rotazione dei manager, aprendo sempre di più l'ambito pubblico a giovani preparati e determinati". Affermazioni semplice quanto assolutamente condivisibile che mette in luce la voglia del settore professionale di intervenire efficacemente sul vero problema che nell'ultimo decennio ha mortificato il nostro Paese. Se è pur vero che la crisi mondiale ha mortificato il tessuto economico del Paese, bisogna, infatti, riconoscere che quello della corruzione è uno dei problemi principi che chi ci governa dovrebbe affrettarsi a risolvere, perché la corruzione l'Italia non se la può più permettere.
Il Presidente Zambrano è, inoltre, intervenuto sui casi di Ingegneri iscritti all'Albo arrestati "La recente riforma, che ha introdotto i Consigli di disciplina terzi rispetto agli organi amministrativi degli Ordini, consente di sanzionare con maggiore tempestività i comportamenti scorretti dei nostri iscritti. Se si reintroducesse l'obbligo per i tecnici che svolgono attività professionale nell'ambito della pubblica amministrazione di essere iscritti all'albo, si consentirebbe agli Ordini di poter concorrere con il proprio controllo deontologico, svolto ora da organi terzi composti da soggetti anche esterni all'Ordine, nominati dal Presidente del Tribunale competente territorialmente, di poter affiancare e supportare l'azione della magistratura a tutela del corretto realizzarsi dell'azione amministrativa".
Il Presidente del CNI è andato oltre parlando del problema della regolamentazione delle società di ingegneria "Vi è un altro vulnus etico nel sistema e riguarda le società di ingegneria. Anche per loro non vige l'obbligo di iscrizione all'albo. Quelle coinvolte in casi di corruzione possono continuare ad operare indisturbate, semplicemente sostituendo il proprio Direttore tecnico sottoposto a giudizio o arrestato. Ciò comporta anche una disparità di trattamento con i professionisti e le società tra professionisti che invece hanno l'obbligo di iscrizione all'albo ed in caso di arresto dei propri titolari o dei propri soci, sono immediatamente e automaticamente sospese dall'albo, con la conseguente impossibilità di continuare ad operare sul mercato".
Aldilà però dei casi particolari, il Presidente Zambrano ha suggerito una chiave di lettura più generale "Aldilà delle responsabilità personali questi eventi sono originati da un sistema che si fonda su un quadro normativo complesso, reso di fatto inapplicabile dalle centinaia di interventi di modifica che il legislatore ha introdotto e continua a introdurre senza soluzione di continuità. Questo determina la necessità, nell'emergenza, di derogare ad un quadro normativo inapplicabile, concentrando i poteri decisionali sempre sulle stesse persone".
Le possibili soluzioni
Esiste una soluzione ai problemi di corruzione del Paese?secondo il Presidente Zambrano sì e suggerisce anche alcuni possibili accorgimenti, semplici e immediatamente applicabili. "Rotazione e ridefinizione delle competenze delle figure dirigenziali che operano nella PA. Gli eventi delle ultime settimane provano la quasi totale mancanza di rotazione delle funzioni dirigenziali, ciò anche a causa del blocco del turn over nelle amministrazioni pubbliche per tagli alle risorse. Si parla oggi di riforma e di rinnovamento della Pubblica Amministrazione, iniziamo a dare sostanza a questa riforma anche attraverso figure professionali appropriate e processi di selezione e valutazione delle competenze che siano corretti e trasparenti".
Separazione dei ruoli
"Bisogna, inoltre - ha continuato il presidente Zambrano - ripristinare una rigida separazione dei ruoli, che consenta di tagliare alla radice la possibilità di quella commistione di interessi che sta alla basa del fenomeno corruttivo nel settore dei lavori pubblici. Ci significa ricondurre l'appalto integrato di progettazione e costruzione ai limitati casi che la normativa prescrive. Reintrodurre la regola aurea della prima Merloni, con una separazione netta tra attività di progettazione e quella di costruzione, il cui affidamento deve essere reso possibile solo sulla base di un progetto esecutivo. Occorre abrogare la disposizione che consente al concessionario di nominare il direttore dei lavori, il quale ultimo che essere indicato esclusivamente dalla stazione appaltante. L'attività di verifica del progetto, nel caso quest'ultimo sia stato predisposto dagli uffici tecnici interni alla pubblica amministrazione, non deve poter essere svolta dagli stessi uffici ma essere affidata a professionisti esterni".
Trasparenza
Secondo il Presidente Zambrano "E' evidente che il settore degli appalti pubblici sia un comparto chiuso, dove a vincere gli appalti sono sempre i soliti soggetti e dove incarichi milionari possono essere affidati senza gara a pochissimi soggetti, sempre gli stessi. E' necessario rendere trasparenti questi dati, con l'istituzione di una anagrafe nazionale degli affidamenti che possa consentire di evidenziare l'eventuale presenza di posizioni oligopolistiche. Oltre all'azione meritoria dell'Anac, vorremmo vedere anche in questo settore gli interventi dell'Autorità garante della concorrenza che finora è rimasta immotivatamente silente".
A cura di Gianluca Oreto | - | Segui @lucaoreto | - |
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