GLI ORDINI RINUNCIANO ALLA RICHIESTA DI SOSPENSIVA: AMMISSIONE DI TEMERARIETÀ DEL RICORSO
Gli ordini rinunciano alla richiesta di sospensiva, tanto baldanzosamente avanzata la scorsa estate, per il decreto interministeriale di applicazione del d.l...
Gli ordini rinunciano alla richiesta di sospensiva, tanto
baldanzosamente avanzata la scorsa estate, per il decreto
interministeriale di applicazione del d.lsg 206/2007 di recepimento
della direttiva qualifiche. Questa la notizia oggi al Tar del Lazio
sul ricorso presentato dall'ordine dei dottori commercialisti e
degli esperti contabili, dagli ingegneri e dai periti industriali
con il decreto interministeriale dell'aprile scorso.
Grande la soddisfazione del Colap, costituitosi in giudizio presso il Tar a difesa degli interessi del mondo associativo. "Prendiamo atto della decisione comunicata dai legali degli ordini - ha esordito Giuseppe Lupoi, Presidente del Colap - che con la rinuncia alla richiesta di sospensiva dimostrano la debolezza intrinseca del ricorso, la cui unica ragione d'essere è il tentativo di strumentalizzare la magistratura per fini meramente politici con l'obiettivo di conservare una idea di unicità del mondo professionale italiano ormai obsoleto e non più rappresentativa".
"Siamo convinti - conclude il Presidente Colap - che quando il tribunale entrerà nel merito dei ricorsi non potrà far altro che censurarli per intero in quanto non è pensabile che milioni di cittadini italiani che legittimamente esercitano professioni non obbligate all'iscrizione ad un ordine, albo e collegio non abbiano il diritto di vedersi rappresentati."
Fonte: CoLAP
Grande la soddisfazione del Colap, costituitosi in giudizio presso il Tar a difesa degli interessi del mondo associativo. "Prendiamo atto della decisione comunicata dai legali degli ordini - ha esordito Giuseppe Lupoi, Presidente del Colap - che con la rinuncia alla richiesta di sospensiva dimostrano la debolezza intrinseca del ricorso, la cui unica ragione d'essere è il tentativo di strumentalizzare la magistratura per fini meramente politici con l'obiettivo di conservare una idea di unicità del mondo professionale italiano ormai obsoleto e non più rappresentativa".
"Siamo convinti - conclude il Presidente Colap - che quando il tribunale entrerà nel merito dei ricorsi non potrà far altro che censurarli per intero in quanto non è pensabile che milioni di cittadini italiani che legittimamente esercitano professioni non obbligate all'iscrizione ad un ordine, albo e collegio non abbiano il diritto di vedersi rappresentati."
Fonte: CoLAP
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