Inarcassa: Inarsind non è sereno ma furioso e indignato

Pur rischiando di far venire un coccolone a chi non vuol più sentir parlare di Inarcassa (probabilmente perché non interessato ai problemi della professione)...

14/10/2014
Pur rischiando di far venire un coccolone a chi non vuol più sentir parlare di Inarcassa (probabilmente perché non interessato ai problemi della professione), ricevo e pubblico la lettera del Presidente del Sindacato Nazionale Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti (Inarsind) Ing. Salvo Garofalo di contro risposta a quella della Presidente Inarcassa Paola Muratorio (leggi articolo 1 e articolo 2).

E' utile ricordare che la vicenda trae le sue origini dalla pesante accusa di Inarsind in merito alla gestione del patrimonio della Cassa di Previdenza di Architetti e Ingegneri e alle cariche del suo consiglio di amministrazione (leggi articolo completo). Accusa che riceveva la risposta piccata della Presidente Muratorio che, parlando dei gradi di controllo per gli investimenti sostenuti, attaccava in Sindacato colpevole di aver dimenticato la sua vera mission e lasciato soli i liberi professionisti (leggi articolo completo).

Riporto si seguito la lettera ricevuta dall'ing. Salvo Garofalo Presidente Inarsind.

Egregio Direttore so bene che non si dovrebbe rispondere ad una replica, ma la risposta al comunicato: INARCASSA E GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA NON QUOTATE, inviata dalla Presidente Muratorio necessità di alcune precisazioni, per cui chiedo cortesemente di pubblicare il seguente testo:
INARSIND NON E' SERENO!E' FURIOSO, ARRABBIATO, SBALORDITO E INDIGNATO!

Inarsind non è, e non può essere, sereno non solo per Inarcassa, che da ultimo è diventata oggettivamente un problema per gli "associati", ma per la crisi economica che sta distruggendo gli studi professionali dei liberi professionisti tecnici, per la burocrazia che ci soffoca quotidianamente, per la formazione obbligatoria che spesso giova ai soli formatori, per l'assicurazione obbligatoria, per il POS, per la concorrenza sleale di chi ha già un lavoro, per i nostri giovani colleghi che non sanno se mai potranno realmente esercitare la libera professione né se potranno mai avere una pensione dignitosa.

Per quanto attiene la risposta della Presidente Muratorio posso affermare con certezza che Inarsind non "si rivede" "dopo anni di quasi-silenzio" anzi è costantemente attivo e presente e lo dimostrano i comunicati che regolarmente inviamo (tre nell'ultimi 20 giorni), i nostri congressi annuali, le numerose iniziative in ambito nazionale, regionale e provinciale. Certo, i nostri eventi non hanno la risonanza di quelli di Inarcassa, ma d'altra parte non ci possiamo permettere né maxxi sponsorizzazioni (no, non è un refuso: la nostra cassa assieme a Ferrovie dello Stato, MasterCard e J.P. Morgan è Corporate Member della fondazione del MAXXI con tanto di generoso contributo) né possiamo ingaggiare presentatori del calibro di Philippe Daverio (compreso di documentario appositamente prodotto) o di Giorgio Albertazzi. Tutte iniziative pagate profumatamente dalla nostra Cassa di Previdenza. Non ci possiamo permettere neppure gesti come quelli della Fondazione che nel 2013 ha "donato" n. 4 borse di studio e 10 assegni di contributo spese, per un valore complessivo di euro 38.800,00 ai propri associati per corsi fatti da IN ARCH, quando nell'anno precedente al bando (2012) dai bilanci risultano come proventi da aderenti e sostenitori appena 3.412 euro, tanto a pagare c'è sempre Inarcassa ovvero noi iscritti. Inarsind poi (dal 1950 quando è nato con la denominazione SNILPI) non dimentica nulla: ad essere nominato (nel 2002) consigliere e successivamente presidente del CdA di Inarcheck proprio dal CdA presieduto dall'Arch. Muratorio fu ( non tanto quanto presidente di Inarsind ma piuttosto nella veste di ex presidente di Inarcassa) l'ing. Marcello Conti che comunque lasciò la carica prima della scadenza del mandato. Va detto che l'ing. Conti è stato l'unico presidente di Inarcassa a ridurre dal 10% al 6% il contributo soggettivo e probabilmente uno dei pochi che dopo due mandati da Presidente non si ricandidò. Per questi ed altri meriti l'ing. Marcello Conti venne eletto presidente di Inarsind restando in carica fino al 2007.

Per quanto attiene ai controlli, purtroppo da tecnici ben sappiamo che più sono numerosi meno sono individuabili le responsabilità e di certo la stragrande maggioranza degli iscritti non ha la minima idea di come viene investito il patrimonio di Inarcassa, vuoi per un proprio disinteresse, vuoi perché trovare "fatti concreti" in un bilancio con sette miliardi di patrimonio è impresa complessa. Desta davvero imbarazzo l'affermazione relativa alla benemerita Fondazione "senza la quale probabilmente non ci sarebbe neanche la ricostruzione della città della Scienza di Napoli" di cui, rassicuro la Presidente, ad Inarsind importa molto. A quanto ci risulta la Fondazione ha prodotto esclusivamente il bando di progettazione (il cui disciplinare, fra l'altro, è stato oggetto di 5 segnalazioni di criticità dal Consiglio Nazionale Architetti) e a quanto si dice elargirà 105.000 euro al netto di iva al 22% e contributi previdenziali di premi per i partecipanti e forse anche le spese per la commissione giudicatrice. Visto che siamo tutti del mestiere: qualcuno pensa davvero che la città della Scienza di Napoli (investimento previsto di 64,7 milioni di euro) senza il bando della Fondazione non si sarebbe fatta?

Comunque anche con un contributo modesto l'azione sarebbe stata meritoria se fatta volontariamente e direttamente con i soldi degli iscritti alla Fondazione e non con i contributi dei soliti ignari iscritti ad Inarcassa. Visto che la Presidente sostiene che " i primi controllori della Cassa sono i nostri Associati" chiederemo alla Fondazione se qualcuno ha percepito denaro per redigere il disciplinare e da dove provengono i soldi per i premi. Per concludere informo la Presidente Muratorio che Inarsind "durante le battaglie contro le gare fatte al massimo ribasso" era all'Avcp a denunciare una situazione insostenibile, il sottoscritto poi era anche al Tribunale di Roma per essere interrogato in merito ad una fuorviante e pretestuosa querela, fatta da una associazione di geometri, per una video intervista rilasciata da me al giornale "La Repubblica", basata esclusivamente su documentazione pubblica, sul lavoro gratuito chiesto da diverse amministrazioni. Concludo proprio sulla questione della formazione. Pur essendo contrari all'obbligatorietà della stessa, abbiamo da subito richiesto a CNI e CNA di poterci accreditare come formatori in campo nazionale proprio per offrire ai colleghi una formazione utile e di qualità gratis o a costi minimi ma, mentre abbiamo concluso l'iter con il CNA, siamo ancora in "trattativa" con il CNI. Per quanto riguarda l'Ordine degli Architetti di Roma, così come per quasi tutti gli Ordini degli Architetti italiani, lo stesso dà ai propri iscritti diverse possibilità di formazione gratuita e quindi nessuno a Roma è costretto a sborsare 790 euro + Iva per un corso che semmai si frequenta per libera scelta. A questo punto una domanda sorge spontanea come mai, su oltre 200 ordini di ingegneri e architetti, l'esempio riguarda proprio l'Ordine di Roma? E la risposta istintiva è: non è forse che l'ordine degli Architetti di Roma è uno dei pochi che osa contestare l'attuale politica di Inarcassa? Ha ragione l'architetto Muratorio la lunga campagna elettorale è proprio iniziata.

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