Ingegneri e architetti: fatturati a picco negli ultimi 10 anni
È stata definita "emblematica" la condizione di architetti e ingegneri da uno studio condotto da Fondazione Inarcassa insieme a Fondazione EYU al fine di "fi...
È stata definita "emblematica" la condizione di architetti e ingegneri da uno studio condotto da Fondazione Inarcassa insieme a Fondazione EYU al fine di "fissare le criticità che hanno portato al deterioramento del terziario avanzato e analizzare l’attuale impianto legislativo che interessa la categoria, anche attraverso la ricerca ragionata di ciò che avviene in Europa", presentato durante un incontro privato presso la Camera di Commercio di Roma alla presenza, tra gli altri, di: Maurizio Sacconi, Presidente Commissione Lavoro e Previdenza Sociale al Senato; Tiziano Treu, già Ministro del Lavoro; Annamaria Parente, Membro Commissione Lavoro al Senato; Bruno Brusacca, Capo segreteria tecnica del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Marco Leonardi, Consigliere economico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Come riportato da Fondazione Inarcassa, i fatturati di ingegneri e architetti sono scesi negli ultimi 10 anni rispettivamente del 23% e del 33%, con un reddito medio annuo di circa 19 mila euro ovvero 10 mila euro in meno rispetto alla media europea. Secondo i dati dello studio, in Italia il settore delle costruzioni ha perso il maggior numero di occupati durante la crisi (-24,4%). "Un risultato sconfortante, paragonabile solo a quello conseguito dai vicini spagnoli. E’ chiaro ed evidente che le cause sono state molteplici, a cominciare dalla contrazione dei consumi interni, per passare all’indebitamento sia da parte dei privati sia da parte delle PA.".
A tal proposito, ricordiamo che l'ultima nota congiunturale sul mercato del lavoro messa a punto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sulla base delle rilevazioni ISTAT ha rilevato che considerando il solo settore delle costruzioni, solo nell'ultimo trimestre 2015 si sono persi 73.000 posti di lavoro e 46.000 rispetto al IV trimestre 2014. Considerando, invece, i dati complessivi dal 2012 il settore ha avuto un saldo di 292.000 posti di lavoro in meno (leggi articolo).
"La crisi economica e la contrazione dei consumi - leggiamo sulla nota di Fondazione Inarcassa - hanno avuto un forte impatto sul lavoro indipendente, che nel nostro Paese - ancora oggi - rappresenta un quarto degli occupati. Una quota, ancorché in decrescita, decisamente più elevata della media europea. A farne le spese dunque il reddito dei professionisti autonomi, diminuito tra il 2007 e il 2014 di oltre il 18% (fonte Adepp), e in particolare la categoria degli ingegneri e degli architetti".
Per questo motivo, Fondazione Inarcassa definisce "emblematica" la condizione di ingegneri e architetti, rilevando che in Italia il crollo degli investimenti per la progettazione è stato del 71% tra il 2006 e il 2015 (fonte Cresme). "Un dato a dir poco sconcertante se si pensa che, rispetto all’Europa, nella nostra Penisola vi è, in assoluto, il più alto numero di architetti (oltre 150.000). Una situazione che ha impattato inevitabilmente sulle prestazioni offerte, sempre più legate ad adempimenti tecnico-burocratici (redazione capitolati, perizie, ecc.) e sempre meno agli aspetti propri dell’architettura. Anche agli ingegneri le cose non sembrano essere andate meglio. Infatti, nel 2013, il calo dei fatturati è stato del 4,1% per gli iscritti a Inarcassa e del 13,6% per le società di ingegneria. A pesare sui conti di questi professionisti sono stati anche i ritardi nei pagamenti. Basti pensare che - sempre nel 2013 - la percentuale di architetti con crediti residui si è attestata al 68% (+6% rispetto al 2012). Addirittura nel 2015 i giorni necessari per vedersi saldare una fattura da parte della PA sono arrivati a 141, portando il 31% dei professionisti a indebitarsi con banche e fornitori".
Riportiamo di seguito alcune dichiarazioni dei presenti.
Filippo Taddei, Responsabile economico del PD commenta così: “Continua l’impegno del Partito Democratico, anche attraverso il lavoro della sua Fondazione di studi EYU e in collaborazione con la Fondazione Inarcassa, nell’estendere le tutele del lavoro autonomo seguendo le effettive esigenze delle sue molteplici sfaccettature. Infatti, con lo studio oggetto della presentazione abbiamo, dopo aver approfondito le specifiche esigenze di architetti e ingegneri, affrontato, con alcuni loro rappresentanti, possibili soluzioni per offrire a questo importante settore del lavoro autonomo tutele efficaci”.
Inoltre, ha aggiunto Andrea Tomasi, Presidente Fondazione Inarcassa: “In questo quadro, il Jobs Act per gli autonomi è certamente sintomo di una nuova attenzione riservata dal Governo al mondo delle partite iva e delle professioni ordinistiche, con la finalità di tutelare il lavoro autonomo al fine di riaffermarne la dignità e l’importanza anche per l’economia nazionale. Esso rappresenta anche un primo tassello per la creazione di opportunità di lavoro e per lo sviluppo di filiere produttive nel settore delle costruzioni, con riferimento al quale ci aspettiamo che il nuovo codice degli appalti dia un’effettiva spinta al processo di semplificazione e al riconoscimento del fondamentale ruolo della qualità architettonica, riaffermando così la centralità della progettazione che si è persa in questi anni”.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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