Istat: Indici prezzi al consumo novembre 2014
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Novembre 2014; l'indice dei prezzi al consumo per le f...
L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Novembre 2014;
l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed
impiegati si è, dunque, attestato per il mese di novembre
2014 con la nuova base 2010 sul valore di 107,00 con una
sensibile variazione negativa rispetto a quello del mese
precedente.
La variazione mensile è stata del - 0,2 % e quella annua del + 0,2 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Novembre 2014 ed il 14 Dicembre 2014, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2013 dello 1,304972 %.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
La lieve accelerazione dell’inflazione deriva soprattutto dalla ripresa su base annua dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+ 0,8 %, da - 0,2 % di ottobre) e, in minor misura, di altre tipologie di prodotti. Questa dinamica è in parte bilanciata dall’accentuazione della flessione tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati (- 3,1 %, da - 2,2 % del mese precedente).
Il calo mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente alla diminuzione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (- 2,3 %) e ai ribassi - in parte condizionati da fattori stagionali - dei Servizi relativi ai trasporti (- 1,1 %) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (- 0,8 %); a contenere il calo, invece, sono i rialzi congiunturali dei prezzi di Vegetali freschi (+ 8,0 %), Frutta fresca (+ 2,4 %) e Servizi relativi alle comunicazioni (+ 1,5 %).
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al + 0,150 % e l'indice biennale al + 0,600 %.
L'Istat spiega che, nel mese di novembre 2014, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Comunicazioni (+ 1,1 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,7%), Bevande alcoliche e tabacchi e Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 0,1 % per entrambi).
Variazioni nulle si sono registrate nei cinque capitoli Abbigliamneto e calzature, Mobili articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute, Istruzione, Altri beni e servizi.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (- 1,4 %), servizi ricettivi e di ristorazione (- 1,1 %) e Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,3 %)..
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Istruzione (+ 1,8 %), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 1,0 %), Mobili, articoli e servizi per la casa (+ 0,6%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,5 %), Abbigliamento e calzature (+ 0,3 %).
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 0,1 %) e Altri beni e servizi (+ 0,2 %).
Incrementi tendenziali nulli si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi, Servizi sanitari e spese per la salute, Ricreazione spettacoli e cultura.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Comunicazioni (- 2,6 %) e Trasporti (- 0,3 %)..
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di Bolzano (+ 1,2 %), Palermo (+ 1,0), Bologna (+ 0,9 %), Cagliari (+ 0,8 %), Aosta (+ 0,6 %), L’Aquila e Genova (+ 0,5 % per entrambe), Potenza (+ 0,4 %), Roma e Trento (+ 0,3 % per entrambe), Milano (+ 0,2 %), Napoli (+ 0,1 %), Bari e Torino (+ 0,0 % per entrambe), Perugia e Trieste (- 0,1 % per entrambe), Ancona e Firenze (- 0,2 % per entrambe), Venezia (- 0,4 %), Catanzaro (- 0,6 %).
I prossimi indici saranno pubblicati il 14 gennaio 2015.
La variazione mensile è stata del - 0,2 % e quella annua del + 0,2 %. Ai fini della determinazione del trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Novembre 2014 ed il 14 Dicembre 2014, occorre rivalutare la quota accantonata al 31 Dicembre 2013 dello 1,304972 %.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010 dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
La lieve accelerazione dell’inflazione deriva soprattutto dalla ripresa su base annua dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+ 0,8 %, da - 0,2 % di ottobre) e, in minor misura, di altre tipologie di prodotti. Questa dinamica è in parte bilanciata dall’accentuazione della flessione tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati (- 3,1 %, da - 2,2 % del mese precedente).
Il calo mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente alla diminuzione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (- 2,3 %) e ai ribassi - in parte condizionati da fattori stagionali - dei Servizi relativi ai trasporti (- 1,1 %) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (- 0,8 %); a contenere il calo, invece, sono i rialzi congiunturali dei prezzi di Vegetali freschi (+ 8,0 %), Frutta fresca (+ 2,4 %) e Servizi relativi alle comunicazioni (+ 1,5 %).
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è attestato al + 0,150 % e l'indice biennale al + 0,600 %.
L'Istat spiega che, nel mese di novembre 2014, per quanto concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività, gli incrementi congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Comunicazioni (+ 1,1 %), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,7%), Bevande alcoliche e tabacchi e Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 0,1 % per entrambi).
Variazioni nulle si sono registrate nei cinque capitoli Abbigliamneto e calzature, Mobili articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute, Istruzione, Altri beni e servizi.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (- 1,4 %), servizi ricettivi e di ristorazione (- 1,1 %) e Ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,3 %)..
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate nei capitoli Istruzione (+ 1,8 %), Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 1,0 %), Mobili, articoli e servizi per la casa (+ 0,6%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,5 %), Abbigliamento e calzature (+ 0,3 %).
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 0,1 %) e Altri beni e servizi (+ 0,2 %).
Incrementi tendenziali nulli si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi, Servizi sanitari e spese per la salute, Ricreazione spettacoli e cultura.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nei capitoli Comunicazioni (- 2,6 %) e Trasporti (- 0,3 %)..
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle città di Bolzano (+ 1,2 %), Palermo (+ 1,0), Bologna (+ 0,9 %), Cagliari (+ 0,8 %), Aosta (+ 0,6 %), L’Aquila e Genova (+ 0,5 % per entrambe), Potenza (+ 0,4 %), Roma e Trento (+ 0,3 % per entrambe), Milano (+ 0,2 %), Napoli (+ 0,1 %), Bari e Torino (+ 0,0 % per entrambe), Perugia e Trieste (- 0,1 % per entrambe), Ancona e Firenze (- 0,2 % per entrambe), Venezia (- 0,4 %), Catanzaro (- 0,6 %).
I prossimi indici saranno pubblicati il 14 gennaio 2015.
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