LA REGIONE TOSCANA AIUTERÀ I GIOVANI PROFESSIONISTI

La Regione Toscana, prima in Italia, aiuterà i giovani professionisti a formarsi, con un prestito d'onore durante il tirocinio fino a trent'anni e con sosteg...

25/09/2008
La Regione Toscana, prima in Italia, aiuterà i giovani professionisti a formarsi, con un prestito d'onore durante il tirocinio fino a trent'anni e con sostegni nei primi anni di attività rivolti a chi deciderà di aprire uno studio, ancora meglio se uno studio associato, fino a quarant'anni. Aiuti per i giovani che volevano aprire un bar, un'impresa agricola o una bottega artigiana già esistevano da tempo. Prestiti ed aiuti ai giovani professionisti e alle donne professioniste sono invece una novità assoluta: un settore in cui la Regione non era mai intervenuta, né direttamente né attraverso i fondi europei. «Sostenere chi intende avviare una nuova attività vuol dire favorire la mobilità sociale – sottolinea l'assessore regionale alle professioni, Agostino Fragai - Per il figlio di un professionista aprire una studio è molto più semplice che per il figlio di un operaio. Ma sostenere le professioni nel loro s viluppo vuole anche dire aiutare l'internazionalizzazione della nostra economia: le imprese che si affacciano sui mercati esteri hanno sempre più bisogno di tecnici e professionisti preparati. Le professioni sono sempre più uno snodo critico. Ed aiutarle a crescere è un passo obbligato se vogliamo davvero modernizzare il nostro paese, oltre che una garanzia per i cittadini utenti».
Prestiti d'onore e sostegni agli studi non sono comunque l'unica novità della proposta di legge sulle professioni, che la giunta ha approvato ieri e che ora passerà all'attenzione del Consiglio: una proposta di legge 'partecipata', scritta a più mani assieme ai tanti e diversi rappresentanti del mondo delle professioni intellettuali - commercialisti con avvocati, geometri con pranoterapeuti, chimici con tributaristi, medici con agronomi, amministratori di condominio con geologi -, una proposta di legge nata anche a Collesalvetti, in provincia di Livorno, dove a maggio l'assessore Fragai ha riunito oltre 120 rappresentanti toscani di ordini ed associazioni che nella regione contano rispettivamente 150 mila e 300 mila professionisti e quasi 5 milioni in tutta Italia.
Oltre a prestiti e agevolazioni finanziarie - un milione di euro il fondo per adesso messo a disposizione - la proposta di legge della giunta regionale prevede infatti una commissione regionale, dove ordini ed associazioni esprimeranno il loro parere su provvedimenti che interessano le professioni intellettuali e dove potranno avanzare anche proposte alla Regione, e una struttura multidisciplinare pensata come struttura di raccordo e per la formazione, a servizio dei professionisti ma anche degli utenti. «Sono anni che i governi nazionali, che si sono alternati, discutono della materia senza aver prodotto niente. La proposta di legge che abbiamo approvato occupa uno spazio 'neutro' – spiega l'assessore Fragai - e rispetto a proposte passate, su cui era intervenuta la censura della Corte cost! ituziona le, non entra nei profili di riordino del settore di competenza statale. Non per questo la legge non è importante. Anzi, definisce misure di intervento concrete che torneranno comunque utili anche nel caso che una vera riforma del settore venga realizzata a livello nazionale». Le modalità di concessione di prestiti e contributi saranno affidati al regolamento che seguirà alla legge. «Un'ipotesi – anticipa l'assessore – è quella, per i prestiti d'onore per i tirocinanti, di un assegno fino a 3 mila euro, restituibili in quattro anni senza interessi, e per i giovani professionisti già in attività di contributi per l'avvio di studi professionali fino a 6-7 mila euro»

Come funzioneranno commissione regionale e struttura multidisciplinare
La commissione regionale formulerà proposte ed esprimerà pareri, alla Regione, nelle materie di interesse delle professioni. Durerà in carica tre anni e sarà composta al massimo da trentuno membri, oltre al presidente: 14 a rappresentare gli Ordini, 14 le professioni non ordinistiche e 3 i sindacati e i fondi paritetici interprofessionali. Ne farà parte anche l'assessore regionale alle professioni. Potrà funzionare anche solo con 10 membri, si riunirà almeno ogni due mesi e una volta all'anno assieme ai rappresentanti del Comitato regionale dei consumatori. Per i membri non è prevista alcuna indennità o rimborso spese.
La struttura multidisciplinare, promossa direttamente da ordini ed associazioni e sostenuta dalla Regione nella sua fase di avvio, opererà invece a servizio dei professionisti e degli utenti. Sarà espressione del mondo delle professioni e servirà per la formazione, l'informatizzazione, la creazione di reti telematiche e le qualificazione professionale.
Per l'avvio della struttura multidisciplinare la giunta ha proposto di stanziare 400 mila euro. Successiv! amente l a struttura opererà come soggetto privato autonomo.

Il riconoscimento regionale della associazioni professionali
Solo alcune professioni intellettuali sono organizzate in ordini. Molte altre operano attraverso associazioni e fondazioni. Con la proposta di legge della giunta, le professioni così organizzate potranno richiedere il riconoscimento della personalità giuridica. Per partecipare alla commissione regionale sarà però verificato che gli statuti prevedano un codice deontologico e norme per affermarne il rispetto, che l'associazione abbia un programma di attività autonomo rispetto al livello nazionale, che ci sia un aggiornamento professionale annuale e l'obbligo, adeguatamente sanzionato, di preventiva dichiarazione agli utenti riguardo l'adozione o meno dell'assicurazione di responsabilità professionale. Naturalmente dovranno essere rispettate le norme sul trattamento dei dati personali.

I contributi ai giovani professionisti: tutti i dettagli
E' la parte più innovativa della legge. Sul piatto, come già sottolineato, c'è un fondo di rotazione da un milione di euro. Il prestito d'onore per i giovani e le donne professioniste che svolgono il tirocinio o il periodo di pratica potrà essere concesso ai professionisti che non hanno più di trent'anni e servirà a finanziare l'acquisto di strumenti informatici o la partecipazione a corsi e iniziative di formazione.
L'aiuto ai professionisti che stanno mettendo su un proprio studio interesserà invece i professionisti fino a quarant'anni. I finanziamenti potranno coprire spese per l'avvio di nuovi studi: priorità avranno quelli associati e intersettoriali. I contributi potranno interessare anche progetti per l'acquisto di strutture informatiche, investimenti in nuove tecnologie o sulla sicurezza dei locali.
R Il fondo di rotazione sarà riservato per metà ai prestiti d'onore. Le modalià di concessione saranno decise con il regolamento di attuazione che seguirà all'approvazione in Consiglio regionale della legge.
a cura di www.regione.sardegna.it
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