LEGGE-QUADRO
Mentre gli Ordini restano in stato di agitazione e preparano il mega raduno del 12 ottobre, il Ministro della Giustizia Clemente Mastella indica le linee gui...
Mentre gli Ordini restano in stato di agitazione e
preparano il mega raduno del 12 ottobre, il Ministro della
Giustizia Clemente Mastella indica le linee guida per il
processo di riforma ed il sottosegretario alla Giustizia
Luigi Scotti continua in questa settimana gli incontri con i
rappresentanti delle libere professioni per discutere della
riforma degli Ordini professionali. Il Ministero in una nota spiega
che gli incontri sono finalizzati ad acquisire i necessari
contributi alla redazione di un testo di legge-quadro sulle libere
professioni.
La stessa nota aggiunge che il Ministro Mastella, dopo l'ampia analisi della problematica sul tema realizzata dagli uffici del suo dicastero anche in relazione ad esperienze di altri Paesi, conferma l'esigenza, già ripetutamente espressa, di una più moderna disciplina degli ordini e delle associazioni professionali in linea con le esigenze socio-economiche del contesto europeo; perciò, nell'ambito della sua specifica competenza, intende portare al più presto all'esame del Consiglio dei Ministri una proposta di riforma, d'intesa con gli altri Ministeri interessati.
Tra l’altro, qualche giorno fa il Ministro della Giustizia è intervenuto con un suo articolo dal titolo “Associazioni e Ordini garanti della formazione” sul quotidiano Il sole 24 ore del 16 settembre scorso precisando che “una delle tesi ricorrenti da quando si è rianimata la discussione sulla riforma delle professioni è che gli Ordini sono un ostacolo per la competitività del terziario intellettuale. In realtà, ciò che attualmente rende chiuso il sistema professionale italiano non è il modello ordinistico, ma l’estraneità degli Ordini e dei Collegi e delle stesse Associazioni professionali alla cultura della competizione.”.
Continua il Ministro precisando che “La riforma delle professioni deve, dunque, assumere l’obiettivo della qualità dei suoi operatori come dominante e prioritario, nell’interesse della collettività economica, sociale ed anche istituzionale, cui si dirigono i servizi professionali resi dagli iscritti a Ordini, Collegi e ASssociazioni. Non è possibile, infatti, pensare a quale dovrà essere l’ingegneria di sistema, senza aver prima definito quali sono le questioni strategiche con cui le strutture dovranno confrontarsi. Ordini, Collegi e Associazioni professionali, in questa prospettiva, sono una opportunità e non un vincolo, sempre che si proceda a una rivisitazione della disciplina che li regola”.
Il Coordinamento Libero Professioni, poi, in riferimento all’audizione fra il coordinatore nazionale Lupoi e il vice ministro della Giustizia Scotti ha pubblicato sul sito www.colap.it il seguente comunicato stampa datato19 settembre 2006 ha precisato la propria assoluta contrarietà al fatto che vengano ampliate le riserve di legge in capo agli iscritti agli ordini professionali precisando che tale ipotesi è in netto contrasto rispetto ad un concetto reale di liberalizzazione.
Il Coordinatore Lupoi ha, poi, aggiunto che “Sulla base di queste premesse riteniamo che la normativa prevista nel disegno di legge Fassino di alcuni anni fa risulti essere molto più moderna, avanzata e liberale delle tante proposte portate avanti nell’ultima legislatura” ed ha concluso precisando che “Un’altra questione che ci preme sottolineare e che non condividiamo riguarda la serie di incontri previsti dal vice ministro Luigi Scotti: durante le audizioni verranno ascoltati i rappresentanti di tutti gli ordini professionali, ma non è stato stabilito alcun incontro con i rappresentanti delle singole associazioni, che rappresentano l’interlocutore fondamentale per la riforma”.
La stessa nota aggiunge che il Ministro Mastella, dopo l'ampia analisi della problematica sul tema realizzata dagli uffici del suo dicastero anche in relazione ad esperienze di altri Paesi, conferma l'esigenza, già ripetutamente espressa, di una più moderna disciplina degli ordini e delle associazioni professionali in linea con le esigenze socio-economiche del contesto europeo; perciò, nell'ambito della sua specifica competenza, intende portare al più presto all'esame del Consiglio dei Ministri una proposta di riforma, d'intesa con gli altri Ministeri interessati.
Tra l’altro, qualche giorno fa il Ministro della Giustizia è intervenuto con un suo articolo dal titolo “Associazioni e Ordini garanti della formazione” sul quotidiano Il sole 24 ore del 16 settembre scorso precisando che “una delle tesi ricorrenti da quando si è rianimata la discussione sulla riforma delle professioni è che gli Ordini sono un ostacolo per la competitività del terziario intellettuale. In realtà, ciò che attualmente rende chiuso il sistema professionale italiano non è il modello ordinistico, ma l’estraneità degli Ordini e dei Collegi e delle stesse Associazioni professionali alla cultura della competizione.”.
Continua il Ministro precisando che “La riforma delle professioni deve, dunque, assumere l’obiettivo della qualità dei suoi operatori come dominante e prioritario, nell’interesse della collettività economica, sociale ed anche istituzionale, cui si dirigono i servizi professionali resi dagli iscritti a Ordini, Collegi e ASssociazioni. Non è possibile, infatti, pensare a quale dovrà essere l’ingegneria di sistema, senza aver prima definito quali sono le questioni strategiche con cui le strutture dovranno confrontarsi. Ordini, Collegi e Associazioni professionali, in questa prospettiva, sono una opportunità e non un vincolo, sempre che si proceda a una rivisitazione della disciplina che li regola”.
Il Coordinamento Libero Professioni, poi, in riferimento all’audizione fra il coordinatore nazionale Lupoi e il vice ministro della Giustizia Scotti ha pubblicato sul sito www.colap.it il seguente comunicato stampa datato19 settembre 2006 ha precisato la propria assoluta contrarietà al fatto che vengano ampliate le riserve di legge in capo agli iscritti agli ordini professionali precisando che tale ipotesi è in netto contrasto rispetto ad un concetto reale di liberalizzazione.
Il Coordinatore Lupoi ha, poi, aggiunto che “Sulla base di queste premesse riteniamo che la normativa prevista nel disegno di legge Fassino di alcuni anni fa risulti essere molto più moderna, avanzata e liberale delle tante proposte portate avanti nell’ultima legislatura” ed ha concluso precisando che “Un’altra questione che ci preme sottolineare e che non condividiamo riguarda la serie di incontri previsti dal vice ministro Luigi Scotti: durante le audizioni verranno ascoltati i rappresentanti di tutti gli ordini professionali, ma non è stato stabilito alcun incontro con i rappresentanti delle singole associazioni, che rappresentano l’interlocutore fondamentale per la riforma”.
A cura di Paolo
Oreto
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