La beffa del bando INAIL: mortificati i professionisti

Si è rivelata una vera e propria beffa il "clik-day" per la presentazione all'INAIL delle domande di finanziamento degli interventi per la sicurezza sul lavo...

17/01/2011
Si è rivelata una vera e propria beffa il "clik-day" per la presentazione all'INAIL delle domande di finanziamento degli interventi per la sicurezza sul lavoro nelle imprese.
Infatti il giorno 12 gennaio 2011 quasi nessun Agrotecnico professionista è riuscito a collegarsi per trasmettere la domanda, in quanto il sito dell'INAIL è subito andato in tilt, e tale è restato fino al tardo pomeriggio, quando presentare domanda era perfettamente inutile (visto che i fondi disponibili, in tutto 60 milioni di euro, ripartiti per Regione, sono andati esauriti in un'ora. Aperti i termini alle ore 14,00 alle 15,00 i fondi erano già esauriti).
Non migliore fortuna hanno avuto altri professionisti quali, ad esempio, i Consulenti del Lavoro, visto che solo il 2% di loro è riuscito a collegarsi.
In una situazione di così grave inefficienza e di fronte ad un eccesso di domande (almeno pari a 10-15 volte i fondi disponibili) i liberi professionisti italiani hanno dovuto subire una ulteriore prepotenza: quella di vedere l'INAIL aumentare automaticamente del 10% il punteggio alle domande presentata dalle organizzazioni sindacali e datoriali.
Appare ancora più evidente che, in presenza di un così rilevante, indebito privilegio le domande presentate dai liberi professionisti (dai quei pochi che sono riusciti a collegarsi!) non hanno alcuna possibilità di essere finanziate, superate dal bonus del 10% che l'INAIL assegna automaticamente e (a parere del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati) indebitamente a strutture sindacali e datoriali (classificate come "parti sociali").
Come sia possibile che un progetto possa "valere di più" se a presentarlo è un'organizzazione sindacale è la domanda che il Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati Roberto ORLANDI ha rivolto nel dicembre scorso, nell'imminenza dell'uscita dei bandi, al Presidente dell'INAIL Marco Sartori, senza ricevere risposta.
Che è arrivata solo nel nuovo anno, ma in sospetto di genuinità perché successiva alla notizia che il Collegio Nazionale si era rivolto all'ANTITRUST, al quale aveva denunciato la palese distorsione della concorrenza e del mercato dei servizi alle imprese: sarà ora l'Autorità Garante, presieduta dal Prof. Antonio CATRICALA', a decidere sulla vicenda.
Ma non per questo gli Agrotecnici hanno deposto le armi.

Infatti il Collegio Nazionale, viste le giustificazioni addotte dall'INAIL - e rilevate ragionevoli perplessità sulla bontà delle stesse -, ha fatto richiesta di accesso agli atti ai sensi della legge n. 241/90 e, ove si riscontrino difformità fra i documenti che saranno visionati e le dichiarazioni dell'INPS, il Collegio Nazionale è pronto ad investire del caso la Procura della Repubblica di Roma, che lo sarà anche ove l'accesso venga immotivatamente negato o differito.
In un quadro così grave stupisce ancora una volta il silenzio del Ministro del Lavoro, Maurizio SACCONI, che pure è stato più volte compulsato dal Collegio Nazionale, senza alcun riscontro.
Gli Agrotecnici auspicano che anche le restanti categorie professionali del settore agrario e gius-lavoristico che operano nel settore dei servizi alle imprese vogliano unirsi a loro nella battaglia per l'eliminazione di privilegi assurdi e per l'ottenimento di pari condizioni fra tutti gli attori del mercato.
Solo così l'Italia potrà crescere ed i soggetti migliori messi in condizione di poter competere.
Se anche la Tunisia si ribella all'inossidabile Presidente Zine El Abidine Ben Ali, forse c'è anche per l'Italia la speranza di abbattere privilegi di "casta" e rendere più libero il mercato del lavoro e dei servizi.

A cura di Ufficio Stampa Collegio Nazionale Agrotecnici e Agrotecnici Laureati
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