La nuova Disciplina delle costruzioni: le novità prodotte dal Tavolo tecnico
La nuova Disciplina delle costruzioni: le novità prodotte dal Tavolo tecnico e il metodo di lavoro condiviso dai tecnici
Recentemente il Tavolo tecnico istituito presso il Consiglio Superiore dei lavori pubblici (CSLP) ha completato il lungo percorso di revisione del DPR n. 380/2001 (c.d. Testo Unico Edilizia) con una nuova proposta di legge definita "Disciplina delle Costruzioni" che ha lo scopo di migliorare e innovare una norma che nei suoi quasi 20 anni di applicazione è stata più volte rimaneggiata.
La nuova Disciplina delle costruzioni: i componenti del Tavolo tecnico
La revisione del Testo Unico Edilizia arriva a seguito di un percorso portato avanti dal Tavolo tecnico istituito presso il CSLP che ha rimesso la bozza della nuova Disciplina delle Costruzioni nelle mani del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).
Al tavolo tecnico hanno partecipato:
- i Ministeri delle Infrastrutture (MIT), dei Beni Culturali (MiBACT), dell'Ambiente, della Funzione Pubblica, della Giustizia;
- la Conferenza Unificata delle Regioni e province Autonome di Bolzano e Trento;
- l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI);
- l'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) che ha assunto la Segreteria Tecnica;
- la Rete delle Professioni Tecniche;
otre chiaramente al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
La nuova Disciplina delle costruzioni: le novità introdotte
In una nota ufficiale la Rete delle Professioni Tecniche ha segnalato alcune delle novità più importanti introdotte, poste all’attenzione della politica per i necessari passaggi previsti dall’iter legislativo:
- Razionalizzazione e semplificazione dei titoli abilitativi e delle procedure amministrative
- Concreta azione di supporto ai processi di rigenerazione urbana
- Revisione delle procedure di sanatoria e di quelle sanzionatorie
- Classificazione del Rischio ed introduzione del concetto : il «rischio zero» non esiste
- Forte attenzione ai rischi ambientali ed al contesto geomorfologico
- Ridefinizione degli attori del processo e dei profili di responsabilità
- Forte ampliamento dei processi digitali
- Introduzione di concreti processi di semplificazione amministrativa
- Abrogazione di leggi ormai superate (es. 1086/71 – 64/74 ) e ritiro di ordinanze
- Estensione del principio di sussidiarietà per lo snellimento burocratico e la riduzione dei tempi
- Introduzione di processi di controllo più efficaci e consapevoli
- Fascicolo digitale delle Costruzioni
La nuova Disciplina delle costruzioni: la composizione dell'articolato
Ricordiamo che la nuova disciplina delle costruzione (testo in allegato) è costituita da 140 articoli suddivisi nei seguenti sette Titoli:
- Titolo I (artt. 1-7) - Contenuti e disposizioni generali
- Titolo II (artt. 7-65) - Disciplina delle attività edilizie
- Titolo III (artt. 66-112) - Resistenza e stabilità delle costruzioni
- Titolo IV (artt. 113 - 132) - Sostenibilità delle costruzioni
- Titolo V (artt. 133-136) - Accessibilità delle costruzioni
- Titolo VI (art. 138) - Disposizioni transitorie
- Titolo VII (artt. 139-140) - Disposizioni finali
Di notevole importanza il Titolo II relativo alla Disciplina delle attività edilizie che è suddiviso, poi, nei seguenti 8 Capi:
- Capo I (artt. 7-9) - Disposizioni di carattere generale
- Capo II (artt. 10-25) - Categorie di intervento urbanistico-edilizio e regimi amministrativi
- Capo III (artt. 26-31) - Onerosità degli interventi edilizi
- Capo IV (32-33) - Agibilità degli edifici
- Capo V (artt. 34-36) - Vigilanza sulle costruzioni
- Capo VI (artt. 37-39) - Accertamento di conformità
- Capo VII (artt.40-62) - Provvedimenti sanzionatori
- Capo VIII (artt.63-65) - Disposizioni finali
La nuova Disciplina delle costruzioni: il commento della RPT
La parte più importante sottolineata dalla Rete delle Professioni Tecniche è relativa al metodo condiviso per la realizzazione del testo. Un metodo che la RPT si augura possa diventare la regola nei momenti di scrittura delle Leggi ad alto contenuto tecnico e che si basa sui seguenti elementi:
- lavorare sin dall’inizio per la definizione e condivisione degli indirizzi generali;
- scrivere direttamente l’articolato;
- partecipare da protagonisti al complesso iter legislativo.
Un traguardo importante che vede i professionisti tecnici in larga parte soddisfatti per le tante novità che esso contiene, pur nella consapevolezza che non tutte le loro istanze hanno trovato posto in un processo necessariamente lungo e mediato tra diverse sensibilità, competenze, responsabilità.
Il lavoro dei prossimi giorni, dunque, sarà incentrato su due aspetti:
- difendere le innovazioni introdotte;
- riuscire ad integrare quelle che, proposte durante l’iter dei lavori, non fanno oggi parte del Testo licenziato.
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A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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