Le Partite IVA fanno sul serio, il 24 aprile manifestazione nazionale sotto la sede dell'INPS
Chi ha pensato che quella del 27 febbraio 2015 (#27F) sarebbe stata una data qualsiasi ha certamente sbagliato, ma è ancora in tempo per contribuire a quello...
Chi ha pensato che quella del 27 febbraio 2015 (#27F)
sarebbe stata una data qualsiasi ha certamente sbagliato, ma è
ancora in tempo per contribuire a quello che si prospetta un vero e
proprio evento per la libera professione. Dopo la protesta che ha
unito professioni di diversa estrazione (leggi articolo) e la conseguente nascita
del "Coordinamento 27 Febbraio" (leggi articolo), si svolgerà a Roma
presso la sede centrale dell'INPS il 24 aprile 2015 un nuovo
incontro fondamentale per il futuro delle libere professioni.
Verrà, infatti, consegnata una lettera al presidente dell'INPS Tito Boeri con la richieste delle 18 associazioni che l'hanno firmata (ACTA, ADU - Associazione degli avvocati Difensori d'Ufficio, ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana, Archivisti in Movimento, Assoarching, Associazione delle guide turistiche, Camere del Lavoro Autonomo e Precario - CLAP, Comitato per l'Equita Fiscale, Comitato Professioni Tecniche - Ingegneri e Architetti, F.N.P.I. - Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Geomobilitati - Geometri, IVA sei Partita, Inarcassa Insostenibile, Intermittenti della Ricerca - Roma, MGA - Mobilitazione Generale degli Avvocati, Rete della Conoscenza, Sciopero Sociale - Roma, Stampa Romana).
Di seguito il testo della lettera.
Egregio Dott. Boeri,
siamo lavoratori, professionisti autonomi, atipici e ordinisti, parasubordinati, precari della ricerca, studenti, iscritti al programma "Garanzia giovani"; Le scriviamo perché venerdì 24 aprile saremo sotto il suo ufficio, con un'intenzione chiara: poterLa incontrare, presentarLe le nostre istanze.
In queste settimane abbiamo letto con attenzione le Sue dichiarazioni: una vera e propria proposta di riforma del sistema previdenziale, che presenterà al governo entro giugno. Abbiamo notato la Sua insistenza sull'estensione in senso universalistico delle protezioni sociali, così come l'indisponibilità di Palazzo Chigi a prestarLe ascolto. Ci è chiaro: Lei ha in mente un nuovo INPS capace, riprendiamo le Sue parole, di combinare previdenza e assistenza. Non sono casuali, dunque, i Suoi espliciti riferimenti ad un reddito minimo di cittadinanza per gli over 55 che perdono il posto di lavoro e non possono accedere alla pensione; all'idea di ricalcolare le pensioni alte con il metodo contributivo per una redistribuzione delle risorse verso il basso (così auspichiamo e abbiamo capito); all'unificazione dei trattamenti previdenziali. Al centro l'«operazione trasparenza», in netta controtendenza rispetto alle politiche del suo predecessore.
Tutto molto importante, indubbiamente; ma se la direzione è quella di estendere in senso universalistico le protezioni sociali, ancora insufficiente. Oltre agli "esodati" ? da tutelare a ogni costo intendiamoci ? c'è un mondo, il nostro, che in questo stato di cose non accederà mai ad una pensione dignitosa. Un mondo del lavoro che non dispone di ammortizzatori sociali, che è sottoposto a una pressione fiscale insostenibile, che non dispone di welfare né diritti.
Tanti, tantissimi, che giunti al bivio dell'insostenibilità hanno scelto di mutare la rabbia in proposizione; hanno sollevato il capo, cercato persone, confronti ed opinioni, in rete ed in tante assemblee pubbliche; assieme abbiamo definito una prima serie di istanze che in questa lettera Le riassumiamo e che il 24 mattina vorremmo, con Lei, approfondire in colloquio. Le nostre richieste riguardano:
Riteniamo queste le premesse fondamentali per cambiare rotta e ripensare la previdenza e le protezioni sociali di un paese ? il nostro, lo ricordiamo ? affossato dalla crisi, dalla disoccupazione di massa, dall'impoverimento, dalla svalorizzazione del lavoro. Confidiamo nella Sua disponibilità a incontrarci, confermandoLe che la nostra mobilitazione non si fermerà fino a quando non otterremo risposte ? confidiamo, soprattutto, concrete".
In merito a questo nuovo incontro, ho chiesto ad Andrea Auletta quali sono le aspettative del Comitato delle Professioni Tecniche di cui è il segretario. "Si tratta del proseguimento di un cammino cominciato assieme alle altre associazioni ordinistiche e non ordinistiche - ha commentato Andrea Auletta - tutte quelle che hanno deciso di confluire all'interno della "Coalizione 27 Febbraio"".
"L'obiettivo che ci proponiamo per quel giorno - ha continuato il segretario del Comitato delle Professioni Tecniche - è molto chiaro: proporre un incontro che ci veda discutere con Boeri, il presidente dell'INPS sulle questioni previdenziali".
Si tratterà, dunque, di un incontro interlocutorio che dovrebbe portarne uno successivo in cui le professioni ordinistiche e non ordinistiche avranno la possibilità di confrontarsi con il Presidente dell'INPS Tito Boeri.
"L'incontro - ha affermato Andrea Auletta - sarà chiesto con una lettera contenete delle idee che riteniamo fondamentali per cambiare rotta e ripensare alla previdenza sociale come ad uno strumento di reale tutela dei liberi lavoratori. Le dichiarazioni di Boeri ci hanno suggerito l'idea concreta che un cambiamento dell'istituto di previdenza potrà esserci. Difatti ci sono apparse come una vera e propria proposta di riforma del sistema previdenziale, che, effettivamente, sarà presentata al governo entro giugno".
Proprio recentemente, infatti, il numero 1 dell'INPS aveva dichiarato all'ANSA di volere introdurre "un reddito minimo garantito per le persone tra i 55 e 65 anni", precisando che sarebbe felice se il Governo riuscisse a trovare le risorse per finanziare un reddito minimo garantito per tutta la popolazione.
Boeri ha, inoltre, fatto presente che la crisi economica è stata un vero e proprio banco di prova per i sistemi di protezione sociale del Paese. "Non è affatto vero che quando ci sono degli shock così pesanti la povertà inevitabilmente debba aumentare. Dalla povertà ci si può tutelare con strumenti di protezione sociale, come il reddito minimo". Purtroppo, lo stesso Boeri ha ricordato come l'Italia sia "l'unico paese in Europa a non avere questi strumenti. Anche la Grecia, seppure in via sperimentale si è dotata di uno strumento di questo tipo".
In riferimento alle dichiarazioni di Boeri, Auletta ha commentato "Abbiamo notato la sua insistenza sull'estensione in senso universalistico delle protezioni sociali, così come l'indisponibilità di Palazzo Chigi a prestargli ascolto nel merito. Ci pare di capire che Boeri abbia in mente un nuovo modello INPS capace di combinare previdenza e assistenza istituendo, eventualmente, un reddito minimo di cittadinanza per gli over 55 che hanno perso il posto di lavoro e non possono accedere alla pensione. Così come anche l'idea di ricalcolare le pensioni alte con il metodo contributivo per una redistribuzione delle risorse verso il basso e l'unificazione dei trattamenti previdenziali, ci sembrano proposte sensate capaci di intercettare le esigenze degli architetti, ingeneri e più in generale dei liberi lavoratori".
Unificazione delle Casse previdenziali e degli Ordini professionali
Proprio per questo, il segretario Auletta ritiene che la presenza del Comitato delle Professioni Tecniche, come rappresentanti dei liberi professionisti, presso la sede dell'INPS "appare ancora più opportuna se si considera che fra le proposte elaborate dalla "Coalizione 27 Febbraio" c'è quella di unificare le casse previdenziali e gli ordini professionali. Quindi, superare l'attuale sistema costituito da casse differenziate".
Le proposte
Andrea Auletta ha terminato con alcune precise richieste. "Non c'è dubbio che quella di venerdì prossimo sarà una giornata dai contenuti "rivoluzionari" perché i liberi professionisti architetti e ingegneri, mostreranno con la loro partecipazione, di essere aperti all'idea di confluire in una cassa unica, a condizione che possano essere acquisiti, anche per le partite iva, sacrosanti diritti quali:
Ringrazio l'arch. Andrea Auletta e lascio come sempre a voi ogni commento.
Verrà, infatti, consegnata una lettera al presidente dell'INPS Tito Boeri con la richieste delle 18 associazioni che l'hanno firmata (ACTA, ADU - Associazione degli avvocati Difensori d'Ufficio, ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana, Archivisti in Movimento, Assoarching, Associazione delle guide turistiche, Camere del Lavoro Autonomo e Precario - CLAP, Comitato per l'Equita Fiscale, Comitato Professioni Tecniche - Ingegneri e Architetti, F.N.P.I. - Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Geomobilitati - Geometri, IVA sei Partita, Inarcassa Insostenibile, Intermittenti della Ricerca - Roma, MGA - Mobilitazione Generale degli Avvocati, Rete della Conoscenza, Sciopero Sociale - Roma, Stampa Romana).
Di seguito il testo della lettera.
Egregio Dott. Boeri,
siamo lavoratori, professionisti autonomi, atipici e ordinisti, parasubordinati, precari della ricerca, studenti, iscritti al programma "Garanzia giovani"; Le scriviamo perché venerdì 24 aprile saremo sotto il suo ufficio, con un'intenzione chiara: poterLa incontrare, presentarLe le nostre istanze.
In queste settimane abbiamo letto con attenzione le Sue dichiarazioni: una vera e propria proposta di riforma del sistema previdenziale, che presenterà al governo entro giugno. Abbiamo notato la Sua insistenza sull'estensione in senso universalistico delle protezioni sociali, così come l'indisponibilità di Palazzo Chigi a prestarLe ascolto. Ci è chiaro: Lei ha in mente un nuovo INPS capace, riprendiamo le Sue parole, di combinare previdenza e assistenza. Non sono casuali, dunque, i Suoi espliciti riferimenti ad un reddito minimo di cittadinanza per gli over 55 che perdono il posto di lavoro e non possono accedere alla pensione; all'idea di ricalcolare le pensioni alte con il metodo contributivo per una redistribuzione delle risorse verso il basso (così auspichiamo e abbiamo capito); all'unificazione dei trattamenti previdenziali. Al centro l'«operazione trasparenza», in netta controtendenza rispetto alle politiche del suo predecessore.
Tutto molto importante, indubbiamente; ma se la direzione è quella di estendere in senso universalistico le protezioni sociali, ancora insufficiente. Oltre agli "esodati" ? da tutelare a ogni costo intendiamoci ? c'è un mondo, il nostro, che in questo stato di cose non accederà mai ad una pensione dignitosa. Un mondo del lavoro che non dispone di ammortizzatori sociali, che è sottoposto a una pressione fiscale insostenibile, che non dispone di welfare né diritti.
Tanti, tantissimi, che giunti al bivio dell'insostenibilità hanno scelto di mutare la rabbia in proposizione; hanno sollevato il capo, cercato persone, confronti ed opinioni, in rete ed in tante assemblee pubbliche; assieme abbiamo definito una prima serie di istanze che in questa lettera Le riassumiamo e che il 24 mattina vorremmo, con Lei, approfondire in colloquio. Le nostre richieste riguardano:
- l'introduzione di correttivi solidaristici all'attuale sistema contributivo;
- lo sblocco immediato dei pagamenti della DIS-COLL;
- lo sblocco immediato per le indennità dei tirocinanti iscritti al programma "Garanzia giovani";
- la rivalutazione del montante contributivo, realisticamente conveniente, almeno parametrata al rendimento dei titoli di Stato o a benchmark assicurativi di mercato;
- una "pensione minima di cittadinanza" indipendente dal montante contributivo accumulato e superiore all'attuale assegno sociale;
- un'aliquota della Gestione Separata effettivamente sostenibile; non solo il blocco degli aumenti previsto dalla riforma Fornero, ma l'avvio di un piano di riduzione sui parametri europei;
- l'unificazione delle prestazioni previdenziali: basta con le ricongiunzioni onerose o con i versamenti di contributi a vuoto!
- l'avvio di un processo di unificazione delle casse previdenziali degli ordini professionali;
- l'estensione universale del welfare (malattia, maternità, ammortizzatori sociali) ed un reddito di base.
Riteniamo queste le premesse fondamentali per cambiare rotta e ripensare la previdenza e le protezioni sociali di un paese ? il nostro, lo ricordiamo ? affossato dalla crisi, dalla disoccupazione di massa, dall'impoverimento, dalla svalorizzazione del lavoro. Confidiamo nella Sua disponibilità a incontrarci, confermandoLe che la nostra mobilitazione non si fermerà fino a quando non otterremo risposte ? confidiamo, soprattutto, concrete".
In merito a questo nuovo incontro, ho chiesto ad Andrea Auletta quali sono le aspettative del Comitato delle Professioni Tecniche di cui è il segretario. "Si tratta del proseguimento di un cammino cominciato assieme alle altre associazioni ordinistiche e non ordinistiche - ha commentato Andrea Auletta - tutte quelle che hanno deciso di confluire all'interno della "Coalizione 27 Febbraio"".
"L'obiettivo che ci proponiamo per quel giorno - ha continuato il segretario del Comitato delle Professioni Tecniche - è molto chiaro: proporre un incontro che ci veda discutere con Boeri, il presidente dell'INPS sulle questioni previdenziali".
Si tratterà, dunque, di un incontro interlocutorio che dovrebbe portarne uno successivo in cui le professioni ordinistiche e non ordinistiche avranno la possibilità di confrontarsi con il Presidente dell'INPS Tito Boeri.
"L'incontro - ha affermato Andrea Auletta - sarà chiesto con una lettera contenete delle idee che riteniamo fondamentali per cambiare rotta e ripensare alla previdenza sociale come ad uno strumento di reale tutela dei liberi lavoratori. Le dichiarazioni di Boeri ci hanno suggerito l'idea concreta che un cambiamento dell'istituto di previdenza potrà esserci. Difatti ci sono apparse come una vera e propria proposta di riforma del sistema previdenziale, che, effettivamente, sarà presentata al governo entro giugno".
Proprio recentemente, infatti, il numero 1 dell'INPS aveva dichiarato all'ANSA di volere introdurre "un reddito minimo garantito per le persone tra i 55 e 65 anni", precisando che sarebbe felice se il Governo riuscisse a trovare le risorse per finanziare un reddito minimo garantito per tutta la popolazione.
Boeri ha, inoltre, fatto presente che la crisi economica è stata un vero e proprio banco di prova per i sistemi di protezione sociale del Paese. "Non è affatto vero che quando ci sono degli shock così pesanti la povertà inevitabilmente debba aumentare. Dalla povertà ci si può tutelare con strumenti di protezione sociale, come il reddito minimo". Purtroppo, lo stesso Boeri ha ricordato come l'Italia sia "l'unico paese in Europa a non avere questi strumenti. Anche la Grecia, seppure in via sperimentale si è dotata di uno strumento di questo tipo".
In riferimento alle dichiarazioni di Boeri, Auletta ha commentato "Abbiamo notato la sua insistenza sull'estensione in senso universalistico delle protezioni sociali, così come l'indisponibilità di Palazzo Chigi a prestargli ascolto nel merito. Ci pare di capire che Boeri abbia in mente un nuovo modello INPS capace di combinare previdenza e assistenza istituendo, eventualmente, un reddito minimo di cittadinanza per gli over 55 che hanno perso il posto di lavoro e non possono accedere alla pensione. Così come anche l'idea di ricalcolare le pensioni alte con il metodo contributivo per una redistribuzione delle risorse verso il basso e l'unificazione dei trattamenti previdenziali, ci sembrano proposte sensate capaci di intercettare le esigenze degli architetti, ingeneri e più in generale dei liberi lavoratori".
Unificazione delle Casse previdenziali e degli Ordini professionali
Proprio per questo, il segretario Auletta ritiene che la presenza del Comitato delle Professioni Tecniche, come rappresentanti dei liberi professionisti, presso la sede dell'INPS "appare ancora più opportuna se si considera che fra le proposte elaborate dalla "Coalizione 27 Febbraio" c'è quella di unificare le casse previdenziali e gli ordini professionali. Quindi, superare l'attuale sistema costituito da casse differenziate".
Le proposte
Andrea Auletta ha terminato con alcune precise richieste. "Non c'è dubbio che quella di venerdì prossimo sarà una giornata dai contenuti "rivoluzionari" perché i liberi professionisti architetti e ingegneri, mostreranno con la loro partecipazione, di essere aperti all'idea di confluire in una cassa unica, a condizione che possano essere acquisiti, anche per le partite iva, sacrosanti diritti quali:
- l'introduzione di correttivi solidaristici all'attuale sistema contributivo;
- la rivalutazione del montante contributivo, realisticamente conveniente, almeno parametrato al rendimento dei titoli di Stato o a benchmark assicurativi di mercato;
- una "pensione minima di cittadinanza" indipendente dal montante contributivo accumulato e superiore all'attuale assegno sociale;
- un'aliquota della Gestione Separata effettivamente sostenibile; non solo il blocco degli aumenti previsto dalla riforma Fornero, ma l'avvio di un piano di riduzione sui parametri europei;
- l'unificazione delle prestazioni previdenziali eliminando l'onerosità per le ricongiunzioni;
- l'estensione universale del welfare (malattia, maternità, ammortizzatori sociali) ed un reddito di base anche per i possessori di partita iva".
Ringrazio l'arch. Andrea Auletta e lascio come sempre a voi ogni commento.
A cura di Gianluca Oreto | - | Segui @lucaoreto | - | |
Foto: Valeria
Neri
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