Legge di Stabilità 2012: taglio alle risorse per le infrastrutture ed effetti sul Piano Cipe

Dall'analisi del Disegno di legge di stabilità per il 2012, approvato dal Consiglio dei Ministri del 14 ottobre 2011, emerge un ulteriore pesante calo delle ...

08/11/2011
Dall'analisi del Disegno di legge di stabilità per il 2012, approvato dal Consiglio dei Ministri del 14 ottobre 2011, emerge un ulteriore pesante calo delle risorse per nuove infrastrutture, pari al 13,6% in termini reali rispetto all'anno precedente.

Questa pesante riduzione delle risorse segue tre anni di tagli altrettanto significativi, (-10,4% nel 2009, -9,5% nel 2010 e -18,4% nel 2011). Complessivamente, nel quadriennio 2008-2011, le risorse per nuovi investimenti infrastrutturali subiscono una contrazione in termini reali del 43%.

Il risultato negativo per il 2012 è dovuto al recepimento delle misure di contenimento della spesa pubblica, previste nelle manovre d'estate (DL 98/2011 e DL 138/2011), che, come già avvenuto in passato, impongono alla spesa in conto capitale il sacrificio maggiore.

Il risultato per il 2012 dipende principalmente dal pesante taglio al Fondo aree sottoutilizzate (-9,5 miliardi di euro nel periodo 2012-2015), a causa del quale rischiano di essere de-finanziate molti interventi del Piano Cipe delle opere prioritarie del 26 giugno 2011, finanziate dal cosiddetto "Fondo Matteoli". Si tratta di interventi già finanziati che, in alcuni casi, hanno visto anche la firma di contratti con le imprese.

Nel documento disponibile in allegato si stima un taglio dei finanziamenti del Fondo Matteoli destinati al Piano Cipe di 5,5 miliardi di euro. In altre parole si prevede un dimezzamento del Programma infrastrutturale del 26 giugno 2009 che, si ricorda, prevede investimenti per 11,3 miliardi di euro.

A parziale compensazione di tale taglio si segnala il "Fondo infrastrutture stradali e ferroviarie", istituito dalla manovra di luglio, con una dotazione complessiva di 4,9 miliardi di euro dal 2012 al 2016 (930 milioni per il 2012 e 1.000 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2013 al 2016) e il rifinanziamento del FAS, per 2,8 miliardi di euro nell'anno 2015.

Si tratta di risorse aggiuntive che in parte potranno compensare i tagli al Piano Cipe che subirà comunque un ulteriore, e importante, slittamento dei tempi di realizzazione.

Fonte: ANCE
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