Legge di Stabilità, Architetti: bene detrazione IRAP per i professionisti, ora si pensi alle Società tra professionisti
"È importante che l'emendamento sul fisco che costituisce un apposito fondo che dovrà servire al tendenziale azzeramento dell'Irap comprenda, tra i beneficia...
"È importante che l'emendamento sul fisco che costituisce un
apposito fondo che dovrà servire al tendenziale azzeramento
dell'Irap comprenda, tra i beneficiari, anche i professionisti
oltre alle mini-imprese, ai commercianti e agli artigiani. Questa
misura dimostra, da un lato, la consapevolezza, da parte del
Parlamento, del fatto che la crisi stia fortemente pesando sulle
professioni che hanno bisogno, così come altri settori, di sgravi e
di incentivi, dall'altro, riconosce la loro fondamentale importanza
quali fattori per la ripresa e per lo sviluppo del Paese."
Questo il commento del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che, ancora una volta, si è soffermato sull'importanza del mondo professionale e su una corretta legiferazione che ne sostenga lo sviluppo.
"Per consentire ai professionisti italiani di poter ancora meglio contribuire alla ripresa è ora urgente - ha affermato il CNAPPC - che sia approvato al più presto anche il decreto ministeriale sulle Società tra Professionisti sull'attuazione del quale è sempre più incomprensibile il ritardo sin qui accumulato. Per quanto riguarda gli architetti italiani, le Società tra Professionisti rappresentano, infatti, una opportunità per riorganizzare gli studi in organismi interprofessionali, capaci di rispondere alle esigenze del mercato, consentendo di fornire prestazioni professionali sempre più complesse e integrate".
Il CNAPPC si è soffermato anche sul decreto che dovrà regolamentare le Società tra professionisti (STP), ma che tarda ad arrivare, sostenendo che risulta essere fondamentale superare alcune incongruenze quale quella dell' obbligo di iscrizione, per le società multidisciplinari a un solo Ordine professionale, quello relativo all'attività prevalente della società, che finirà, ad esempio, per creare problemi sull'individuazione della stessa attività prevalente e, conseguentemente, sugli aspetti che riguardano la disciplina e i versamenti contributivi.
"E' poi fondamentale - ha concluso il CNAPPC - introdurre una norma che renda possibile anche per i professionisti italiani l'istituzione di reti, così come avviene negli altri Paesi comunitari, per rendere sinergiche e più concorrenziali le strutture professionali".
Questo il commento del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che, ancora una volta, si è soffermato sull'importanza del mondo professionale e su una corretta legiferazione che ne sostenga lo sviluppo.
"Per consentire ai professionisti italiani di poter ancora meglio contribuire alla ripresa è ora urgente - ha affermato il CNAPPC - che sia approvato al più presto anche il decreto ministeriale sulle Società tra Professionisti sull'attuazione del quale è sempre più incomprensibile il ritardo sin qui accumulato. Per quanto riguarda gli architetti italiani, le Società tra Professionisti rappresentano, infatti, una opportunità per riorganizzare gli studi in organismi interprofessionali, capaci di rispondere alle esigenze del mercato, consentendo di fornire prestazioni professionali sempre più complesse e integrate".
Il CNAPPC si è soffermato anche sul decreto che dovrà regolamentare le Società tra professionisti (STP), ma che tarda ad arrivare, sostenendo che risulta essere fondamentale superare alcune incongruenze quale quella dell' obbligo di iscrizione, per le società multidisciplinari a un solo Ordine professionale, quello relativo all'attività prevalente della società, che finirà, ad esempio, per creare problemi sull'individuazione della stessa attività prevalente e, conseguentemente, sugli aspetti che riguardano la disciplina e i versamenti contributivi.
"E' poi fondamentale - ha concluso il CNAPPC - introdurre una norma che renda possibile anche per i professionisti italiani l'istituzione di reti, così come avviene negli altri Paesi comunitari, per rendere sinergiche e più concorrenziali le strutture professionali".
A cura di Ilenia
Cicirello
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