Libera Professione e Obbligo di POS: sanzioni e possibilità di ricatto

Sanzioni fino a 1.500 euro e sospensione dell'attività per i professionisti che non si saranno dotati di adeguati strumenti elettronici per il pagamento tram...

06/03/2015
Sanzioni fino a 1.500 euro e sospensione dell'attività per i professionisti che non si saranno dotati di adeguati strumenti elettronici per il pagamento tramite carte di debito. Lo prevede il disegno di legge n. 1747 recante "Disposizioni relative all'obbligo per i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di dotarsi di adeguati strumenti di pagamento elettronici per pagamenti superiori ai 30 euro" all'esame del Senato.

Il ddl n. 1747 d'iniziativa dei senatori Piero Aiello, Antonio Gentile, Giovanni Bilardi e Ulisse Di Giacomo prevede:
  • una sanzione amministrativa di 500 euro per i professionisti che non hanno provveduto a munirsi di adeguati strumenti per accettare pagamenti tramite carta di debito;
  • una sanzione amministrativa di 1.000 euro per i professionisti che entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento sanzionatorio non hanno provveduto a comunicare, all'ufficio che ha irrogato la sanzione, dell'avvenuto adeguamento con le modalità comunicate nella sanzione notificata o non si sono adeguate;
  • qualora i professionisti non abbiano ancora provveduto all'adeguamento entro altri 30 giorni dalla sanzione di 1.000 euro, è prevista la sospensione dell'attività professionale e commerciale sino al completo adeguamento alla normativa in materia.

L'articolo 1 del disegno di legge prevede al comma 2 che le sanzioni possano avere luogo:
  • a seguito di segnalazione da parte del cliente a cui sia stata negata la possibilità di pagare tramite carta di debito, che dovrà segnalare la violazione di legge alla Guardia di finanza;
  • a seguito di controlli diretti della Guardia di Finanza senza necessità di preventive segnalazioni.

Considerata la già reale difficoltà (che solo chi è del settore conosce) nel farsi riconoscere e pagare la propria parcella e nonostante la possibilità di redigere un contratto che preveda altre forme di pagamento, i professionisti che decideranno di non installare il POS potranno incorrere non solo nelle sanzioni della Guardia di Finanza ma anche nei ricatti dei clienti che pur di non pagare o avere ridotto ulteriormente il dovuto avranno la possibilità di attaccarsi a un nuovo pretesto.

I liberi professionisti, gli autonomi e le partite IVA in generale vivono già una particolare congiuntura economica, mi chiedo: è davvero necessario prevedere un ulteriore onere che appesantisce inutilmente il bilancio, non da alcun vantaggio al cliente finale o al professionista stesso e non risolve il problema del nero?
Lascio come sempre a voi l'ultima parola.

A cura di Gianluca Oreto -
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