Linea guida per la certificazione di idoneità tecnica dei tiranti di ancoraggio per uso geotecnico di tipo attivo
Il Presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, a seguito del parere favorevole reso con il voto n.62 dalla Prima Sezione del Consiglio Superiore ...
Il Presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, a
seguito del parere favorevole reso con il voto n.62 dalla Prima
Sezione del Consiglio Superiore nell'adunanza del 15.11.2011, ha
approvato, con decreto n. 12391 del 22 dicembre 2011, il testo
della "Linea Guida per il rilascio della certificazione di
idoneità tecnica all'impiego di tiranti per uso geotecnico di tipo
attivo".
Le premesse della Linea Guida hanno ricordato che il DM 14/01/2008 (Norme tecniche per le costruzioni, NTC 2008) al capitolo 11.5.2 dispongono che "per quanto riguarda i tiranti permanenti e provvisori di ancoraggio per uso geotecnico, tutti i materiali e componenti utilizzati devono essere conformi alle prescrizioni contenute nelle presenti norme, per quanto applicabili".
La Linea Guida descrive la procedura per il rilascio, da parte del Servizio Tecnico Centrale, del certificato di idoneità tecnica all'impiego di tiranti di ancoraggio per uso geotecnico ai sensi delle predette NTC 2008. Tale strumento ha l'obiettivo di fornire le procedure per la qualificazione degli elementi costituenti il singolo tirante per uso geotecnico; non vengono, pertanto, fornite indicazioni per gli aspetti geotecnici del sistema di ancoraggio, che dovrà essere valutato caso per caso.
La Linea guida si riferisce ai tiranti in trefolo o in barra di acciaio, composti da testa di ancoraggio, dal tratto di armatura libera e dal tratto di fondazione, nei quali al termine del collegamento è indotta una forza di tesatura (tiranti attivi). Non sono quindi contemplati i sistemi alternativi di ancoraggio, come pali a trazione, ancoraggi a vite, ancoraggi meccanici, chiodature, ancoraggi ad espansione e, in generale, tutti gli ancoraggi passivi.
Sono riportate le principali definizioni, stabilite le caratteristiche dei componenti e dei materiali che costituiscono i tiranti, nonché indicata la documentazione che il produttore di tiranti deve presentare al Servizio ai fini del rilascio del predetto certificato di idoneità tecnica all'impiego. È altresì illustrato l'iter istruttorio delle istanze che pervengono al Servizio.
Le premesse della Linea Guida hanno ricordato che il DM 14/01/2008 (Norme tecniche per le costruzioni, NTC 2008) al capitolo 11.5.2 dispongono che "per quanto riguarda i tiranti permanenti e provvisori di ancoraggio per uso geotecnico, tutti i materiali e componenti utilizzati devono essere conformi alle prescrizioni contenute nelle presenti norme, per quanto applicabili".
La Linea Guida descrive la procedura per il rilascio, da parte del Servizio Tecnico Centrale, del certificato di idoneità tecnica all'impiego di tiranti di ancoraggio per uso geotecnico ai sensi delle predette NTC 2008. Tale strumento ha l'obiettivo di fornire le procedure per la qualificazione degli elementi costituenti il singolo tirante per uso geotecnico; non vengono, pertanto, fornite indicazioni per gli aspetti geotecnici del sistema di ancoraggio, che dovrà essere valutato caso per caso.
La Linea guida si riferisce ai tiranti in trefolo o in barra di acciaio, composti da testa di ancoraggio, dal tratto di armatura libera e dal tratto di fondazione, nei quali al termine del collegamento è indotta una forza di tesatura (tiranti attivi). Non sono quindi contemplati i sistemi alternativi di ancoraggio, come pali a trazione, ancoraggi a vite, ancoraggi meccanici, chiodature, ancoraggi ad espansione e, in generale, tutti gli ancoraggi passivi.
Sono riportate le principali definizioni, stabilite le caratteristiche dei componenti e dei materiali che costituiscono i tiranti, nonché indicata la documentazione che il produttore di tiranti deve presentare al Servizio ai fini del rilascio del predetto certificato di idoneità tecnica all'impiego. È altresì illustrato l'iter istruttorio delle istanze che pervengono al Servizio.
A cura di Gabriele
Bivona
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