Luce e Gas: quando l'utente va in bolletta

Costo delle bollette: è giunta l'ora di fare luce. Si potrebbe sintetizzare così l'attuale situazione del libero mercato dell'energia, dove gli utenti, neg...

20/05/2014
Costo delle bollette: è giunta l'ora di fare luce. Si potrebbe sintetizzare così l'attuale situazione del libero mercato dell'energia, dove gli utenti, negli ultimi dieci anni, hanno dovuto districarsi in quella che, citando Dante, potremmo definire come una "selva oscura" di operatori e tariffe. Facendone naturalmente le spese e, inutile a dirsi, sempre più salate.

C'è da chiedersi infatti se il "coraggio" di abbandonare mamma Enel in favore di un concorrenzialismo che avrebbe dovuto - almeno in teoria - se non abbattere quanto meno portare a una riduzione delle tariffe, sia mai stato premiato. A conti fatti, però, per chi ha un consumo inferiore a 4.500 kWh/anno, la scelta si è rivelata decisamente poco vantaggiosa. Un esempio su tutti: nonostante all'inizio dell'anno il costo dell'energia sia sceso di un bel 16%, quello delle bollette ha invece continuato a salire.

Un paradosso dovuto a tante "infernali" motivazioni, per continuare con la metafora dantesca: nel girone di chi accende la luce in casa o cucina, o manda avanti un'impresa, c'è un esercito di attori pronti a spartirsi la torta prima che l'energia arrivi a destinazione, dai produttori ai distributori fino alle società di vendita; per non parlare poi del potere di mercato che Enel continua a mantenere, grazie a quote rilevanti per quanto riguarda la distribuzione e al 30% della produzione di energia; ciliegina sulla torta, i cosiddetti "oneri di sistema", costi che lo Stato individua come necessari da sostenere, come ad esempio la ricerca di nuove fonti di energia o di nuovi giacimenti. Si tratta di costi applicati sia nei contratti di mercato libero che in quelli di maggior tutela, e di cui spesso i clienti non sono nemmeno a conoscenza.

C'è chi sostiene che sia la presenza del mercato tutelato dall'AEEG - che prevede l'applicazione obbligatoria della tariffa bioraria per chi non aderisce al mercato libero - a falsare il naturale meccanismo concorrenziale. Di fatto, e in ogni caso, quelle che clienti privati e aziende si vedono recapitare sono bollette indecifrabili, spesso basate su "consumi presunti", insieme alla mancanza di trasparenza nelle clausole contrattuali e nei servizi offerti.

Rimane dunque da chiedersi se non sia giunto il momento di regolamentare in modo chiaro un settore "selvaggio" dove spesso, nonostante la presenza di un'Autorità indipendente di tutela e controllo, gli operatori riescono a fare il bello e il cattivo tempo, e di dare vita ad un mercato sì libero, ma non per questo privo di garanzie per gli utenti.

A cura di Fernanda Anania
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