Manovra bis: Architetti assolutamente contrari a ipotesi condono
Il Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori esprime la propria preoccupazione per il fatto che il Parlamento abbia approvato ...
Il Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori, Paesaggisti e
Conservatori esprime la propria preoccupazione per il fatto che il
Parlamento abbia approvato e che il sottosegretario Giorgetti, a
nome del Governo, abbia accettato ufficialmente un ordine del
giorno volto a realizzare un condono edilizio per tutti gli abusi
realizzati fino al 31 dicembre dell'anno scorso per una volumetria
non superiore al 25/% dell'esistente anche se non aderente alla
costruzioni originaria.
Per gli architetti italiani è estremamente grave che la necessità di recuperare risorse economiche per fare fronte alla grave crisi economica e finanziaria induca l'Esecutivo ad intraprendere la pericolosa strada del condono che premia abusivismo, malaffare e criminalità.
Non si comprende perché, quasi ad ogni provvedimento finanziario, venga rispolverato questo nefasto provvedimento che ha, tra le altre conseguenze, quella di contribuire alla devastazione del paesaggio nazionale colpendo, così, una delle ricchezze italiane che più dovrebbe essere valorizzata.
Gli architetti italiani esprimono quindi la loro contrarietà nei confronti di tale ipotesi, auspicando che le forze politiche di maggioranza e di opposizione condividano delle misure di rilancio dell'economia che, invece, partano proprio dalla valorizzazione dell'immenso patrimonio culturale, edilizio e territoriale del nostro paese.
A cura dell'Ufficio Stampa CNAPPC
Per gli architetti italiani è estremamente grave che la necessità di recuperare risorse economiche per fare fronte alla grave crisi economica e finanziaria induca l'Esecutivo ad intraprendere la pericolosa strada del condono che premia abusivismo, malaffare e criminalità.
Non si comprende perché, quasi ad ogni provvedimento finanziario, venga rispolverato questo nefasto provvedimento che ha, tra le altre conseguenze, quella di contribuire alla devastazione del paesaggio nazionale colpendo, così, una delle ricchezze italiane che più dovrebbe essere valorizzata.
Gli architetti italiani esprimono quindi la loro contrarietà nei confronti di tale ipotesi, auspicando che le forze politiche di maggioranza e di opposizione condividano delle misure di rilancio dell'economia che, invece, partano proprio dalla valorizzazione dell'immenso patrimonio culturale, edilizio e territoriale del nostro paese.
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