Milleproroghe, tolti i fondi alle periferie italiane
Tutto rinviato per la seconda tranche di fondi del Piano delle Periferie. Come già si sapeva da qualche settimana, il Governo ha deciso di andare diritto per...
Tutto rinviato per la seconda tranche di fondi del Piano delle Periferie. Come già si sapeva da qualche settimana, il Governo ha deciso di andare diritto per la sua strada è differire al 2020 l'efficacia delle convenzioni concluse sulla base di quanto disposto ai sensi del DPCM 29 maggio 2017, nonché della delibera del CIPE n. 2 del 3 marzo 2017, adottata ai sensi dell’articolo 1, comma 141, della legge n. 232/2016.
Con la pubblicazione in Gazzetta della legge n. 108/2018 di conversione del Decreto Legge n. 91/2018 (c.d. Decreto Milleproroghe) si è, infatti, avverato quanto l'Associazione Comuni Italiani (Anci) ha provato a scongiurare fino alla fine. Con l'art. 13, comma 02 del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91 nel testo coordinato con la legge di conversione, viene disposto il differimento al 2020 delle Convenzioni sottoscritte per la riqualificazione delle periferie con la conseguenza che le amministrazioni competenti dovranno provvedere, ferma rimanendo la dotazione complessiva loro assegnata, a rimodulare i relativi impegni di spesa e i connessi pagamenti a valere sul Fondo sviluppo e coesione.
Ricordiamo che la prima ripartizione del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese è avvenuta con il DPCM 29 maggio 2017, che ha destinato alla finalità relativa alla riqualificazione urbana e alla sicurezza delle periferie, complessivamente 800 milioni di euro per il triennio 2017-2019 (270 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018 e 260 milioni di euro per l'anno 2019), in relazione alla necessità ed urgenza di assicurare il finanziamento dei progetti compresi nel Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie e delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, istituito dai commi da 974 a 978, dell'art. 1 della legge di stabilità per il 2016 (legge n. 108/2018).
Con riferimento specifico al programma di riqualificazione delle periferie, la stessa legge 11 dicembre 2016, n. 232 ha previsto, al successivo comma 141 (dell’articolo 1) che - in aggiunta alle risorse già stanziate sull'apposito capitolo di spesa e di quelle assegnate in sede di riparto del Fondo di cui al comma 140 - con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) vengano destinati ulteriori finanziamenti, a valere sulle risorse disponibili del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) per il periodo di programmazione 2014-2020, al fine di garantire il completo finanziamento dei progetti selezionati nell'ambito del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, di cui all'articolo 1, commi da 974 a 978, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.
Dopo l'assegnazione delle prime risorse previste dalle prime 24 convenzioni sottoscritte tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Anci del marzo 2017, l'assegnazione della successiva tranche (che avrebbe finanziato ulteriori 96 progetti di riqualificazione) di risorse per le due convenzioni sottoscritte tra novembre e dicembre 2017 è stata rinviata al 2020.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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