NUOVA MAPPA
Dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia arriva la nuova mappa del territorio nazionale che dividerà l’Italia in 12 fasce di pericolosità sismica....
Dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia arriva la nuova
mappa del territorio nazionale che dividerà l’Italia in 12 fasce di
pericolosità sismica. Le regioni, le provincie e i comuni saranno
differenziati secondo gradi di accellerazione sismica.
Una nuova suddivisione che non sostituisce le vecchie zone già divise in "categorie".
La mappa è allegata all’ordinanza 3159 del 28 aprile 2006 in "Criteri generali per l’individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle medesime zone" (Gazzetta Ufficiale n.108, dell’11 maggio 2006).
Pur rimanendo quattro le zone sismiche che classificano i Comuni italiani , fanno ingresso 12 nuove fasce che classificheranno il territorio nazionale in sottozone, affinandole e particolareggiandole rispetto alla precedente nomenclatura. Ina base al proprio "grado di pericolosità" ogni Regione potrà stendere proprie mappe per i propri comuni tenendo conto delle caratteristiche di ogni singola zona senza tuttavia sconvolgere quella Nazionale.
I commenti sono stati ovunque positivi.
"Dividere l’Italia in 12 intervalli di accelerazione - è il commento dell’Associazione tecnologi per l’edilizia - migliorerà le mappe comunali classificando o declassificando zona in alcuni casi molto forti e in altri casi troppo lievi." "Spetta a Siracusa il palma res di città più classificata con sette sottozone. Con la più pericolosa (zona 1) a Nord e via via scendendo fino alla zona tre a poca distanza."
"Ciò significa - fanno rilevare dall’istituto di geofisica e vulcanologia - che ci saranno confini in cui sarà difficile potere stabilire una stessa piazza a che zona appartenga".
Ravenna è classificata zona tre, tutto il Veneto è attraversato da quattro fasce, la città di Pistoia in quattro, Matera passerebbe dalla fascia tre meno pericolosa alla due somigliandola a Melfi nel Belice, Milano prima priva, adesso passa a classe due e tre a basso rischio.
"Tutti i progetti a Milano, dall’entrata in vigore della 3274 - dicono al settore edilizio del Comune di Milano - dovranno adesso essere accompagnati da calcoli in cemento armato come qualunque altra città dichiarata a zona sismica".
Tutto il territorio italiano, dunque, è ormai riconosciuto a rischio sismico.
Una nuova suddivisione che non sostituisce le vecchie zone già divise in "categorie".
La mappa è allegata all’ordinanza 3159 del 28 aprile 2006 in "Criteri generali per l’individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l’aggiornamento degli elenchi delle medesime zone" (Gazzetta Ufficiale n.108, dell’11 maggio 2006).
Pur rimanendo quattro le zone sismiche che classificano i Comuni italiani , fanno ingresso 12 nuove fasce che classificheranno il territorio nazionale in sottozone, affinandole e particolareggiandole rispetto alla precedente nomenclatura. Ina base al proprio "grado di pericolosità" ogni Regione potrà stendere proprie mappe per i propri comuni tenendo conto delle caratteristiche di ogni singola zona senza tuttavia sconvolgere quella Nazionale.
I commenti sono stati ovunque positivi.
"Dividere l’Italia in 12 intervalli di accelerazione - è il commento dell’Associazione tecnologi per l’edilizia - migliorerà le mappe comunali classificando o declassificando zona in alcuni casi molto forti e in altri casi troppo lievi." "Spetta a Siracusa il palma res di città più classificata con sette sottozone. Con la più pericolosa (zona 1) a Nord e via via scendendo fino alla zona tre a poca distanza."
"Ciò significa - fanno rilevare dall’istituto di geofisica e vulcanologia - che ci saranno confini in cui sarà difficile potere stabilire una stessa piazza a che zona appartenga".
Ravenna è classificata zona tre, tutto il Veneto è attraversato da quattro fasce, la città di Pistoia in quattro, Matera passerebbe dalla fascia tre meno pericolosa alla due somigliandola a Melfi nel Belice, Milano prima priva, adesso passa a classe due e tre a basso rischio.
"Tutti i progetti a Milano, dall’entrata in vigore della 3274 - dicono al settore edilizio del Comune di Milano - dovranno adesso essere accompagnati da calcoli in cemento armato come qualunque altra città dichiarata a zona sismica".
Tutto il territorio italiano, dunque, è ormai riconosciuto a rischio sismico.
a cura di Salvo Sbacchis
© Riproduzione riservata
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