OICE: il Governo non può penalizzare le società che operano all'estero
Con una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Patrizia Lotti, Presidente dell'OICE, l'Associazione delle società di ingegneria aderente a...
Con una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri,
Patrizia Lotti, Presidente dell'OICE, l'Associazione delle
società di ingegneria aderente a Confindustria, ha chiesto che con
la legge di stabilità si rimuovano gli ostacoli che gravano sulle
società che operano all'estero: "Per il nostro settore è
fondamentale eliminare il contributo del 4% Inarcassa sul fatturato
delle società che vanno all'estero - ha detto Patrizia
Lotti - e per questo ho chiesto al Presidente Letta, che ha
messo al centro dell'Agenda del Governo il tema
dell'internazionalizzazione, di risolvere un problema che,
determinatosi indirettamente con la legge di stabilità per il 2013,
abbiamo provato in sede parlamentare a superare con l'appoggio
della sua maggioranza ma - ad oggi - è ancora bloccato per il veto
del MEF. Prima dei problemi di copertura finanziaria, la norma
introdotta con la legge di stabilità del 2013 è infatti illegittima
per violazione del principio di territorialità e di parità di
trattamento".
Per l'OICE occorre fare presto: "Se con la legge di stabilità - ha affermato Patrizia Lotti - non si chiarirà la questione, come peraltro sollecita anche il Ministero del Lavoro, le nostre società continueranno a scontare un extracosto del 4% sulle loro fatture, con un gap incolmabile rispetto ai competitors stranieri. Se questa è la politica dell'internazionalizzazione c'è da essere preoccupati; inoltre così facendo si vanificano anche gli eventuali interventi sul cuneo fiscale".
Ma l'appello del Presidente dell'OICE non si ferma ai problemi del mercato internazionale: "Ho anche segnalato al Presidente Letta l'urgenza di tutelare e rilanciare il settore della progettazione che, nel comparto delle costruzioni, è il primo e decisivo anello della filiera. Siamo in profondissima crisi: nei primi sei mesi del 2013 si sono cancellate dalla banca dati dell'Avcp il 10% delle società di ingegneria; in quattro anni la domanda pubblica è calata del 27%; le previsioni anche per le acquisizioni all'estero sono in calo del 10%. Ho quindi chiesto al Governo di intervenire innanzitutto rimuovendo i balzelli introdotti di recente, come l'obbligo di rimborsare alle stazioni appaltanti le spese di pubblicità dei bandi di gara".
Infine l'OICE chiede più efficienza nella spesa pubblica e centralità del progetto: "E' poi necessario ricollocare e rendere più efficiente la spesa pubblica attuando le norme che impongono studi di fattibilità per indirizzare efficientemente le risorse; bisogna al più presto chiudere le inefficienti società in house a livello locale, procedere con una maggiore terziarizzazione dell'attività progettuale, spostando l'incentivo ai tecnici della P.A. sulle attività di programmazione e limitare l'appalto integrato rilanciando la centralità del progetto".
A cura Ufficio Stampa OICE
Per l'OICE occorre fare presto: "Se con la legge di stabilità - ha affermato Patrizia Lotti - non si chiarirà la questione, come peraltro sollecita anche il Ministero del Lavoro, le nostre società continueranno a scontare un extracosto del 4% sulle loro fatture, con un gap incolmabile rispetto ai competitors stranieri. Se questa è la politica dell'internazionalizzazione c'è da essere preoccupati; inoltre così facendo si vanificano anche gli eventuali interventi sul cuneo fiscale".
Ma l'appello del Presidente dell'OICE non si ferma ai problemi del mercato internazionale: "Ho anche segnalato al Presidente Letta l'urgenza di tutelare e rilanciare il settore della progettazione che, nel comparto delle costruzioni, è il primo e decisivo anello della filiera. Siamo in profondissima crisi: nei primi sei mesi del 2013 si sono cancellate dalla banca dati dell'Avcp il 10% delle società di ingegneria; in quattro anni la domanda pubblica è calata del 27%; le previsioni anche per le acquisizioni all'estero sono in calo del 10%. Ho quindi chiesto al Governo di intervenire innanzitutto rimuovendo i balzelli introdotti di recente, come l'obbligo di rimborsare alle stazioni appaltanti le spese di pubblicità dei bandi di gara".
Infine l'OICE chiede più efficienza nella spesa pubblica e centralità del progetto: "E' poi necessario ricollocare e rendere più efficiente la spesa pubblica attuando le norme che impongono studi di fattibilità per indirizzare efficientemente le risorse; bisogna al più presto chiudere le inefficienti società in house a livello locale, procedere con una maggiore terziarizzazione dell'attività progettuale, spostando l'incentivo ai tecnici della P.A. sulle attività di programmazione e limitare l'appalto integrato rilanciando la centralità del progetto".
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