Osservatorio Ance: Per le costruzioni nessuna ripresa con investimenti ai livelli del 1967
E’ stato presentato ieri a Roma dal Presidente Paolo Buzzetti alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi il nuovo Osservat...
E’ stato presentato ieri a Roma dal Presidente Paolo
Buzzetti alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti Maurizio Lupi il nuovo Osservatorio
Congiunturale dell’Ance che conferma il trend degli ultimi 20
anni, che ha visto un costante aumento della spesa corrente (+34%),
a fronte di una netta riduzione delle spese in conto capitale
(-47,5%). Addirittura le risorse per nuove infrastrutture, parte
rilevante delle spese in conto capitale, hanno subito una
contrazione del 66%.
Ma i dati negativi non si fermano e a quasi 800.000 posti di lavoro persi, 14.200 imprese edili fallite dal 2007 e un calo degli investimenti di 58 miliardi in 7 anni si affianca il problema delle esigue risorse stanziate che non vengono spese. Sono fermi: 3,8 miliardi per la riqualificazione delle scuole, 1,6 miliardi contro il rischio idrogeologico, 1/2 miliardi tra opere bloccate e incompiute.
Con il crollo dell’intero settore siamo tornati al 1967 con
Nel focus casa è, poi, evidenziato che le tasse sulle abitazioni sono aumentate del 200% negli ultimi 3 anni.
"Siamo all'anno zero” – ha dichiarato il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti – “da qui o si riparte o rischiamo di non riuscire a risollevarci più. Se non si attivano subito le risorse, escludendo dal Patto di Stabilità interno gli investimenti, nel 2015 ci sarà un ulteriore calo 2,4%”.
La crisi del mercato delle nuove abitazioni è, poi, certificata dal fatto che nel 2013 i permessi di costruire (nuove abitazioni e ampliamenti) sono stati solo 58.000: uno dei livelli più bassi mai raggiunti, pari a quello del 1936. Gli investimenti in nuova edilizia residenziale sono diminuiti del 9,2% solo nel 2014. Dall’inizio della crisi c’è stato un vero crollo: - 58,1%.
Viene, però osservato come, nei primi tre mesi di quest’anno le compravendite residenziali sono aumentate del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Una performance particolarmente positiva è stata registrata nei comuni capoluogo: +8,8% rispetto al primo trimestre 2013, mentre nei comuni non capoluogo la crescita è pari all’1,7%.
L’indice Istat dei prezzi delle abitazioni evidenzia, tra il primo trimestre 2010 e il primo trimestre 2014, una diminuzione del 9,9%. Risultato che deriva dall’aumento dell’1,7% dell’indice dei prezzi delle nuove abitazioni e dalla flessione del 14,7% delle abitazioni esistenti.
L’unico comparto che continua a reggere è quello degli interventi per la riqualificazione del patrimonio abitativo, con un +20% in sette anni, raggiunto grazie agli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni e sul risparmio energetico. Il potenziamento delle agevolazioni ha determinato un giro di affari di 22,9 miliardi nel 2013 e di 8,2 miliardi nel primo quadrimestre 2014.
È la dimostrazione che invertire la rotta si può, ma servono interventi che vadano nella giusta direzione. Come il decreto “Sblocca Italia”, che secondo l’Ance potrebbe mobilitare subito almeno 5 miliardi tra le risorse stanziate e non ancora utilizzate. “Venerdì vedrò il ministro Padoan” , ha spiegato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ai costruttori, precisando che si farà il punto sul decreto che dovrebbe sbloccare i cantieri.
Ma i dati negativi non si fermano e a quasi 800.000 posti di lavoro persi, 14.200 imprese edili fallite dal 2007 e un calo degli investimenti di 58 miliardi in 7 anni si affianca il problema delle esigue risorse stanziate che non vengono spese. Sono fermi: 3,8 miliardi per la riqualificazione delle scuole, 1,6 miliardi contro il rischio idrogeologico, 1/2 miliardi tra opere bloccate e incompiute.
Con il crollo dell’intero settore siamo tornati al 1967 con
- - 58,1% nuova edilizia abitativa
- - 36,3% edilizia non residenziale privata
- - 48% opere pubbliche
Nel focus casa è, poi, evidenziato che le tasse sulle abitazioni sono aumentate del 200% negli ultimi 3 anni.
"Siamo all'anno zero” – ha dichiarato il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti – “da qui o si riparte o rischiamo di non riuscire a risollevarci più. Se non si attivano subito le risorse, escludendo dal Patto di Stabilità interno gli investimenti, nel 2015 ci sarà un ulteriore calo 2,4%”.
La crisi del mercato delle nuove abitazioni è, poi, certificata dal fatto che nel 2013 i permessi di costruire (nuove abitazioni e ampliamenti) sono stati solo 58.000: uno dei livelli più bassi mai raggiunti, pari a quello del 1936. Gli investimenti in nuova edilizia residenziale sono diminuiti del 9,2% solo nel 2014. Dall’inizio della crisi c’è stato un vero crollo: - 58,1%.
Viene, però osservato come, nei primi tre mesi di quest’anno le compravendite residenziali sono aumentate del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Una performance particolarmente positiva è stata registrata nei comuni capoluogo: +8,8% rispetto al primo trimestre 2013, mentre nei comuni non capoluogo la crescita è pari all’1,7%.
L’indice Istat dei prezzi delle abitazioni evidenzia, tra il primo trimestre 2010 e il primo trimestre 2014, una diminuzione del 9,9%. Risultato che deriva dall’aumento dell’1,7% dell’indice dei prezzi delle nuove abitazioni e dalla flessione del 14,7% delle abitazioni esistenti.
L’unico comparto che continua a reggere è quello degli interventi per la riqualificazione del patrimonio abitativo, con un +20% in sette anni, raggiunto grazie agli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni e sul risparmio energetico. Il potenziamento delle agevolazioni ha determinato un giro di affari di 22,9 miliardi nel 2013 e di 8,2 miliardi nel primo quadrimestre 2014.
È la dimostrazione che invertire la rotta si può, ma servono interventi che vadano nella giusta direzione. Come il decreto “Sblocca Italia”, che secondo l’Ance potrebbe mobilitare subito almeno 5 miliardi tra le risorse stanziate e non ancora utilizzate. “Venerdì vedrò il ministro Padoan” , ha spiegato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ai costruttori, precisando che si farà il punto sul decreto che dovrebbe sbloccare i cantieri.
A cura di Gabriele
Bivona
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