Osservatorio Oice-Informatel: Di nuovo negativo in ottobre il mercato dei bandi per soli servizi.
Dopo la piccola ripresa estiva, torna in campo negativo l'andamento del mercato nel mese di ottobre: -11,7% in valore su ottobre 2010, che porta all'8,5% la ...
Dopo la piccola ripresa estiva, torna in campo negativo l'andamento
del mercato nel mese di ottobre: -11,7% in valore su ottobre 2010,
che porta all'8,5% la perdita in valore dei primi dieci mesi del
2011 sull'analogo periodo del 2010. Questo, in estrema sintesi, è
quanto emerge dall'aggiornamento al 31 ottobre dell'osservatorio
OICE-Informatel sul mercato pubblico dei servizi di ingegneria e
architettura.
Le gare rilevate nel mese di ottobre sono state 266 (di cui 24 sopra soglia), per un importo complessivo di 28,4 milioni di euro (18,9 sopra soglia). Rispetto ad ottobre 2010 il numero dei bandi scende del 14,2% (-7,7% sopra soglia e -14,8% sotto soglia) e il loro valore, come detto, cala dell'11,7% (-11,7% sopra soglia e -11,4% sotto soglia).
Nei primi dieci mesi del 2011 sono state indette complessivamente 3.247 gare (di cui 363 sopra soglia), per un valore complessivo di 475,8 milioni di euro (358,3 sopra soglia). Il confronto con lo stesso periodo del 2010 è negativo: mentre il numero delle gare sale del 3,0%, il loro valore scende dell’8,5%.
Continuano ad essere eccessivi i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti ad ottobre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta, per le gare indette nel 2010, è al 41,4% (era al 41,5% alla fine del mese di settembre). Le prime informazioni sulle principali gare indette nel 2011 e già aggiudicate ci danno un ribasso medio del 40,8%.
"L'autunno ha spazzato via i timidi segnali positivi dell'estate - ha detto il presidente dell'OICE Gabriele Giacobazzi - Viene da chiedersi se, con il valore di soli 475 milioni messo in gara in dieci mesi, si possa ancora parlare di un mercato dei servizi di ingegneria. E ancora di più c'è da chiedersi quale mercato potrà esserci in futuro se anche il legislatore si ingegna a fare sparire quel minimo di concorrenza e trasparenza che, con tanta fatica, dal 1994 ad oggi, era stata conquistata e strappata alle paludi dell'intuitus personae. La sciagurata norma contenuta nella legge statuto delle imprese approvata qualche giorno fa, che porta a 193.000 euro la soglia dei 100.000 euro fino alla quale è possibile scegliere con procedura negoziata i progettisti, rappresenta un pesante vulnus per il nostro mercato che avrà conseguenze devastanti anche per le gare di rilievo comunitario che ci attendiamo, nei prossimi mesi, caleranno drasticamente. Non sono certamente queste le misure, volute prevalentemente dalla Lega nord - ha continuato il presidente OICE - che possono agevolare la presenza sul mercato delle piccole e medie imprese, tutt'altro. Si vedrà che alla lunga saranno proprio le P.M.I. che sono oggi sul mercato, sì con fatica, ma in piena trasparenza, ad essere le più danneggiate da questa pessima novella. Su questo punto auspichiamo che il Governo possa dare un immediato segnale di cambiamento di rotta. Così come con le prossime misure per la crescita ci attendiamo che possa essere affrontato con serietà e determinazione il problema dei ritardati pagamenti, agendo sia sul rapido recepimento delle direttive europee, sia agevolando anche la certificazione dei crediti che gli operatori economici hanno da tempo con le Amministrazioni. Si deve avere il coraggio di investire risorse per evitare alle imprese il tracollo per mancanza di liquidità: è inammissibile che chi ha lavorato, in un mercato difficile con sconti molto forti, ma con una qualità sempre crescente, debba essere penalizzato e rischiare di chiudere la propria attività. E' tempo di rilanciare il settore - ha concluso Gabriele Giacobazzi - e bisogna partire dal tema dei pagamenti, per poi pensare alle risorse, all'incentivazione del PPP e delle iniziative di trasformazione urbana che possono vedere le organizzazioni di ingegneria e architettura svolgere un ruolo di primissimo piano."
Tornando ai dati dell'osservatorio l'analisi dei dati per tipologia di stazione appaltante mostra, nei dieci mesi 2011 rispetto all'analogo periodo del 2010, in campo positivo le Province, 304 gare per 67,4 milioni (+29,4% in numero e +166,8% in valore), i Consorzi, le comunità montane e altro, 165 gare per 14,8 milioni (+43,5% in numero e +120,4% in valore), gli Istituti per l'edilizia residenziale pubblica, 46 gare per soli 3,0 milioni (+119,0% in numero e +44,8% in valore). In campo positivo nel numero ma negativo nel valore: le Amministrazioni regionali, 194 gare per 45,6 milioni (+139,5% in numero e -25,5% in valore), le Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, 175 gare per 59,8 milioni (+90,2% in numero e -9,4% in valore), le Università e gli enti di ricerca, 71 gare per 20,4 milioni (+77,5% in numero e -63,0% in valore). Sono in campo negativo sia nel numero che nel valore: le Amministrazioni comunali, 1.901 gare per 100,0 milioni (-11,7% in numero e -10,6% in valore), le Concessionarie e i Privati convenzionati, 311 gare per 154,5 milioni (-4,6% in numero e -15,5% in valore), le Aziende sanitarie e ospedaliere, 80 gare per 10,3 milioni (-11,1% in numero e -31,5% in valore).
La posizione dell'Italia rispetto agli altri paesi europei si rileva dal numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria, che è passato dalle 327 dei primi dieci mesi del 2010 alle 363 del 2011, +11,0%. Nell'insieme dei Paesi dell'Unione Europea la domanda di servizi di ingegneria e architettura presenta, nello stesso periodo, una crescita maggiore di quella italiana, +15,1%. Sempre molto modesta, al 2,8%, la quota del nostro Paese sul numero totale delle gare pubblicate, risultando di gran lunga inferiore rispetto a quella di Paesi di paragonabile rilevanza economica: Francia 43,0%, Germania 11,8%, Polonia 6,4%, Spagna 4,5%, Gran Bretagna 4,0%.
Sempre negativo l'andamento delle gare miste, cioè per progettazione e costruzione insieme. Nei primi dieci mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, il valore messo in gara scende del 17,5%.
Fonte: www.oice.it
Le gare rilevate nel mese di ottobre sono state 266 (di cui 24 sopra soglia), per un importo complessivo di 28,4 milioni di euro (18,9 sopra soglia). Rispetto ad ottobre 2010 il numero dei bandi scende del 14,2% (-7,7% sopra soglia e -14,8% sotto soglia) e il loro valore, come detto, cala dell'11,7% (-11,7% sopra soglia e -11,4% sotto soglia).
Nei primi dieci mesi del 2011 sono state indette complessivamente 3.247 gare (di cui 363 sopra soglia), per un valore complessivo di 475,8 milioni di euro (358,3 sopra soglia). Il confronto con lo stesso periodo del 2010 è negativo: mentre il numero delle gare sale del 3,0%, il loro valore scende dell’8,5%.
Continuano ad essere eccessivi i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti ad ottobre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta, per le gare indette nel 2010, è al 41,4% (era al 41,5% alla fine del mese di settembre). Le prime informazioni sulle principali gare indette nel 2011 e già aggiudicate ci danno un ribasso medio del 40,8%.
"L'autunno ha spazzato via i timidi segnali positivi dell'estate - ha detto il presidente dell'OICE Gabriele Giacobazzi - Viene da chiedersi se, con il valore di soli 475 milioni messo in gara in dieci mesi, si possa ancora parlare di un mercato dei servizi di ingegneria. E ancora di più c'è da chiedersi quale mercato potrà esserci in futuro se anche il legislatore si ingegna a fare sparire quel minimo di concorrenza e trasparenza che, con tanta fatica, dal 1994 ad oggi, era stata conquistata e strappata alle paludi dell'intuitus personae. La sciagurata norma contenuta nella legge statuto delle imprese approvata qualche giorno fa, che porta a 193.000 euro la soglia dei 100.000 euro fino alla quale è possibile scegliere con procedura negoziata i progettisti, rappresenta un pesante vulnus per il nostro mercato che avrà conseguenze devastanti anche per le gare di rilievo comunitario che ci attendiamo, nei prossimi mesi, caleranno drasticamente. Non sono certamente queste le misure, volute prevalentemente dalla Lega nord - ha continuato il presidente OICE - che possono agevolare la presenza sul mercato delle piccole e medie imprese, tutt'altro. Si vedrà che alla lunga saranno proprio le P.M.I. che sono oggi sul mercato, sì con fatica, ma in piena trasparenza, ad essere le più danneggiate da questa pessima novella. Su questo punto auspichiamo che il Governo possa dare un immediato segnale di cambiamento di rotta. Così come con le prossime misure per la crescita ci attendiamo che possa essere affrontato con serietà e determinazione il problema dei ritardati pagamenti, agendo sia sul rapido recepimento delle direttive europee, sia agevolando anche la certificazione dei crediti che gli operatori economici hanno da tempo con le Amministrazioni. Si deve avere il coraggio di investire risorse per evitare alle imprese il tracollo per mancanza di liquidità: è inammissibile che chi ha lavorato, in un mercato difficile con sconti molto forti, ma con una qualità sempre crescente, debba essere penalizzato e rischiare di chiudere la propria attività. E' tempo di rilanciare il settore - ha concluso Gabriele Giacobazzi - e bisogna partire dal tema dei pagamenti, per poi pensare alle risorse, all'incentivazione del PPP e delle iniziative di trasformazione urbana che possono vedere le organizzazioni di ingegneria e architettura svolgere un ruolo di primissimo piano."
Tornando ai dati dell'osservatorio l'analisi dei dati per tipologia di stazione appaltante mostra, nei dieci mesi 2011 rispetto all'analogo periodo del 2010, in campo positivo le Province, 304 gare per 67,4 milioni (+29,4% in numero e +166,8% in valore), i Consorzi, le comunità montane e altro, 165 gare per 14,8 milioni (+43,5% in numero e +120,4% in valore), gli Istituti per l'edilizia residenziale pubblica, 46 gare per soli 3,0 milioni (+119,0% in numero e +44,8% in valore). In campo positivo nel numero ma negativo nel valore: le Amministrazioni regionali, 194 gare per 45,6 milioni (+139,5% in numero e -25,5% in valore), le Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, 175 gare per 59,8 milioni (+90,2% in numero e -9,4% in valore), le Università e gli enti di ricerca, 71 gare per 20,4 milioni (+77,5% in numero e -63,0% in valore). Sono in campo negativo sia nel numero che nel valore: le Amministrazioni comunali, 1.901 gare per 100,0 milioni (-11,7% in numero e -10,6% in valore), le Concessionarie e i Privati convenzionati, 311 gare per 154,5 milioni (-4,6% in numero e -15,5% in valore), le Aziende sanitarie e ospedaliere, 80 gare per 10,3 milioni (-11,1% in numero e -31,5% in valore).
La posizione dell'Italia rispetto agli altri paesi europei si rileva dal numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria, che è passato dalle 327 dei primi dieci mesi del 2010 alle 363 del 2011, +11,0%. Nell'insieme dei Paesi dell'Unione Europea la domanda di servizi di ingegneria e architettura presenta, nello stesso periodo, una crescita maggiore di quella italiana, +15,1%. Sempre molto modesta, al 2,8%, la quota del nostro Paese sul numero totale delle gare pubblicate, risultando di gran lunga inferiore rispetto a quella di Paesi di paragonabile rilevanza economica: Francia 43,0%, Germania 11,8%, Polonia 6,4%, Spagna 4,5%, Gran Bretagna 4,0%.
Sempre negativo l'andamento delle gare miste, cioè per progettazione e costruzione insieme. Nei primi dieci mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, il valore messo in gara scende del 17,5%.
Fonte: www.oice.it
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