Osservatorio Oice-Informatel: In gennaio in calo servizi e appalti misti di progettazione e costruzione
Dopo il crollo del mercato nell'ultimo trimestre 2009, gennaio apre il 2010 nel peggiore dei modi: -55,6% in valore rispetto a gennaio 2009. Infatti secondo ...
Dopo il crollo del mercato nell'ultimo trimestre 2009, gennaio
apre il 2010 nel peggiore dei modi: -55,6% in valore
rispetto a gennaio 2009
. Infatti secondo l'aggiornamento al 31 gennaio 2010 dell'Osservatorio OICE-Informatel, le gare per servizi di ingegneria e architettura indette nel mese sono state 259 (di cui 20 sopra soglia) per un importo complessivo di soli 25,0 milioni di euro (14,8 sopra soglia).
Rispetto a gennaio 2009 il numero dei bandi cala del 6,2% (-45,9% sopra soglia e senza variazioni sotto soglia) e il loro valore crolla del 55,6% (-68,1% sopra soglia e +2,0% sotto soglia). Da notare che il forte calo del valore è dovuto interamente al diminuito apporto delle gare sopra soglia.
Il confronto con il precedente mese di dicembre 2009 vede il numero dei bandi diminuire del 16,2% (-45,9% sopra soglia e -12,1% sotto soglia) e il loro valore del 51,0% (-56,7% sopra soglia e -39,6% sotto soglia).
Segnale negativo anche dalla rilevazione delle gare miste, cioè per progettazione e costruzione che, dopo mesi di forte crescita, in gennaio hanno una battuta di arresto segnando una riduzione del 70,7% in valore rispetto a gennaio 2009.
Continuano a crescere i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti in gennaio il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2009 è stato del 35,9% (era solo del 35,0% nel 2008); ribasso che si spinge all’80% nell’aggiudicazione di una gara del 2009 dell'Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia (BS) per la verifica (già validazione) delle progettazioni definitiva ed esecutiva, redatte dal concessionario, dell'intervento di ristrutturazione e riqualificazione del complesso edilizio "Spedali Civili" di Brescia, con un importo a base d’asta di 400.000 euro, aggiudicata con l'80% di ribasso.
"La preoccupante situazione del mercato - ha dichiarato il presidente OICE Braccio Oddi Baglioni - sta creando problemi rilevantissimi alle nostre aziende e, conseguentemente, a tutta la filiera delle costruzioni. Le nostre società stanno lavorando portando a termine le commesse acquisite nel 2009 e nel 2008, ma il loro portafoglio ordini perde colpi e non sarà tale da garantire un adeguato ricambio di incarichi. Alla caduta della domanda pubblica si affianca il fenomeno dell’elusione delle regole: siamo costretti ad impugnare al Tar - e a vincere, come è successo a Lecce - affidamenti diretti fra amministrazioni e Università, anche per rilevanti incarichi di progettazione. In questa situazione c'è il rischio che nella seconda metà del 2010 esploda una crisi irreversibile foriera di enormi problemi non soltanto per il settore della progettazione ma anche, a seguire, per le imprese di costruzioni che non avranno progetti da realizzare.
E' da tempo che chiediamo, insieme agli amici costruttori, di dare avvio ad un piano di piccole e medie opere, - ha continuato Oddi Baglioni - così come hanno fatto con successo in altri paesi europei (Francia e Spagna), di snellire le approvazioni dei progetti che giacciono al CIPE. E invece riceviamo segnali preoccupanti dal Governo: si punta su manovre emergenziali come Protezione civile spa e Difesa servizi spa, che leveranno dal mercato, se non corrette, altre opportunità; si avalla l'operazione parlamentare di riconduzione dell'incentivo per i progettisti pubblici al due per cento. Sono solo due esempi, per noi però altamente preoccupanti perché si tratta di operazioni che finiranno per penalizzare chi opera ogni giorno, con grandi difficoltà, in concorrenza su di un mercato sempre più ristretto. Siamo invece dell'avviso che si debba avviare un piano di investimenti in piccole e medie opere, abbandonare logiche derogatorie ed emergenziali, rispettare le regole ad evidenza pubblica; in definitiva, supportare e ridare slancio al mercato.
Così facendo non si potrebbe parlare ancora di una vera e propria politica industriale per il settore - ha concluso il Presidente OICE - ma forse si darebbe un po' di respiro agli operatori: qui non si tratta di agganciare una ipotetica crescita; qui, per ora, si tratta di sopravvivere".
I risultati rilevati negli ultimi mesi dall'Osservatorio avvalorano le indicazioni provenienti da altri studi nel settore che stimano in circa il 15% la flessione degli investimenti in costruzioni nel biennio 2009-2010 come effetto di una crisi di domanda che interessa sia gli immobili abitativi, che quelli strumentali e le opere del genio civile. Particolare preoccupazione, quindi, desta la pausa riflessiva che coinvolge in gennaio anche la domanda di opere con annessi servizi progettuali e di ingegneria.
Il numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria, è passato dalle 37 unità del gennaio 2009 alle 20 di quest'anno, -45,9%.
Nell'insieme degli altri Paesi dell'Unione Europea la domanda di servizi di ingegneria e architettura presenta una flessione (-26,7%) minore di quella italiana. L'incidenza del nostro Paese in numero di gare continua a scendere attestandosi su un modesto 2,7% (Francia 46,5%, Germania 8,3%, Spagna 7,4%, Polonia 4,9%, Gran Bretagna 4,5%, ecc.).
Fonte: www.oice.it
. Infatti secondo l'aggiornamento al 31 gennaio 2010 dell'Osservatorio OICE-Informatel, le gare per servizi di ingegneria e architettura indette nel mese sono state 259 (di cui 20 sopra soglia) per un importo complessivo di soli 25,0 milioni di euro (14,8 sopra soglia).
Rispetto a gennaio 2009 il numero dei bandi cala del 6,2% (-45,9% sopra soglia e senza variazioni sotto soglia) e il loro valore crolla del 55,6% (-68,1% sopra soglia e +2,0% sotto soglia). Da notare che il forte calo del valore è dovuto interamente al diminuito apporto delle gare sopra soglia.
Il confronto con il precedente mese di dicembre 2009 vede il numero dei bandi diminuire del 16,2% (-45,9% sopra soglia e -12,1% sotto soglia) e il loro valore del 51,0% (-56,7% sopra soglia e -39,6% sotto soglia).
Segnale negativo anche dalla rilevazione delle gare miste, cioè per progettazione e costruzione che, dopo mesi di forte crescita, in gennaio hanno una battuta di arresto segnando una riduzione del 70,7% in valore rispetto a gennaio 2009.
Continuano a crescere i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti in gennaio il ribasso medio sul prezzo a base d'asta per le gare indette nel 2009 è stato del 35,9% (era solo del 35,0% nel 2008); ribasso che si spinge all’80% nell’aggiudicazione di una gara del 2009 dell'Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia (BS) per la verifica (già validazione) delle progettazioni definitiva ed esecutiva, redatte dal concessionario, dell'intervento di ristrutturazione e riqualificazione del complesso edilizio "Spedali Civili" di Brescia, con un importo a base d’asta di 400.000 euro, aggiudicata con l'80% di ribasso.
"La preoccupante situazione del mercato - ha dichiarato il presidente OICE Braccio Oddi Baglioni - sta creando problemi rilevantissimi alle nostre aziende e, conseguentemente, a tutta la filiera delle costruzioni. Le nostre società stanno lavorando portando a termine le commesse acquisite nel 2009 e nel 2008, ma il loro portafoglio ordini perde colpi e non sarà tale da garantire un adeguato ricambio di incarichi. Alla caduta della domanda pubblica si affianca il fenomeno dell’elusione delle regole: siamo costretti ad impugnare al Tar - e a vincere, come è successo a Lecce - affidamenti diretti fra amministrazioni e Università, anche per rilevanti incarichi di progettazione. In questa situazione c'è il rischio che nella seconda metà del 2010 esploda una crisi irreversibile foriera di enormi problemi non soltanto per il settore della progettazione ma anche, a seguire, per le imprese di costruzioni che non avranno progetti da realizzare.
E' da tempo che chiediamo, insieme agli amici costruttori, di dare avvio ad un piano di piccole e medie opere, - ha continuato Oddi Baglioni - così come hanno fatto con successo in altri paesi europei (Francia e Spagna), di snellire le approvazioni dei progetti che giacciono al CIPE. E invece riceviamo segnali preoccupanti dal Governo: si punta su manovre emergenziali come Protezione civile spa e Difesa servizi spa, che leveranno dal mercato, se non corrette, altre opportunità; si avalla l'operazione parlamentare di riconduzione dell'incentivo per i progettisti pubblici al due per cento. Sono solo due esempi, per noi però altamente preoccupanti perché si tratta di operazioni che finiranno per penalizzare chi opera ogni giorno, con grandi difficoltà, in concorrenza su di un mercato sempre più ristretto. Siamo invece dell'avviso che si debba avviare un piano di investimenti in piccole e medie opere, abbandonare logiche derogatorie ed emergenziali, rispettare le regole ad evidenza pubblica; in definitiva, supportare e ridare slancio al mercato.
Così facendo non si potrebbe parlare ancora di una vera e propria politica industriale per il settore - ha concluso il Presidente OICE - ma forse si darebbe un po' di respiro agli operatori: qui non si tratta di agganciare una ipotetica crescita; qui, per ora, si tratta di sopravvivere".
I risultati rilevati negli ultimi mesi dall'Osservatorio avvalorano le indicazioni provenienti da altri studi nel settore che stimano in circa il 15% la flessione degli investimenti in costruzioni nel biennio 2009-2010 come effetto di una crisi di domanda che interessa sia gli immobili abitativi, che quelli strumentali e le opere del genio civile. Particolare preoccupazione, quindi, desta la pausa riflessiva che coinvolge in gennaio anche la domanda di opere con annessi servizi progettuali e di ingegneria.
Il numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria, è passato dalle 37 unità del gennaio 2009 alle 20 di quest'anno, -45,9%.
Nell'insieme degli altri Paesi dell'Unione Europea la domanda di servizi di ingegneria e architettura presenta una flessione (-26,7%) minore di quella italiana. L'incidenza del nostro Paese in numero di gare continua a scendere attestandosi su un modesto 2,7% (Francia 46,5%, Germania 8,3%, Spagna 7,4%, Polonia 4,9%, Gran Bretagna 4,5%, ecc.).
Fonte: www.oice.it
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