Osservatorio Oice-Informatel: Quadrimestre positivo del mercato dei bandi per soli servizi

Dopo che il trimestre estivo, giugno luglio e agosto, si è chiuso con segno positivo, anche in settembre il segno è positivo: +111,9% in valore rispetto a se...

12/10/2011
Dopo che il trimestre estivo, giugno luglio e agosto, si è chiuso con segno positivo, anche in settembre il segno è positivo: +111,9% in valore rispetto a settembre 2010. Tuttavia, il migliore andamento degli ultimi quattro mesi non è sufficiente a recuperare quanto perso da gennaio a maggio rispetto allo scorso anno.
Questi in sintesi i dati dell'osservatorio OICE-Informatel sul mercato pubblico dei servizi di ingegneria e architettura, pubblicati con l'aggiornamento al 30 settembre.
Le gare rilevate nel mese di settembre sono state 244 (di cui 22 sopra soglia), per un importo complessivo di 46,2 milioni di euro (38,0 sopra soglia). Rispetto a settembre 2010 il numero dei bandi scende dello 0,8% (+10,0% sopra soglia e -1,8% sotto soglia) ma il loro valore sale, come detto, del 111,9% (+191,4% sopra soglia e -6,4% sotto soglia). Da segnalare che a settembre del 2010 il valore messo in gara era stato il minimo degli ultimi dieci anni.
Nei primi nove mesi del 2011 sono state indette complessivamente 2.981 gare (di cui 339 sopra soglia), per un valore complessivo di 447,4 milioni di euro (339,4 sopra soglia). Il confronto con lo stesso periodo del 2010 è negativo: mentre il numero delle gare sale del 4,9%, il loro valore scende dell’8,2%.
Continuano ad aumentare i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti al 30 settembre il ribasso medio sul prezzo a base d'asta, per le gare indette nel 2010, è al 41,5% (era al 41,1% alla fine del mese di agosto). Le prime informazioni sulle principali gare indette nel 2011 e già aggiudicate ci danno un ribasso medio del 41,8%.

"I timidi e probabilmente saltuari segni di ripresa registrati nell’ultimo periodo, - ha detto il presidente dell'OICE Gabriele Giacobazzi - non possono tranquillizzarci in alcun modo. L'OICE attende risposte rapide ed efficaci per un rilancio dello sviluppo e della crescita, pur nella consapevolezza che nel prossimo decreto legge, come ha anche detto il Ministro per le infrastrutture, non vi saranno nuove risorse e che, dal 2012, i vincoli derivanti dal Patto di stabilità contribuiranno a peggiorare il quadro generale. Se sarà così e se è vero che si procederà soltanto alla revoca dei finanziamenti non spesi per poi dirottarli su altre opere, allora almeno occorre fare in fretta; così come con urgenza occorre semplificare e snellire gli adempimenti amministrativi sulla spesa. C'è però un problema - ha continuato il Presidente dell'OICE - sempre più grave e urgente da risolvere che attiene alla necessità di arginare tutti i tentativi posti in essere - con accordi fra amministrazioni di dubbia legittimità, con convenzioni fra soggetti pubblici che dovrebbero occuparsi di altro, invece che di progettazione - per evitare di mettere in gara incarichi di ingegneria e architettura. L'ingente mole di servizi che vengono sottratti al mercato, a prezzi ben superiori a quelli che risulterebbero dal confronto concorrenziale, è ormai pari se non superiore al mercato dei servizi messi in gara. Su questo aspetto si impone ormai una azione di revisione normativa che punti all'eliminazione dei mercati protetti, alla revisione del meccanismo degli incentivi ai tecnici delle stazioni appaltanti, alla ridefinizione del ruolo di grandi strutture come l'Anas che, in base alle norme varate quest'estate adesso dovrebbe anche progettare per enti pubblici e privati, in Italia e all'estero. E poi, last but not the least, c'è la piaga dei ritardati pagamenti: in questo caso non si capisce il dietro-front fatto in sede parlamentare a luglio quando si stava per rendere effettivo l'obbligo di certificazione dei crediti da parte degli enti locali, misura che ci auguriamo possa essere ripresa nel prossimo decreto-legge. Confidiamo - ha concluso Gabriele Giacobazzi - che il varo del prossimo decreto legge possa dare quelle immediate risposte, quei segnali di fiducia che purtroppo fino ad oggi sono mancati. Ma il tempo ormai è più che tiranno".

L'analisi dei dati dell'osservatorio per tipologia di stazione appaltante mostra nei primi nove mesi 2011, rispetto all'analogo periodo del 2010, nel campo positivo le Province, 287 gare per 62,2 milioni (+36,7% in numero e +176,3% in valore), i Consorzi, le comunità montane e altro, 152 gare per 11,8 milioni (+50,5% in numero e +91,1% in valore), gli Istituti per l'edilizia residenziale pubblica, 43 gare per 2,9 milioni (+126,3% in numero e +45,1% in valore), le Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, 157 gare per 56,7 milioni (+121,1% in numero e +2,0% in valore). Sono nel campo negativo le Amministrazioni comunali, 711 gare per 94,7 milioni (-10,6% in numero e -9,3% in valore), le Concessionarie e i Privati convenzionati, 270 gare per 144,8 milioni (-10,9 in numero e -14,1 in valore), le Amministrazioni regionali, 186 gare per 44,6 milioni (+177,6% in numero e -25,6% in valore), le Aziende sanitarie e ospedaliere, 70 gare per 9,2 milioni (-10,3% in numero e -36,0% in valore), le Università e gli enti di ricerca, 64 gare per 20,3 milioni (+88,2% in numero e -63,3% in valore).

La posizione dell'Italia in Europa si rileva dal numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria, che è passato dalle 301 dei primi nove mesi del 2010 alle 339 del 2011, +12,6%. Nell'insieme dei Paesi dell'Unione Europea la domanda di servizi di ingegneria e architettura presenta, nello stesso periodo, una crescita maggiore di quella italiana, +16,9%. Sempre molto modesta, al 2,9%, la quota del nostro Paese sul numero totale delle gare pubblicate, risultando di gran lunga inferiore rispetto a quella di paesi di paragonabile rilevanza economica: Francia 42,6%, Germania 11,9%, Polonia 6,5%, Spagna 4,6%, Gran Bretagna 3,9%.
Sempre fortemente negativo l'andamento delle gare miste, cioè per progettazione e costruzione insieme. Nei primi nove mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, il valore messo in gara scende del 21,7%.

Fonte: www.oice.it
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