Osservatorio Partite IVA: dal MEF i dati del 2013
Il Dipartimento delle Finanza del MEF ha pubblicato l'Osservatorio sulle partite IVA aggiornato con i dati del mese di dicembre e dell'intero anno 2013 da cu...
Il Dipartimento delle Finanza del MEF ha pubblicato l'Osservatorio
sulle partite IVA aggiornato con i dati del mese di dicembre e
dell'intero anno 2013 da cui si evince un leggero decremento dei
nuove partite IVA aperte rispetto all'anno precedente.
In particolare, nel 2013 sono state aperte circa 527 mila nuove partite Iva, con un decremento pari al 4,4% rispetto al 2012. Il dato risulta essere, comunque, positivo se si considera il primo trimestre del 2013 che aveva fatto registrare cali più consistenti (-3% a gennaio, -9% a febbraio fino al -17% a marzo), generati con ogni probabilità del controverso clima politico che ha portato prima alle elezioni politiche di febbraio 2013 a cui non è subito seguito uno schieramento di Governo definito.
Successivamente la situazione ha avuto un lieve miglioramento, con alternanza di mesi in aumento e di mesi in diminuzione. Sono risultati con segno positivo i mesi di aprile, luglio, settembre e dicembre.
Distribuzione giuridica
Nel 2013 circa i tre quarti delle aperture sono riferiti alle persone fisiche (-5,9% rispetto al 2012); le società di capitali, le uniche che denotano un aumento rispetto all'anno precedente (+7,1%), raggiungono il 18,5% del totale e le società di persone rappresentano solo il 6,7%, con un calo di oltre il 15%. L'incremento delle società di capitali è dovuto alla possibilità, introdotta dalla recente normativa, per i soggetti "under 35" di avviare società a responsabilità limitata semplificata (Srls) anche con solo euro di capitale sociale e società a responsabilità limitata a capitale ridotto.
Ripartizione territoriale
Il 42,8% si è registrato al Nord, il 23% al Centro e circa il 34% al Sud ed Isole; il confronto con il 2012 evidenzia che solo la Provincia Autonoma di Trento non ha avuto un calo di aperture (+3%). Il resto del Paese mostra una contrazione piuttosto uniforme, con picchi di oltre il 7% in Liguria, Calabria e Sicilia.
La classificazione per settore produttivo
Il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva (il 24,4% del totale), seguito dalle attività professionali (14,1%) ed edilizie (9,2%). Rispetto all'anno precedente, le più accentuate diminuzioni di aperture (oltre il 10%) sono state riscontrate nel trasporto, nelle costruzioni e nelle attività di svago. In controtendenza il settori della ristorazione (+3,1%) ed il settore delle attività finanziarie che ha mostrato un aumento del 31,9%, dovuto quasi esclusivamente alla crescita degli intermediari delle assicurazioni.
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con i maschi cui appartiene il 63,5% di aperture di partite Iva. Quasi la metà delle aperture è dovuta a giovani fino a 35 anni e circa un terzo alla classe 36-50 anni. Rispetto al 2012, tutte le classi di età mostrano diminuzioni di aperture, ad iniziare dalla più giovane (-9%).
Nel 2013 le adesioni al regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità sono state 136.551, il 35% del totale delle aperture relative alle persone fisiche, ma in calo di oltre il 7% rispetto all'anno precedente; il 45,8% delle adesioni si è registrato al Nord, il 24,4% al Centro e quasi il 30% al Sud e Isole. Quasi un terzo di esse riguarda il settore professionale, seguito, a lunga distanza, dal commercio e dal settore sanitario. Quasi il 70% di tali adesioni è dovuto a giovani al di sotto dei 35 anni. Il regime consente per cinque anni di calcolare l'imposta dovuta solo sul 5% degli utili dichiarati, esonerando da Iva e Irap.
In particolare, nel 2013 sono state aperte circa 527 mila nuove partite Iva, con un decremento pari al 4,4% rispetto al 2012. Il dato risulta essere, comunque, positivo se si considera il primo trimestre del 2013 che aveva fatto registrare cali più consistenti (-3% a gennaio, -9% a febbraio fino al -17% a marzo), generati con ogni probabilità del controverso clima politico che ha portato prima alle elezioni politiche di febbraio 2013 a cui non è subito seguito uno schieramento di Governo definito.
Successivamente la situazione ha avuto un lieve miglioramento, con alternanza di mesi in aumento e di mesi in diminuzione. Sono risultati con segno positivo i mesi di aprile, luglio, settembre e dicembre.
Distribuzione giuridica
Nel 2013 circa i tre quarti delle aperture sono riferiti alle persone fisiche (-5,9% rispetto al 2012); le società di capitali, le uniche che denotano un aumento rispetto all'anno precedente (+7,1%), raggiungono il 18,5% del totale e le società di persone rappresentano solo il 6,7%, con un calo di oltre il 15%. L'incremento delle società di capitali è dovuto alla possibilità, introdotta dalla recente normativa, per i soggetti "under 35" di avviare società a responsabilità limitata semplificata (Srls) anche con solo euro di capitale sociale e società a responsabilità limitata a capitale ridotto.
Ripartizione territoriale
Il 42,8% si è registrato al Nord, il 23% al Centro e circa il 34% al Sud ed Isole; il confronto con il 2012 evidenzia che solo la Provincia Autonoma di Trento non ha avuto un calo di aperture (+3%). Il resto del Paese mostra una contrazione piuttosto uniforme, con picchi di oltre il 7% in Liguria, Calabria e Sicilia.
La classificazione per settore produttivo
Il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva (il 24,4% del totale), seguito dalle attività professionali (14,1%) ed edilizie (9,2%). Rispetto all'anno precedente, le più accentuate diminuzioni di aperture (oltre il 10%) sono state riscontrate nel trasporto, nelle costruzioni e nelle attività di svago. In controtendenza il settori della ristorazione (+3,1%) ed il settore delle attività finanziarie che ha mostrato un aumento del 31,9%, dovuto quasi esclusivamente alla crescita degli intermediari delle assicurazioni.
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con i maschi cui appartiene il 63,5% di aperture di partite Iva. Quasi la metà delle aperture è dovuta a giovani fino a 35 anni e circa un terzo alla classe 36-50 anni. Rispetto al 2012, tutte le classi di età mostrano diminuzioni di aperture, ad iniziare dalla più giovane (-9%).
Nel 2013 le adesioni al regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità sono state 136.551, il 35% del totale delle aperture relative alle persone fisiche, ma in calo di oltre il 7% rispetto all'anno precedente; il 45,8% delle adesioni si è registrato al Nord, il 24,4% al Centro e quasi il 30% al Sud e Isole. Quasi un terzo di esse riguarda il settore professionale, seguito, a lunga distanza, dal commercio e dal settore sanitario. Quasi il 70% di tali adesioni è dovuto a giovani al di sotto dei 35 anni. Il regime consente per cinque anni di calcolare l'imposta dovuta solo sul 5% degli utili dichiarati, esonerando da Iva e Irap.
A cura di Ilenia
Cicirello
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