Osservatorio congiunturale ANCE, drammatica la crisi del settore delle costruzioni

Non è che non si sapesse o che l'Italia avesse bisogno dell'ennesima analisi che rivela una verità ormai nota a tutti, ma anche l'Osservatorio Congiunturale ...

18/12/2013
Non è che non si sapesse o che l'Italia avesse bisogno dell'ennesima analisi che rivela una verità ormai nota a tutti, ma anche l'Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni curato dalla Direzione Affari Economici e Centro Studi dell'Ance presentato il 17 dicembre 2013 ha messo registrato una flessione del 6,9% in termini reali degli investimenti in costruzioni, in peggioramento rispetto allo scenario formulato a giugno scorso (-5,6%).

Con l'elaborazione degli ultimi numeri ormai la situazione è chiara: quella che stiamo vivendo è la peggiore crisi economica dall'Unità d'Italia. Prendendo in esame l'ultimo quinquennio (2008-2013):
  • il Pil è diminuito dell'8,6% come risultato della doppia recessione che ha colpito il paese;
  • gli investimenti in costruzioni sono diminuiti del 30% e, se si esclude la riqualificazione dello stock abitativo, unico comparto che ha registrato aumenti dei livelli produttivi, la perdita raggiunge il 43,6%

L'indice Istat della produzione nelle costruzioni registra, nei primi nove mesi del 2013, un'ulteriore flessione dell'11,2% nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente (già -13,9% nel 2012 su base annua). La tendenza negativa del settore risulta visibile anche dall'evoluzione dei consumi di cemento, in calo tendenziale nel periodo gennaio-ottobre 2013 di circa il 16%, dopo il forte calo del 2012 (-22,1% su base annua).

A livello occupazionale, i dati della Casse edili evidenziano flessioni tendenziali, nei primi nove mesi del 2013, del 9,5% delle imprese iscritte, del 12,1% del numero degli operai e del 13,8% delle ore lavorate. Tali diminuzioni seguono già un quadriennio (2009-2012) di forti cali: -26,6% per le imprese iscritte; -31,2% e -34,1%, rispettivamente, per operai e ore lavorate.

Cresce il numero dei fallimenti
È proseguito nel terzo trimestre 2013 l'aumento dei fallimenti nelle costruzioni. Le imprese entrate in procedura fallimentare hanno registrato un ulteriore aumento del 9,7%, rispetto al terzo trimestre del 2012. Complessivamente dal 2009 al terzo trimestre 2013 i fallimenti nelle costruzioni sono stati circa 12.600 su un totale di circa 55.200 nell'insieme di tutti i settori economici. Pertanto, circa il 23% dei fallimenti avvenuti in Italia riguardano le imprese del settore costruzioni.

Toccato il livello più basso dagli anni 40
La forte contrazione nella nuova edilizia residenziale (-18,4% nel 2013) sottende un altrettanto significativo calo dei permessi di costruire. Secondo la rilevazione Istat sull'attività edilizia, il numero complessivo delle abitazioni (nuove e ampliamenti) per le quali è stato concesso il permesso di costruire passa da 305.706 del 2005 a circa 92.800 stimato per il 2012, con una flessione complessiva del 70%, collocandosi sul un livello più basso riscontrato dalla fine degli anni 40.

Le previsioni per il 2014
Ottimistica la previsione per il 2014 che segnerebbe un calo "tendenziale" del 2,5% in termini reali degli investimenti in costruzioni, in rallentamento rispetto agli anni precedenti. Rallentamento derivante dalla proroga degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per l'efficientamento energetico (previsti nel disegno di Legge di stabilità per il 2014) e dalle misure di rilancio del mercato dei mutui.

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